chi paga la multa del figlio minorenne?


La sanzione amministrativa comminata al ragazzo minorenne rientra tra le spese ordinarie coperte dal mantenimento oppure in quelle straordinarie?

Un lettore ha posto il seguente quesito: «Se un figlio minorenne prende una multa sull’autobus, il genitore divorziato che versa il mantenimento deve pagarne la metà come spesa extra?». La domanda può essere efficacemente riassunta nel modo seguente: chi paga la multa del figlio minorenne se i genitori sono separati?

In buona sostanza, si tratta di capire se la contravvenzione elevata a un minorenne debba essere equamente ripartita tra i genitori separati o divorziati, oppure se l’importo rientri tra le spese ordinarie coperte dall’assegno di mantenimento. Approfondiamo l’argomento.

Genitori separati: come si dividono le spese dei figli?

A seguito della separazione, il genitore collocatario ha diritto di ricevere dall’altro un assegno mensile a titolo di mantenimento della prole minorenne (o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente) che vive con sé.

La prestazione periodica comprende le spese ordinarie, cioè quelle quotidiane o comunque prevedibili.

Le spese straordinarie – per definizione imprevedibili e solitamente onerose – sono escluse dall’assegno di mantenimento e vanno divise a metà tra i genitori, a meno che il giudice o le parti non abbiano stabilito diversamente.

Le spese straordinarie per i figli possono essere di due tipi:

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  • per le spese straordinarie non necessarie occorre il preventivo consenso dell’altro genitore affinché questi possa essere obbligato a partecipare (nella misura del 50%). Si pensi all’acquisto del motorino o alla vacanza estiva;
  • le spese straordinarie non necessarie possono essere sostenute anche senza l’autorizzazione dell’altro genitore, il quale resta obbligato a partecipare anche se non è d’accordo. Vi rientrano le spese per prestazioni sanitarie urgenti, ad esempio.

Sanzioni ai minorenni: chi deve pagare?

Secondo la legge (art. 2, 24 novembre 1981, n. 689), non può essere assoggettato a sanzione amministrativa chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i diciotto anni; in questa ipotesi, della violazione risponde chi era tenuto alla sorveglianza del responsabile.

Dunque, se il minorenne viene multato per aver commesso un’infrazione, a rispondere delle conseguenze economiche della condotta sono i genitori.

Tanto è confermato anche dalla giurisprudenza. Secondo la Corte di Cassazione (17 giugno 2022, n. 19619), qualora un minore commetta un’infrazione stradale, di quest’ultima risponde il soggetto che era tenuto alla sorveglianza dell’incapace.

In queste circostanze, dunque, il verbale deve essere notificato ai genitori in quanto esercenti la responsabilità genitoriale, salvo che provino di non aver potuto impedire il fatto.

La responsabilità penale, invece, è sempre personale: in questa ipotesi, dunque, solo il minorenne – purché abbia compiuto quattordici anni – può essere sottoposto a processo. Le conseguenze civilistiche della condotta penalmente rilevante restano invece in capo ai genitori.

Chi paga la multa del figlio se i genitori sono separati?

La multa del figlio è una spesa straordinaria che va divisa tra i genitori, a meno che non sia di importo molto modesto.

Tanto chiarito, occorre ora comprendere chi paga la multa del figlio minorenne se i genitori sono separati; nello specifico, la sanzione amministrativa rientra tra le spese ordinarie già comprese nell’assegno di mantenimento oppure tra quelle straordinarie che vanno divise a metà tra i genitori?

In assenza di specifiche indicazioni normative o giurisprudenziali, a parere dello scrivente la multa presa dal figlio può essere ricondotta all’interno delle spese straordinarie o di quelle ordinarie a seconda della sua entità.

Dunque, se la sanzione amministrativa è di poco conto (qualche decina d’euro), essa può essere fatta rientrare tra le spese ordinarie; al contrario, se la multa è di importo elevato, allora correttamente può essere ricondotta tra le spese straordinarie extra mantenimento.

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In effetti, se è vero che la contravvenzione è una spesa eccezionale e non prevedibile, lo è altrettanto il fatto che essa possa essere di importo decisamente modesto; presentando i caratteri tanto dell’una quanto dell’altra categoria, deve ritenersi che la multa possa essere ricondotta nell’assegno di mantenimento soltanto se sia di entità irrisoria mentre, in tutti gli altri casi, debba appartenere alle spese straordinarie da suddividere equamente tra i genitori.

La valutazione dell’entità della multa può essere effettuata anche sulla scorta di criteri soggettivi che tengano conto delle condizioni economiche del genitore collocatario.

Multe minorenni: approfondimenti

Per ulteriori approfondimenti si legga l’articolo dal titolo I genitori devono pagare le multe del figlio?



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