17.16 – venerdì 28 febbraio 2025
Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il Governo, dopo il rinvio di inizio settimana, ha emanato il decreto-legge con misure di sostegno per famiglie e imprese contro il caro bollette: riduzione degli oneri in bolletta ma solo per le Pmi, bonus sociale potenziato e maggiore trasparenza nelle offerte.
Le misure erano attese da un po’: il caro bollette è un tema importantissimo che riguarda famiglie ed imprese; va affrontato adeguatamente e rapidamente per evitare che gli aumenti di prezzo dell’energia portino inflazione e quindi conseguenze negative anche sul Pil. Le ultime rilevazioni Istat di febbraio parlano di una inflazione in crescita all’1,7%, spinta proprio dal caro energia. Altroconsumo si augura però che queste misure siano l’inizio di una riforma strutturale del mercato dell’energia e non le ennesime soluzioni tampone.
Le tensioni geopolitiche internazionali e gli interessi speculativi di cui non è esente il mercato dell’energia hanno portato nuovamente, nelle scorse settimane, ad un rialzo critico del prezzo del gas e dei carburanti. Il Governo ha finalmente emanato il tanto atteso decreto bollette con misure che in parte riprendono alcune delle richieste di Altroconsumo contenute nel documento Considerazioni di Altroconsumo sul mercato dell’energia e sul caro bollette. Ma servono misure strutturali per una vera riforma del mercato dell’energia.
Così commenta Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo:
“Il caro bollette che colpisce famiglie e imprese è causato da diversi fattori, quali il mix energetico e le dinamiche di mercato. Le prime misure del Governo, con 3 miliardi di euro, sono un passo positivo, ma non risolvono completamente il problema. L’aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità danneggia soprattutto le famiglie vulnerabili e le imprese, che vedono crescere i costi produttivi e la competitività internazionale.
Dunque, i 3 miliardi di euro (di cui 1,6 miliardi per le famiglie) messi sul piatto dal Governo non saranno sufficienti a dare una risposta completa al problema, ma ci auguriamo siano solo il primo passo per misure più ampie per una riforma strutturale del mercato.
Accogliamo con favore il bonus sociale potenziato che, ampliando la platea dei cittadini che potranno usufruirne (il limite Isee arriva a 25.000 euro), darà la possibilità di ridurre il costo delle bollette, anche se solo per tre mesi, grazie a un nuovo bonus di 200 euro che si aggiungerà a quelli già in essere per gli Isee entro i 9.530 euro e sarà erogato anche alle famiglie con Isee entro i 25.000 euro.
Ci auguriamo che nella conversione in legge si riesca ad aumentarne la durata e a introdurre anche una rimodulazione in base alla numerosità del nucleo familiare, come peraltro spiegato nella nostra petizione che ha raccolto più di 58.000 firme.
Bene anche la riduzione degli oneri fiscali anche se solo per le piccole e medie imprese. Una misura di riduzione dei costi che dovrebbe riguardare anche le famiglie e che dovrebbe essere parte di una riforma più strutturale per non fa cadere sui consumatori i costi della transizione ecologica. L’introduzione di un’unica aliquota Iva sul gas al 10% avrebbe aggiunto maggiori benefici alle famiglie, ma purtroppo su questo non ci sarà nessuna novità.
Infine, lavorare sulla trasparenza e sulla correttezza degli operatori è fondamentale per avere un mercato concorrenziale e quindi migliore per tutti. Offerte non chiare e pratiche commerciali scorrette nella promozione, nel contenuto delle offerte o dei loro rinnovi non permettono di sfruttare a pieno le potenzialità del mercato libero e della concorrenza. Il decreto-legge del Governo è una prima risposta al problema, ma non è la soluzione definitiva; servono interventi strutturali.
Come spiegato nel nostro documento, bisogna aumentare la concorrenza nel mercato, anche attraverso le concessioni idroelettriche e della rete di distribuzione. Il disegno di legge sul nucleare potrebbe contribuire a ridurre i costi energetici, ma non è una soluzione immediata. Servono interventi rapidi, come l’incremento delle energie rinnovabili, per ridurre la dipendenza da gas e petrolio a costi inferiori.”
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