Carenza farmaci
01 Marzo 2025
In Italia quasi tutti i farmacisti dichiarano che nell’ultimo ci sono state indisponibilità e carenze di farmaci anno durevoli e sistematiche, in Regno Unito questo fenomeno mette a rischio la salute mentale dei farmacisti che nella metà dei casi viene aggredito a parole dai pazienti
di Cristoforo Zervos
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La carenza di farmaci continua a essere un fenomeno persistente: in Italia tutti i farmacisti (98,9%) sono consapevoli che nell’ultimo anno ci siano state indisponibilità prolungate o sistematiche, soprattutto di medicinali per i pazienti con malattie croniche ma anche antibiotici e antinfiammatori e in circa 10% dei casi i tempi sono incompatibili con le esigenze terapeutiche. Nell’80% dei casi circa è il farmacista che ha trovato una soluzione alla indisponibilità ma stando a quanto riporta un’indagine condotta Regno Unito, le criticità non sono solo legate all’aspetto logistico e organizzativo, ma hanno ripercussioni significative sulla salute mentale dei farmacisti.
Carenze e indisponibilità in Italia
Il dato italiano è quello emerso dal VII Rapporto sulla farmacia di Cittadinanzattiva e Federfarma: secondo i dati, presentati di recente, nel 2024, il 98,9% dei farmacisti italiani ha riscontrato indisponibilità prolungate o sistematiche di medicinali nell’ultimo anno. Le classi di farmaci maggiormente colpite includono quelli per le malattie croniche (94,1%), antibiotici (50,4%), antinfiammatori (18,1%), vaccini (13,8%), farmaci oncologici (11,1%) e antipiretici (8%).
Questa situazione ha un impatto diretto anche sui pazienti: il 29,6% degli intervistati ritiene che i tempi di attesa siano compatibili con le proprie necessità di salute, ma l’11,8% ha segnalato un’incompatibilità tra le proprie esigenze terapeutiche e le disponibilità effettive di farmaci. Tuttavia, i farmacisti italiani si sono impegnati con costanza per mitigare le difficoltà, con oltre l’81% che ha trovato soluzioni per risolvere le carenze, come la ricerca di alternative terapeutiche o la preparazione galenica.
PGEU: sia riconosciuto impatto economico sulle farmacie
Il dato italiano è in linea con quanto accade in tutta Europa: secondo il “Medicine Shortages Report 2024” del PGEU, le classi di farmaci più colpite a livello europeo sono antibiotici e antinfettivi sistemici (96%), farmaci per il sistema cardiovascolare (96%) e farmaci per il sistema nervoso (86%). Inoltre, il 21% dei paesi europei segnala la carenza di 200-400 farmaci, mentre il 14% registra tra 600 e 800 carenze e l’11% denuncia oltre 1.000 medicinali mancanti.
Per far fronte a queste difficoltà, un terzo dei paesi UE ha introdotto normative per ampliare le competenze dei farmacisti, permettendo loro di modificare dosaggi, preparare farmaci galenici e sostituire le terapie. Tuttavia, il PGEU chiede misure più incisive per garantire un accesso stabile ai farmaci, tra cui un rafforzamento della catena di approvvigionamento e il riconoscimento dell’impatto economico che queste carenze hanno sulle farmacie.
Uk, aggressioni verbali e sicurezza dei pazienti salute
Le difficoltà legate alle carenze di medicinali non si limitano all’aspetto logistico e organizzativo, ma hanno ripercussioni significative sulla salute mentale dei farmacisti, stando a quanto rilevato dalla sesta “RPS Workforce Wellbeing Survey”, condotto dalla Royal Pharmaceutical Society (RPS) in collaborazione con Pharmacist Support e l’Association of Pharmacy Technicians UK. Secondo il sondaggio su 6.598 tra farmacisti e tecnici di farmacia, il 56% degli intervistati ha dichiarato un peggioramento nella propria salute mentale, influenzata dalle difficoltà nel gestire le carenze di medicinali nell’ultimo anno. Quasi la metà dei partecipanti al sondaggio (49%) ha riferito di essere stato verbalmente aggredito da pazienti a causa delle carenze nei precedenti 12 mesi e il 41% ha evidenziato che tali carenze hanno messo a rischio la sicurezza dei pazienti.
Claire Anderson, presidente della Royal Pharmaceutical Society (RPS), ha sottolineato che “le carenze di medicinali non sono solo un problema della catena di approvvigionamento, ma una questione che incide profondamente sulla salute dei farmacisti, che lavorano instancabilmente per garantire la continuità terapeutica dei pazienti”.
Carenza di personale e balance lavoro-vita privata
L’indagine ha messo in luce altri fattori che aggravano la situazione, tra cui le carenze di personale (70%), la mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata (49%), le pressioni finanziarie crescenti (47%), la mancanza di tempo per la formazione (47%), il supporto insufficiente da parte di colleghi o dei superiori (47%) e le troppe ore di lavoro (34%).
Le risposte hanno rivelato significative differenze tra farmacisti e tecnici di farmacia. Tra le differenze notevoli emerse dal sondaggio, il 43% dei tecnici ha riportato di trovare soddisfazione nel proprio lavoro, un sentimento condiviso solo dal 34% dei farmacisti. Inoltre, il 47% dei tecnici ha affermato di essere in grado di usufruire delle pause concesse, a fronte del 35% dei farmacisti.
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Il 19% dei farmacisti ha espresso la convinzione che la propria salute mentale e benessere non vengano considerati nel luogo di lavoro, con il 15% dei tecnici di farmacia che condivide questa percezione.
Fonte:
TAG: CARENZA DI FARMACI, AGGRESSIONI A FARMACISTI, SALUTE MENTALE
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