L’Italia vuole diventare un hub del gas, ma i costi energetici esplodono


Il paradosso energetico italiano

Mentre il governo italiano si affanna a trasformare il Paese in un grande snodo per il gas, gli italiani si trovano a pagare l’elettricità più cara d’Europa. Un paradosso clamoroso che dimostra come la strategia energetica nazionale sia non solo miope, ma anche dannosa per cittadini e imprese. Invece di puntare con decisione sulle rinnovabili, che garantirebbero stabilità nei prezzi e indipendenza dalle fluttuazioni del mercato, si continua a investire in una fonte fossile responsabile di continui rincari.

Chi beneficia realmente dell’hub del gas?

Negli ultimi anni, l’Italia si è candidata a diventare un punto di riferimento per il transito del gas naturale in Europa. La costruzione di nuovi rigassificatori, l’ampliamento dei gasdotti e i contratti con Paesi fornitori sono stati presentati come la chiave per garantire sicurezza energetica. Ma a chi serve davvero tutto questo? Non certo ai consumatori italiani, che continuano a vedere le bollette lievitare.

Il problema è che il prezzo dell’energia elettrica in Italia è strettamente legato al costo del gas, visto che ancora oggi una quota rilevante dell’elettricità viene prodotta da centrali termoelettriche alimentate proprio da questa fonte fossile. Più il gas costa caro, più salgono le tariffe. Eppure, invece di svincolarsi da questo meccanismo perverso, il governo continua a incentivare il gas come pilastro della strategia energetica nazionale.

Le conseguenze per famiglie e imprese

I numeri parlano chiaro. L’Italia ha l’elettricità più costosa tra i Paesi europei, un primato che grava sulle famiglie e sulle aziende, già alle prese con un’inflazione fuori controllo e un carovita che erode stipendi e risparmi. Le imprese, in particolare, subiscono un doppio danno: da un lato devono affrontare costi energetici insostenibili, dall’altro perdono competitività rispetto ai concorrenti di altri Paesi che pagano molto meno per l’elettricità.

Eppure, la soluzione sarebbe sotto gli occhi di tutti: investire con decisione sulle energie rinnovabili. Sole e vento non costano nulla, non sono soggetti a crisi geopolitiche e non alimentano speculazioni di mercato. Ma il governo sembra più interessato a difendere gli interessi delle grandi compagnie del gas piuttosto che ad abbassare le bollette per gli italiani.

La corsa rallentata verso le energie rinnovabili

Mentre altri Paesi europei accelerano sulla transizione energetica, l’Italia continua a procedere a rilento. Il fotovoltaico e l’eolico potrebbero coprire gran parte del fabbisogno nazionale, riducendo la dipendenza dal gas e abbattendo i costi dell’elettricità. Ma le autorizzazioni per nuovi impianti rinnovabili restano bloccate da una burocrazia pachidermica e da una politica che continua a favorire i combustibili fossili.

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Anche i fondi del PNRR, che avrebbero potuto rappresentare un’opportunità storica per accelerare la decarbonizzazione, sono stati in gran parte dirottati su altre voci, mentre gli investimenti sulle rinnovabili restano insufficienti.

Chi trae vantaggio dal mantenere il gas?

Viene da chiedersi: perché il governo continua a puntare sul gas, sapendo che è proprio questa scelta a rendere l’elettricità così cara? La risposta è fin troppo ovvia: perché fa comodo a chi gestisce il business del gas. Le grandi aziende energetiche e gli operatori del settore hanno tutto l’interesse a mantenere lo status quo, con un sistema basato su fonti fossili che garantisce profitti enormi. E il governo, invece di cambiare rotta e tutelare i cittadini, si fa garante di questo meccanismo.

Un futuro senza bollette da record

Continuare a investire nel gas è una scelta miope, costosa e dannosa per il Paese. Se l’Italia vuole davvero abbassare le bollette e garantire un futuro sostenibile, deve cambiare rotta subito, senza perdere altro tempo. Il sole e il vento sono le vere risorse strategiche del nostro Paese, eppure vengono lasciati ai margini mentre si spendono miliardi per infrastrutture che ci legheranno ancora a lungo a un sistema energetico antiquato.

Gli italiani meritano energia a basso costo, indipendenza dalle speculazioni globali e un ambiente più pulito. Ma fino a quando il governo continuerà a favorire il gas, resteremo il Paese con l’elettricità più cara d’Europa. E l’unico vero hub che avremo sarà quello della dipendenza energetica.



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