«È una proposta che arriva dai nostri militanti»


VENEZIA – E se per una volta Lega e Cgil andassero d’accordo? Al netto delle differenti posizioni politiche, la notizia è che in Veneto, nello stesso giorno, il partito di Matteo Salvini e la categoria sindacale di Maurizio Landini hanno affrontato il medesimo argomento. Con conclusioni pressoché analoghe: bisogna intervenire. Il tema è la terza età. Anzi, la quarta, quella degli anziani che hanno bisogno di assistenza, cure, supporto. Persone che vengono accudite in casa dai familiari che fanno i salti mortali tra badanti e assistenti sociali. E gli altri che vivono in casa di riposo, dove le rette mensili a causa dei rincari energetici rischiano di subìre aumentio insostenibili. Ecco allora il sindacato dei pensionati Spi Cgil sostenere che la politica «sottovaluta il problema» e che «fra le principali criticità ci sono la non autosufficienza, l’assistenza domiciliare e il rischio isolamento». E la Lega del segretario veneto Alberto Stefani che, a sorpresa, in vista della formazione della prossima giunta regionale (perché il centrodestra non ha dubbi, è sicuro di vincere), lancia una nuova delega: l’assessorato all’Età anziana.


I NUMERI

Ieri il sindacato Spi Cgil, elaborando i dati Istat, ha diffuso una “fotografia” della popolazione veneta con un focus sugli anziani. La sintesi è che cala la popolazione, ma cresce il numero degli ultra 80enni: in Veneto sono quasi 382.906 (61% donne, per lo più vedove, complessivamente il 7,6% dei residenti) con un aumento del 25% rispetto a dieci anni prima. Nella nostra regione vivono 76.700 ottuagenari in più rispetto a un decennio fa, mentre nello stesso arco di tempo la popolazione complessiva ha perso 53 mila e 500 abitanti. Belluno è la provincia più vecchia seguita da Venezia. Nel Vicentino si registra l’incremento più rilevante rispetto al 2014 (+31%). A Cibiana di Cadore (Belluno) il 15% dei residenti è ottuagenario, a Gambugliano (Vicenza) la percentuale scende al 4%.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Dice Massimo Cestaro, componente della segreteria dello Spi Cgil del Veneto: «L’analisi dei dati Istat ci spinge a richiamare con forza sia la Regione che il Governo affinché non si dimentichino di questa fascia di popolazione così importante. Siamo preoccupati dallo stallo della legge sulla non autosufficienza: approvata un anno fa, l’11 marzo 2024, è ancora di fatto ferma, se si esclude la prestazione universale introdotta dal governo e riservata a ultra80enni non autosufficienti gravi. Un beneficio che riguarda in Veneto lo 0,6% degli over 80 non più in grado di badare a loro stessi. A livello regionale chiediamo il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, l’aumento delle impegnative di residenzialità per le case di riposo, il riconoscimento del lavoro di cura per le tante persone, soprattutto donne, che dedicano gran parte del loro tempo all’assistenza di un proprio caro. Necessario poi velocizzare la realizzazione e l’organizzazione delle case e degli ospedali di comunità, presidi territoriali essenziali per i nostri anziani, e non solo. Riteniamo importante, poi, investire sull’invecchiamento attivo anche per gli ultra80enni, il cui benessere psicofisico deve essere al centro delle politiche sia nazionali che regionali».

LA NOVITÀ

Da Bassano del Grappa, durante la campagna “Il Veneto ai Veneti”, il segretario della Lega Alberto Stefani ha annunciato l’istituzione di un nuovo assessorato in Regione. «Lanciamo – ha detto – delle idee raccolte nel corso della campagna di ascolto dei cittadini: quella dell’assessorato dell’Età anziana. A livello nazionale oggi ci si occupa delle persone anziane soprattutto da un punto di vista assistenziale, se sono non autosufficienti o in caso di disabilità: per noi l’anziano è invece una risorsa di cui occuparsi a 360 gradi. Viviamo in una società in cui si invecchia sempre di più, entro il 2050 fino a un terzo della popolazione sarà over 65, già un terzo di queste persone in Veneto vive da solo: serve un’istituzione specifica che si occupi di questo aspetto, potenziando i servizi, come già si sta facendo nella nostra Regione, e soprattutto, prevedendo forme di integrazione, contrastando anche la solitudine. La politica deve guardare in prospettiva, dunque non solo al giorno dopo ma ai prossimi 50 anni e l’età anziana non deve essere un limite ma una stagione della vita degna di essere vissuta. La Lega ha raccolto questa proposta grazie all’ascolto dei veneti, andando anche nelle case di riposo, e vogliamo fare in modo che questa iniziativa possa diventare realtà».





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