“Continua la battaglia degli ambientalisti”


L’associazione: “La Provincia di Pavia ha respinto la richiesta di proroga dell’azienda per ottemperare alle prescrizioni ambientali”.

Parona – “La vicenda delle emissioni fuggitive della ditta Intals di Parona rappresenta uno dei casi più emblematici di come la determinazione di singoli cittadini e associazioni possa contribuire alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica”. A intervenire sul caso, ancora una volta, il WWF Lodigiano Pavese, che insieme ad altre associazioni, ha avuto un ruolo determinante nel sollecitare gli enti di controllo ad intervenire, dimostrando che quando le istituzioni latitano, la società civile può fare la differenza.

Nei mesi scorsi, il WWF ha inviato alla Provincia di Pavia e ad ARPA una richiesta formale per effettuare verifiche straordinarie sulle emissioni odorigene e fuggitive degli impianti di fusione della ditta Intals, richiamando il rispetto dell’art. 29-decies, comma 9, del Decreto Legislativo 152/2006. “Questa norma – spiega nella nota l’associazione – prevede la possibilità di emettere diffide e, nei casi più gravi, sospendere l’attività produttiva in caso di inosservanza delle prescrizioni ambientali. Una richiesta che ha trovato fondamento nei numerosi episodi segnalati dai cittadini, confermati da filmati e rilevazioni, che evidenziavano emissioni provenienti non dai camini autorizzati, ma da aperture e discontinuità nella captazione“.

La risposta della ditta Intals, “con una lettera datata 5 settembre 2024, ha tentato di minimizzare le segnalazioni, definendole ‘fuorvianti, imprecise e penalizzanti‘. Un atteggiamento che, a nostro avviso, – sostiene il WWF – dimostra quanto il nostro intervento sia stato scomodo e incisivo. Oggi però i fatti ci danno ragione: la Provincia di Pavia ha respinto la richiesta di proroga avanzata dall’azienda per ottemperare alle prescrizioni ambientali, confermando che le emissioni fuggitive sono inammissibili e devono essere eliminate in tempi brevi. Non possiamo però ignorare che questa battaglia si sarebbe potuta evitare se negli anni scorsi le autorità competenti, in primis il Comune di Parona, avessero agito con la stessa determinazione dimostrata dai cittadini e dalle associazioni. La stessa Intals dichiara di non aver mai ricevuto segnalazioni o diffide da parte dell’Amministrazione Comunale, a conferma di un vuoto di azione istituzionale che ha lasciato sole le associazioni e i cittadini nella difesa della salute pubblica“.

Se oggi qualcosa si sta muovendo, prosegue la nota, “è grazie al lavoro delle associazioni ambientaliste, alle segnalazioni dei cittadini e alla denuncia di un cittadino attivo, che potrebbe aver attivato l’intervento della Procura. Non sappiamo con certezza cosa abbia determinato l’intervento della magistratura, ma è evidente che senza la spinta dal basso, l’inquinamento a Parona sarebbe stato ancora ignorato. La bocciatura della proroga e la richiesta di cassa integrazione da parte della ditta Intals gettano ombre sul futuro dell’impianto. Come associazione, esprimiamo la nostra preoccupazione sia per le possibili ricadute occupazionali, sia per il rischio che la crisi economica dell’azienda diventi un alibi per non rispettare gli obblighi ambientali. Chiediamo agli enti di controllo di mantenere alta l’attenzione e di non concedere deroghe che possano compromettere la salute dei cittadini“.

A Parona “manca oggi una voce ambientalista libera e indipendente, capace di dissentire e di agire senza condizionamenti. Il regolamento della Consulta Comunale per l’Ambiente, voluto dall’Amministrazione, limita l’autonomia delle associazioni, impedendo una comunicazione diretta con la stampa senza l’approvazione del Comune. In questo contesto, il ruolo delle associazioni territoriali, come il WWF, diventa ancora più prezioso. Il nostro impegno continuerà con la stessa indipendenza e fermezza che ci ha contraddistinto fino ad oggi, nella convinzione che la tutela dell’ambiente e della salute pubblica debba prevalere su qualsiasi interesse economico o politico“, conclude il WWF.

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