Il caso di Daniela Santanchè? “Per tutti quei ministri che hanno problemi con la giustizia, il problema non è che noi reputiamo che una persona è colpevole al terzo grado di giudizio, ma capire se si è pienamente in grado di continuare a fare il proprio lavoro in modo sereno ed efficace, cioè quanto (un’eventuale condanna, ndr) possa precludere il suo lavoro come ad esempio se si avesse un problema di salute”, parola di Giovanbattista Fazzolari, potente sottosegretario di Giorgia Meloni. “Per Daniela Santanchè credo che la valutazione che ognuno deve fare, attiene a questo aspetto”, ha sottolineato il fidatissimo di Giorgia Meloni, parlando delle eventuali dimissioni della ministra del Turismo in caso di un nuovo rinvio a giudizio. Fazzolari ha risposto a una domanda di Bruno Vespa durante il forum in corso a Saturnia. Solo tre giorni fa la Camera ha bocciato la mozione di sfiducia presentata contro Santanchè, rinviata a giudizio per falso in bilancio per il caso Visibilia e accusata di truffa ai danni dell’Inps. Nel suo intervento a Montecitorio, la ministra ha detto: “Vuluterò le mie dimissioni da sola, solo con me stessa, guidata solo dal rispetto per il presidente del Consiglio”.
All’evento di Saturnia Fazzolari ha parlato anche delle riforme, a cominciare dal premierato. “La nostra intenzione è di andare velocemente a discutere con tutte le forze politiche di una riforma della legge elettorale che vada bene pure per il premierato in modo che intanto si realizza la legge elettorale necessaria”, ha detto il sottosegretario, assicurando l’intenzione di varare la riforma entro la fine della legislatura. A questo proposito ha ipotizzato una fine leggermente anticipata, in modo di andare a votare nella primavera del 2027 e non in autunno. “L’intenzione è proprio questa. Tornare a votare a ottobre complicherebbe enormemente la vita al nuovo governo, che si ritroverebbe, come noi, a dover fare la legge di bilancio in pochi giorni. Il buonsenso fa immaginare che si potrebbe anticipare la fine della legislatura di qualche mese” probabilmente “con una election day, ma la decisione non compete a me ma anche ad altri”. Il sottosegretario ha poi espresso preoccupazione per i dazi di Donald Trump: “Adesso ci preoccupa di più l’ipotesi dei dazi al 25%. Andiamo a vedere in realtà la dinamica che andrà a seguire alle parole di Trump. Stati Uniti e Europa sono legati da interessi anche commerciali ma non solo, e quindi confido che si troverà un accordo di buon senso”.
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