“MANOVRA CHE TRADISCE IL FUTURO” — Sito Ufficio Stampa Comune di Modena


Il gruppo Fratelli d’Italia ha aperto il dibattito per le opposizioni, con Daniela Dondi che ha dichiarato che “questo bilancio non può essere condiviso né nei numeri né nella sua filosofia”. La consigliera ha puntualizzato che “il Governo si è trovato ad affrontare un bilancio nazionale in passivo, anche perché, a livello locale, in passato si è sempre speso senza regole”. La consigliera ha quindi evidenziato che “il Governo ha deciso per un forte risanamento, elencando alcune priorità i cui segnali sono azioni come il taglio al cuneo fiscale, flat tax o il fondo garanzia per mutui per prima casa, oltreché a fondi specifici per gli enti locali”. Secondo Dario Franco “è un bilancio non a favore delle famiglie e che non mette al centro, tra i temi urgenti, la sicurezza”. Per il consigliere, altri temi prioritari dovrebbero essere: “La certezza di avere posti nei nidi; case in affitto con rate compatibili agli stipendi dei lavoratori dipendenti; il trasporto pubblico locale che presenta sempre meno corse: ma a tutto questo si risponde alzando l’Irpef e colpendo indiscriminatamente le fascia grigia della popolazione, e con la tariffa puntuale ci aspettiamo un forte aumento dei costi per le famiglie”. Paolo Barani ha ricordato l’emendamento del gruppo sul sostegno ai padri separati: “Una categoria fortemente in difficoltà”. Per raggiungere questo scopo: “Si potrebbero reperire risorse da alcune festività (come 8 marzo e 25 novembre) che potrebbero essere più contenute, dando un risparmio”. Il consigliere ha anche ricordato la proposta per intervenire sulla climatizzazione nei nidi durante il periodo estivo “in cui il clima diventa insopportabile”. Ma per Barani: “Il bilancio risponde ad altre visioni in cui, per esempio, si decide di investire 4 milioni di risorse Pnrr per il campo di baseball di Modena”. Per Elisa Rossini “ci sono stati tagli del Governo agli enti locali, ma ci sono anche specifiche risorse destinate ai Comuni”. La consigliera si è quindi focalizzata sull’aumento della pressione fiscale “attuato in maniera imponente e come unica risposta”. Per Rossini “va bene l’incremento dell’indebitamento, con cui siamo da sempre d’accordo, ma dobbiamo dire ai cittadini se questo si finanzia o con l’aumento delle entrate o con la riduzione delle spese correnti (ipotesi che non è stata valutata, scegliendo la prima)”. La consigliera ha quindi argomentato che “come gruppo abbiamo tentato di verificare nel dettaglio le voci di spesa corrente, per verificare dove effettivamente le risorse vengono spese e dove effettuare tagli, ma questo dettaglio nella manovra manca”. Ha parlato di “documento insignificante rispetto all’emendamento sulla sicurezza” Luca Negrini che ha sottolineato come il suo gruppo abbia presentato alcuni emendamenti sul tema, tra i quali uno per dotare la Polizia locale del Taser che, ha detto il consigliere, “è un’arma di difesa, non di offesa. Garantisce una maggiore difesa per gli agenti di Polizia locale ed evidenzia come si possa intervenire in situazioni di grande difficoltà innanzitutto a distanza. Mi domando come sia possibile che, nonostante il decreto milleproroghe consenta anche ai comuni più piccoli di utilizzarlo, che l’amministrazione comunale di Modena non li utilizzi”. “La Questura fascia A è necessaria – ha concluso – Modena è la prima in lista d’attesa e avverrà, ma continuerete ad avere la Polizia locale che andrà a lavorare senza strumenti di difesa. La sinistra ha scelto oggi di stare dalla parte della criminalità e di chi delinque”.  Siamo “alla conclusione di un percorso lungo e complesso che porta all’approvazione di un atto prima politico che economico per disegnare la Modena del futuro”, ha detto Ferdinando Pulitanò sottolineando che non ci sono nel bilancio “gli elementi di rottura fatti intravedere dal sindaco all’inizio del mandato”. Il consigliere ha parlato quindi di “stratificazione dovuta a mancanza di alternanza” (“governate questa città da 80 anni e avete creato voi i problemi”) e di “una città morta dal punto di vista culturale” definendosi inoltre “deluso dalla scelta di tartassare il ceto medio”.

