BANCO DEL MUTUO SOCCORSO – ‘Storie Invisibili’


Al Banco Del Mutuo Soccorso negli ultimi nove anni è riuscito un doppio mezzo miracolo artistico:  sostituire degnamente un vocalist unico come il compianto Francesco Di Giacomo con l’inserimento del talentuoso Tony D’Alessio, e ritrovare una prolificità discografica che sembrava irrimediabilmente perduta, anche alla luce dei problemi di salute avuti in passato dal leader della band, il tastierista Vittorio Nocenzi. ‘Transiberiana’ (2019) è stato accolto con grande entusiasmo, e ha mostrato una freschezza compositiva inimmaginabile per una formazione nata più di mezzo secolo fa. ‘Orlando: Le Forme Dell’Amore’ (2022) ha avuto il coraggio di proporre uno stile al contempo poetico e romantico – sia dal punto di vista musicale che narrativo – in totale contrasto con i valori e i trend della decadente società moderna. Fieramente lontani – nello spirito – dall’era in cui stiamo vivendo, incentrata sulle logiche egoistiche del business e le divisioni continue – nonostante lo sgradevole politically correct di facciata – Il Banco continua a osare con ‘Storie Invisibili’, che completa la trilogia dedicata all’esistenza umana iniziata con i due citati lavori, un trittico discografico la cui idea era nata già nel 2015, l’anno più drammatico per il Banco, con la scomparsa di Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese, e l’emorragia cerebrale che colpì Vittorio Nocenzi. ‘Storie Invisibili’ è un’opera tematica più che un vero e proprio concept album che segue costantemente lo stesso filo narrativo  (per i puristi potrebbe essere definito un loose concept): qui ogni composizione è una storia individuale di personaggi comuni, che tutti insieme rappresentano la storia dell’umanità (e il suo disagio). Si parte con ‘Studenti’, un brano che invita a ritornare a interessarsi alla politica anche se questa ha allontanato le persone con la corruzione e la sete di potere. L’invito ‘Tutti a Parigi, tutti a Parigi” può essere anche interpretato come un auspicio a farsi coinvolgere nuovamente da un’attività che dovrebbe far sentire tutti parti in causa. Musicalmente, qui il Banco ci ricorda un po’ la direzione presa tra ‘Come In Un’Ultima Cena’ e ‘Canto Di Primavera’, con il prog rock del gruppo che si faceva un po’ più accessibile e pop ma senza rinunciare alla classe strumentale e compositiva sprigionata senza freni nei primi anni ‘70. ‘Il Mietitore’ – una celebrazione del lavoro dell’agricoltore – conferma questa vena artistica in grado di fondere i cambi di tempo dettati dal drumming di Dario Esposito e i suoni dei sintetizzatori dei Nocenzi (papà e figlio, Vittorio è protagonista anche di alcune linee vocali catchy in apertura e chiusura) con l’apporto canoro di Tony D’Alessio in versione storyteller. Molto interessante ‘Il Pittore’, una composizione che comincia come una piano ballad – arrangiata ad arte per tutta la line-up – che ci riporta a metà degli anni ‘70 con una fascinosa atmosfera notturna (complici le linee di basso di Marco Capozi), da menzionare ancora una volta la performance vocale di Tony D’Alessio. La produzione di ‘Storie Invisibili’ riesce a riportare la memoria indietro nel tempo tra i ‘70 e gli ‘80 con una rivisitazione aggiornata di un sound vintage, che si arricchisce di grandi suoni anche sulle parti soliste e in particolare sui sintetizzatori (‘L’Ultimo Moro Dell’Alhambra’, ‘Sarà Ottobre’ e ‘Cena Di Natale’) tornati molto rilevanti negli ultimi anni. Il disco sfoggia inoltre una separazione tra gli strumenti  che consente di distinguere bene ogni musicista (anche se la chitarra ritmica potrebbe essere più in evidenza) e che rende l’ascolto con un buon impianto stereo (o cuffie di qualità) un’esperienza sonora davvero piacevole. ‘Storie Invisibili’ è un lavoro musicalmente eclettico, che sfuma un po’ la componente prog in diversi brani (come nell’accorato lento ‘Senza Nuvole’) e con meno assoli di chitarra del solito; i pezzi hanno una durata media contenuta rispetto alle vecchie suite più progressive del gruppo, ma i guizzi strumentali non mancano, anche se certe soluzioni, come il filtro vocale utilizzato per ‘La Casa Blu’, sono opinabili, e frutto dell’eterna passione della formazione per la sperimentazione e la ricerca dei suoni, elementi che dal vivo hanno sempre regalato soddisfazioni. Molti passaggi musicali e vocali all’interno di ‘Storie Invisibili’ hanno il sapore della rievocazione, un effetto che produce una certa nostalgia, per sua natura melanconica, ma è la qualità del Banco Del Mutuo Soccorso a venire fuori sempre, e questa rimane buona per tutta la durata del lavoro, anche se i picchi verso l’eccellenza sono più rari rispetto ai classic album rilasciati negli anni ’70. Sul finire dell’opera, segnaliamo i sintetizzatori cupi e drammatici di ‘Sarà Ottobre’, quelli più settantiani e retrò di ‘Cena Di Natale’, doppiata dalle partiture fortemente progressive di ‘Spiegami Il Cielo’, uno degli apici del lavoro dal punto di vista esecutivo e musicale. Dopo un altro lento molto familiare per sonorità come ‘Solo Meraviglia’, subentra un po’ la sensazione (che conferma le impressioni iniziali) che il lavoro abbia sfruttato meno del solito, molto meno rispetto a ‘Transiberiana’, il talento chitarristico del sempre affidabile ‘Filippo Marcheggiani’, ma la qualità della conclusiva ‘Capo Horn’ chiude degnamente ‘Storie Invisibili’, un lavoro dominato dai tasti d’avorio del Maestro Vittorio Nocenzi – e del figlio Michelangelo – che ha confermato le doti della sua formazione e in particolare del frontman Tony D’Alessio. E ora queste storie ben rappresentative del disagio dell’umanità, che empatizzano con grande sensibilità con i deboli e gli emarginati, prenderanno vita anche dal vivo, introdotte dalle parole di Vittorio Nocenzi, uno degli artisti più influenti e dotati dell’immortale scena prog rock italiana.

Tracklist:
01. Studenti
02. Il Mietitore
03. Il Pittore
04. Non Sono Pazzo
05. L’Ultimo Moro Dell’Alhambra
06. Senza Nuvole
07. La Casa Blu
08. Sarà Ottobre
09. Cena Di Natale
10. Spiegami Il Cielo
11. Solo Meraviglia
12. Capo Horn

Line-up:
Tony D’Alessio – voce
Filippo Marcheggiani – voce, cori
Michelangelo Nocenzi – tastiere, piano
Vittorio Nocenzi – organo, tastiere, voce
Marco Capozi – basso
Dario Esposito – batteria

Per maggiori informazioni, qui la pagina Facebook della band

 

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