L’Umbria conquista i turisti, l’enogastronomia al centro – Pianeta Camere


Il turismo in Umbria nell’estate
2024 ha visto una crescita dell’attrattività della regione, con
i prodotti tipici come olio, tartufo, cioccolato e birra a
trainare la domanda. Un’indagine condotta da Isnart proprio su
questi quattro prodotti tipici su oltre 30.000 turisti e 9.000
imprese fotografa un settore in evoluzione
Il report dell’Isnart – società nata dal Sistema camerale per
affiancare il comparto turistico italiano nella comprensione dei
nuovi fenomeni e nel miglioramento del livello di competitività
– è stato presentato a Norcia, nell’ambito della manifestazione
“Nero Norcia” di valorizzazione del tartufo, dalla Camera di
commercio dell’Umbria nell’ambito del Progetto Fenice, nato
dalla collaborazione fra Camera di commercio dell’Umbria,
Università per Stranieri di Perugia, Comune di Norcia, Scuola
umbra di amministrazione pubblica. Il titolo del report è “Le
eccellenze della filiera agro-alimentare umbra come ‘giacimenti’
di un nuovo turismo esperienziale: birra, cioccolato, olio
extra vergine d’oliva e tartufo”. A illustrarlo è stata Adriana
Mari dell’Isnart.

   
Il Progetto Fenice è un imponente programma sostenuto dal
dipartimento per la coesione territoriale, che ha stanziato 5
milioni di euro per la rigenerazione di Norcia e della
Valnerina, aree colpite dal terremoto del 2016.

   
I dati mostrano che il 40,1% dei visitatori appartiene alla
generazione Y (Millennials), un dato superiore alla media
italiana del 37,1%. Il 27,7% ha un livello di istruzione pari
alla laurea (contro il 31,4% della media nazionale), mentre il
62,2% dichiara di avere una situazione economica medio-alta, ben
superiore al 39,9% della media italiana.

   
L’indagine – riferisce la Camera di commercio in una sua nota
– evidenzia come l’enogastronomia giochi un ruolo chiave nelle
scelte dei turisti. Più di un turista su cinque ha scelto
l’Umbria per motivazioni legate ai prodotti agroalimentari
tipici, mentre quasi uno su tre ha privilegiato la regione per
l’offerta di ristorazione d’eccellenza.

   
L’8,8% dei turisti ha acquistato prodotti tipici locali, il
6,1% ha partecipato a eventi enogastronomici, il 9,5% ha scelto
di cenare in ristoranti stellati o gourmet, il 13,9% ha visitato
cantine, frantoi e strade del vino e dell’olio, l’8,9% ha
partecipato attivamente a fasi della produzione agroalimentare.

   
Il giudizio sulla qualità dell’offerta enogastronomica è
estremamente positivo, con un punteggio di 8,1/10 per la qualità
del cibo e delle bevande e di 8,3/10 per la ristorazione nel suo
complesso.

   
L’analisi delle spese dei visitatori conferma il ruolo
centrale dell’enogastronomia. La spesa media pro capite
giornaliera è così suddivisa: 26 euro per ristoranti e pizzerie;
13,90 per cibi e bevande acquistati in negozi e supermercati;
24,40 per l’acquisto di prodotti enogastronomici tipici; 7,60
per consumazioni in bar, caffè e pasticcerie.

   
Isnart ha condotto un’indagine specifica su 500 imprese della
filiera turistica umbra tra novembre e dicembre 2024. I
risultati mostrano una chiara segmentazione della clientela: il
32% delle strutture ospita prevalentemente turisti
enogastronomici; il 29% attira visitatori per eventi; il 28,3%
accoglie turisti interessati al patrimonio culturale; l’11% si
rivolge a chi cerca un turismo naturalistico. I canali di
comunicazione più utilizzati sono i social network (43%) e i
siti web ufficiali (25%).

   
L’indagine Isnart – sottolinea la nota – offre una fotografia
chiara di un settore turistico in forte sviluppo, trainato
dall’enogastronomia e da un’alta qualità dei servizi.

   
“La Camera di Commercio dell’Umbria – sottolinea nella nota
il suo presidente, Giorgio Mencaroni – sta approfondendo sempre
più il valore dei motori turistici della regione e, tra questi,
ha focalizzato l’attenzione sul turismo enogastronomico, con
report approfonditi e scientificamente solidi che scandagliano
il traino turistico complessivo dei prodotti tipici, ma anche
quello di ciascun prodotto, per centrare sempre meglio le
attività di promozione – anche nella loro segmentazione per tipi
di turisti, fasce di età così via – e valorizzazione, mettendo
in evidenzia potenzialità, limiti da superare, attività da
incentivare, aiutando così ad orientare anche il marketing
territoriale delle istituzioni e quello delle imprese. Aver
presentato questa nuova indagine nel contesto del Progetto
Fenice e in occasione di ‘Nero Norcia’ è, in questo contesto,
molto importante per scandagliare le vie del rilancio economico
e sociale di un’area duramente colpita dall’ultimo terremoto”.

   

   

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