Per Maria Grazia Modena (Modena per Modena) “la proposta di Bilancio evidenzia diffusi aspetti critici della città e del suo sistema amministrativo, con uno scollamento tra giunta Mezzetti e il Pd: si punta il dito contro il Governo ma ci sono anche implicazioni della politica regionale e cittadina”. Per la consigliera “non bisogna distribuire risorse a pioggia” ma attuare “scelte prioritarie e coraggiose”, rivolte a diversi ambiti come la sanità (“che deve essere potenziata territorialmente e sostenendo gli anziani”), le industrie (“in vista di una loro crisi nel 2025”) e i giovani (“disaffezionati a studio e cultura”). Inoltre, per Modena occorre rispondere ai temi di casa, trasporti, rifiuti, partecipate “ma non c’è segnale di cambiamento e, anzi, si decide di aumentare tariffe e tasse, come l’Irpef, il cui aumento è incomprensibile”.

Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena), quello presentato è un “bilancio che tradisce le aspettative della comunità, dimostrando che questa amministrazione non ha una visione per il futuro”. “Quello che sorprende – ha detto Bertoldi – è il conformismo di associazioni e sindacati, che non hanno alzato la voce. Se gli unici a farlo sono quelli dell’opposizione e Sandrone abbiamo un problema. Non abbiamo la presunzione di ribaltare l’impianto politico del bilancio, ma con i nostri emendamenti abbiamo provato a dare un contributo per migliorare la situazione”. Criticando la manovra fiscale, il consigliere ha messo in evidenza che il “prezzo di queste modifiche sulle tasse viene pagato dalla classe media” e che “si poteva risparmiare sugli sprechi per evitare di aumentare l’Irpef”. “Sindaco – ha concluso Bertoldi – serve un cambiamento e un bilancio che faccia la differenza e non gravi sulle famiglie: non possiamo più aspettare, è il momento di agire”.

“Siamo di fronte ad una manovra profondamente iniqua e dannosa – ha detto Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) nel suo intervento – soprattutto per quella fascia della popolazione che dovrebbe essere aiutata per non scivolare verso la fascia della povertà. Costi che aumentano per finanziare quelli che rimangono sprechi e soprattutto vuoti centri di spesa”. Giacobazzi è quindi passato a quella che ha definito la “costosa mancata occasione del Pnrr, che da grande opportunità è diventata un danno per le future generazioni”. “Dal bilancio – ha commentato – emerge chiaramente il grande flusso di denaro finito a finanziare progetti di edilizia sociale che non portano sviluppo, ma molto spesso danno economico e degrado”. Infine, l’intervento del consigliere si è concentrato sulle sanzioni per le infrazioni al codice della strada e le spese per l’immigrazione chiedendosi, “nel contesto attuale in cui l’immigrazione clandestina sta calando rispetto agli anni scorsi, su quale presupposto si basi l’aumento della spesa nel solo progetto Sai” e “stesso discorso per i minori stranieri non accompagnati”. “Costruire – ha concluso – può essere un lento e laborioso compito di anni. Distruggere può essere l’atto sconsiderato di un singolo giorno, o, ahimè, anche solo di un singolo bilancio”.

Per Andrea Mazzi (Modena in ascolto) “il bilancio comunale è differente da quelli degli ultimi anni per l’incremento delle tasse da 8 milioni: una stangata senza precedenti”. Per quanto riguarda l’Irpef: “la manovra non colpisce solo il ceto medio ma una larghissima parte dei cittadini che faticano ad arrivare a fine mese”; sull’Imu: “assurdo penalizzare chi dà in locazione a canoni concordati”. Mentre “non sono previste una serie di azioni di spending review a partire dal coordinamento e dall’ottimizzazione delle spese dell’amministrazione, che sarà necessario fare davanti al crescere delle esigenze di spesa”. Così come: “occorre intensificare azioni per la riscossione di tasse e imposte non riscosse”. Il consigliere ha infine sottolineato l’assenza di investimenti a fronte di un basso livello di indebitamento, parlando di mancanza “di una progettualità alta per far fare un salto di qualità”.

Anticipando il voto di astensione, Katia Parisi (Modena civica) ha commentato che il “Bilancio, a fronte di qualche aspetto positivo, presenta molte criticità e non ci sembra in grado di rispondere alle necessità di Modena. L’aumento delle tasse pesa sui cittadini in una situazione in cui molti nuclei vivono situazioni di difficoltà e produrrà un gettito irrisorio nel bilancio comunale”, sottolineando che l’esenzione Irpef per i redditi fino a 15 mila euro non è sufficiente. La consigliera ha criticato poi l’aumento della tassa di soggiorno che “rischia di allontanare i turisti” e le politiche sulla casa giudicate “confuse”. Quello presentato, ha aggiunto è un “bilancio che non sembra avere il coraggio di fare scelte strategiche per la città, senza una visione sul futuro. Serve un cambio di rotta – ha concluso la consigliera – con scelte più coraggiose, più investimenti, con maggiore attenzione alle periferie e ai cittadini”.

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