Addio a Fulco Pratesi | il manifesto


Ogni ambientalista o naturalista italiano, almeno una volta nella sua vita, ha avuto modo di incontrare Fulco Pratesi, fondatore nel 1966 del Wwf Italia e pioniere del nostro movimento ambientalista. Fulco ci ha lasciato ieri, all’età di 90 anni, gran parte dei quali trascorsi a difendere boschi e fiumi, orsi e delfini. È stata una persona preziosa e disponibile: qualunque attivista del Wwf vi potrebbe raccontare un episodio nel quale se lo è visto arrivare, armato di uno dei suoi meravigliosi taccuini da disegno, in qualche posto sperduto d’Italia per far nascere una nuova area protetta o per contrastare qualche opera distruttiva dell’ambiente. E proprio questa sua presenza continua a fianco di chi difendeva scampoli di natura ne ha fatto una figura amatissima tra i volontari del Wwf e non solo.

ARCHITETTO, pianificatore, giornalista, autore di tanti libri, disegnatore, a lungo Presidente del Wwf Italia: Fulco è stato un esempio dell’ecologismo attivo, una guida per un’intera generazione di naturalisti. Presidente per 10 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, al quale è stato legato per tutta la vita, fu anche deputato della Camera dal 1995 al 1997 con i Verdi, pur non conservando un bellissimo ricordo dell’attività parlamentare. Da Presidente onorario del Wwf Italia è sempre rimasto direttore responsabile di Panda, la rivista alla quale ha contribuito fino all’ultimo numero in distribuzione. Straordinario divulgatore, era capace di affascinare sia i ragazzi di una scuola sia ricercatori affermati. Ha viaggiato nel mondo, documentando gli incontri con la biodiversità attraverso coloratissimi disegni che, da decenni, accompagnano i mitici calendarietti del Wwf. Nonostante i mille impegni, ha avuto una bellissima famiglia grazie alla lunga unione con la moglie Fabrizia, spentasi pochi mesi fa: 70 anni di vita in comune, rallegrata da quattro figli e tanti nipoti.

NATO A ROMA nel 1934, era entrato a contatto con la natura mentre era sfollato durante la guerra con la famiglia nella campagna viterbese. Ha raccontato tante volte come fosse stato un cacciatore fino al 1963, quando, nelle foreste dell’Anatolia, in Turchia, incontrò un’orsa con tre piccoli: di fronte a una meraviglia del genere si chiese cosa stesse facendo e come si potesse distruggere così tanta bellezza. Lui stesso lo descrisse come un incontro «folgorante», capace di cambiargli la vita: tornato in Italia, vendette i fucili da caccia e acquistò una macchina fotografica, convertendosi alla conservazione e abbandonando la professione di architetto.

PROPRIO IN QUEGLI ANNI era appena nato il World wildlife fund: contattò così gli uffici in Svizzera per far nascerne la sezione italiana. La risposta non fu esaltante: avrebbe potuto provarci, ma solo trovando lui i soldi necessari. Non era un’impresa da poco, ma non si perse d’animo e, grazie a pochi amici appassionati di natura come lui, nel suo studio di architetto costituì la prima sede del Wwf Italia. Pochi soldi e tanto entusiasmo caratterizzarono i primi anni, ma il desiderio di proteggere la natura e una straordinaria creatività riuscirono a trasformare un sogno in realtà. Perché Fulco è stato un vero e proprio visionario, una di quelle persone capaci di immaginarsi un mondo nuovo e di convincere tante persone a collaborare insieme per renderlo possibile. È stato promotore di leggi fondamentali per la tutela della natura come quelle sulla tutela del Lupo, sulla protezione della fauna o su parchi e riserve naturali. È riuscito a inventare dal nulla un sistema di aree protette, le Oasi Wwf, partendo da zero, acquistando nel 1967 i diritti di caccia nel Lago di Burano sottraendolo alle doppiette.

DA QUEL MOMENTO in poi non si è mai fermato e, anche grazie ai tanti venuti dopo di lui, oggi le oasi Wwf sono oltre 100 e tutelano quasi 30mila ettari con specie e habitat di altissimo valore naturalistico: un modello di gestione e valorizzazione sostenibile del territorio. Per proteggere il patrimonio naturale, qualsiasi ostacolo poteva e doveva essere superato. Nel 1985, contro il parere degli amici preoccupati per l’esposizione economica, si impegnò con tutto il Wwf a raccogliere oltre 600 milioni di lire per l’acquisto dell’area di Monte Arcosu in Sardegna con l’obiettivo di salvare il cervo sardo dall’estinzione. E oggi il cervo è salvo, come lo è il lupo protagonista di un’altra grande campagna di tutela, l’Operazione San Francesco, lanciata dal Wwf e dal Parco nazionale d’Abruzzo. Legatissimo all’associazione del Panda, sosteneva però la necessità di collaborazione tra le associazioni ambientaliste, tanto da essere stato anche esponente di Italia Nostra e della Lega nazionale contro la distruzione degli uccelli (Lenacdu, oggi Lipu).

AVEVA IDEE GENIALI che rendevano semplici e comprensibili concetti difficili, come quando, per far capire quanto suolo fosse consumato in Italia, ricorse all’esempio delle dimensioni dei campi di calcio o quando, per primo, fece comprendere agli italiani l’importanza delle paludi, ribaltando l’immagine di luoghi malsani in quella di ecosistemi ricchi di biodiversità e fondamentali per la tutela del territorio. Perché la forza di Fulco è sempre stata quella di denunciare le aggressioni alla natura e al paesaggio, ma senza rinunciare a far vedere il bello del mondo, facendo apprezzare la meravigliosa complessità della biodiversità del giardino di casa come della foresta amazzonica.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

«SE CONSIDEREREMO la natura e il pianeta come un posto da conquistare e dominare, allora sarà la nostra fine», ci aveva ricordato in una delle sue ultime interviste. In questo mondo in cui sembrano prendere il sopravvento coloro che, per interesse o ignoranza, vogliono porsi come i dominatori della nostra casa comune, ci mancheranno moltissimo i suoi modi gentili ma fermi, la sua ironia e la sua lucidità nell’affrontare i problemi. Ci consolano solo la grande emozione e i tantissimi attestati di stima che stanno arrivando alla famiglia e al Wwf, che lui ha sempre considerato il suo quinto figlio. Fortunatamente in tante e tanti continueranno a fare quello che ha fatto Fulco per tutta la vita: lavorare con passione, competenza e fantasia per la tutela della nostra natura.

*Responsabile Affari legali e Istituzionali Wwf Italia


Mercoledì prossimo, dalle 11 alle 18, presso la sede del Wwf Italia in via Po a Roma ci sarà la camera ardente. I funerali si terranno il giorno dopo alle 10.30 nella chiesa di San Roberto Bellarmino a piazza Ungheria.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link