Presidente Capecelatro


Il Gruppo Banca Popolare del Lazio è colpito da un profondo dolore per la scomparsa del Presidente Edmondo Maria Capecelatro

a cura Ufficio Stampa BPL

Velletri (Rm) – La scomparsa del Presidente Edmondo Maria Capecelatro ha lasciato una grande tristezza nella comunità di amministratori, sindaci, dipendenti e soci del Gruppo Banca Popolare del Lazio.

Un insigne giurista ed un raffinato intellettuale che ha dato con passione ed autorevolezza un decisivo contributo allo sviluppo della nostra Banca, nominato nel Consiglio di amministrazione fin dal 2002 e poi Presidente dal 2017 raccogliendo il testimone dal Presidente Renato Mastrostefano.

Il Presidente Mastrostefano aveva trasformato una piccola banca di paese in una realtà creditizia solida e di rilevanza regionale e la sostituzione della sua figura dopo l’improvvisa scomparsa, era un compito arduo.

Il Presidente Capecelatro ha interpretato questo importante e gravoso compito con competenza e generosità ampliando il raggio di azione della Banca con progetti ambiziosi che hanno trasformato una banca nata 120 anni fa nel Ricreatorio cattolico “Silvio Pellico” di Velletri in un gruppo bancario, che ha assunto un ruolo importante e di rilievo nel sistema bancario italiano.

Il Presidente Capecelatro da storico dell’economia amava spesso sottolineare le radici della nostra Banca, nata dal movimentismo cattolico degli inizi del secolo scorso in quell’incrocio virtuoso fra pensiero cristiano, liberale e socialista riformista che trovò nella cooperazione la sintesi tra l’economia liberale e quella socialista sotto l’egida della dottrina sociale della chiesa.

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La cooperazione di credito però doveva evolversi, secondo il pensiero del Presidente Capecelatro, verso nuovi modelli, che tenendo ferma la mission fondamentale di Banca di prossimità radicata nel tessuto economico locale, tenessero in giusta considerazione le evoluzioni di mercato. In quest’ottica è possibile stringere rapporti con il mondo del mercato dei capitali senza rinunciare al modello cooperativo.

In una sua intervista al Foglio del novembre del 2023 diceva “forse sarà la saggezza degli anni, ma sono convinto che questi due mondi si possano parlare e che una banca che punta ad aprirsi al mercato non debba necessariamente snaturare la propria identità cooperativa”.

Sulla base di questa idea di coesistenza del mercato dei capitali con la cooperazione del credito è nato il Gruppo Banca Popolare del Lazio dove una cooperativa di credito “Banca Popolare del Lazio” possiede e controlla Blu Banca Spa un veicolo societario sotto forma di società per azioni con la finalità di attrarre investitori e creare il percorso ideale per una progressiva apertura al mercato dei capitali nel medio periodo.

Il nostro gruppo bancario nato grazie a questa intuizione, ad oggi costituisce un unicum nel sistema bancario italiano ed ha lo scopo di coniugare la cooperazione e la mutualità con l’efficienza e la produttività salvaguardando però la mission sociale e mutualistica della Banca. Il nostro gruppo bancario ha quindi la mission di essere una Banca di territorio e di prossimità vicina alle PMI ed alle famiglie ma contemporaneamente un’impresa innovativa ad aperta ai cambiamenti epocali dovuti alla digitalizzazione ed alla transizione sostenibile.

Per chi, come me, viene dal movimento cattolico e crede nello spirito cooperativistico e mutualistico, pensa che dare un aut aut a una banca dicendogli o resti piccola oppure diventi una spa è stata una forzatura” sosteneva il nostro Presidente con una velata critica alla riforma Renzi che ha riformato il mondo della cooperazione di credito in una modalità brusca ed eccessivamente semplicistica.

In questo passaggio tratto dalla stessa intervista del Foglio il nostro Presidente palesa quella che è stata la sua linea guida fondante, sia nella vita privata che in quella professionale, cioè la sua profonda fede cristiana che ha guidato le sue scelte di uomo, di stimato notaio e di manager bancario.

Nella nostra Banca ricorderemo con nostalgia non solo la sua sapienza nel guidare il nostro gruppo bancario soprattutto nei momenti più delicati mostrando competenza ed autorevolezza, ma anche le lunghe chiacchierate sulle tematiche più svariate da quelle giuridiche a quelle economiche con il suo personalissimo entusiasmo intellettuale, che riusciva a trascinare senza mai imporre le proprie idee. Un carisma gentile, un manager che credeva molto nella forza e nella coesione del gruppo, che voleva convincere e mai costringere, che esercitava il suo ruolo sempre nel bene dell’azienda e mai per fini personali. I

l nostro Presidente amava dire che ormai vista la sua età non aveva più ambizioni personali ed il suo unico scopo era lavorare per un gruppo bancario dove i collaboratori, come amava chiamare i dipendenti, possano trovare il giusto spazio per la propria realizzazione umana e professionale. Lavorare sodo e con passione per una Banca solida al servizio dei soci e delle comunità locali in coerenza con la dottrina sociale della Chiesa cattolica che aveva tanto studiato e tanto amato.

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Il Gruppo Banca Popolare del Lazio proseguirà con inalterato impegno sulla linea gestionale tracciata dal Presidente Capecelatro, anzi tutti noi amministratori, personale direttivo e impiegatizio da oggi sentiamo una responsabilità in più nel nostro quotidiano lavoro. Dobbiamo mantenere e preservare la solidità patrimoniale ed i valori della nostra azienda per continuare e rafforzare il buon lavoro fatto dal Presidente Capecelatro.

Nel ricordare la figura di Capecelatro, il sacerdote che ha celebrato le sue esequie in una gremitissima e commossa adunanza, ha ricordato le parole di San Giovanni della Croce “al tramonto della vita saremo giudicati soltanto sull’amore” ed è forse questa la chiave di lettura che ogni persona che ha avuto la fortuna di conoscerti e di volerti bene custodirà nel suo cuore. Mettere amore e la gratuità in ogni cosa che facciamo è l’eredità vera che ci lascia Edmondo Maria Capecelatro.

Breve profilo del Presidente

Edmondo Maria Capecelatro

Il Presidente Edmondo Maria Capecelatro si è laureato nel 1970 a Napoli, presso l’Università Federico II, con la votazione di 110 e lode.

Già prima della laurea aveva pubblicato vari articoli di diritto penale ed un saggio sulla questione meridionale, che è stato pubblicato nel 1972.

Dal primo dicembre 1971 al 31 marzo 1989 è stato assistente, prima incaricato e poi ordinario, di storia dell’economia presso la facoltà di economia dell’Università di Napoli ed in questo periodo ha pubblicato con “La Nuova Italia” un’antologia di scritti sulla questione meridionale e vari saggi di economia, è stato inoltre professore incaricato di “Teoria e prassi del contratto” presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università Europea di Roma.

Dal 1981 ha esercitato la professione di Notaio, prima in Velletri e poi in Roma ed è stato per tre anni docente della scuola del notariato “Anselmo Anselmi”, ha svolto inoltre per oltre venti anni un corso per praticanti notai, contribuendo in maniera sensibile alla formazione di molti professionisti ad oggi iscritti all’albo notarile.



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