L’unicità degli agrumi nel panorama dell’agricoltura – Il Golfo 24


Dopo il successo del primo convegno dal titolo “La Potatura dei Fruttiferi: Pomacee e Drupacee Forme di Allevamento”, il progetto “Profumo di Terra” è proseguito con un altro incontro, tenutosi sempre al MUDIS nella Sala A. Pagano. Questo secondo convegno, intitolato “Agrotecnica degli Agrumi”, ha visto come relatore il Dott. Agronomo Franco Mattera, noto anche per il suo ruolo di Presidente del Centro Studi Isola d’Ischia. L’evento è cominciato con un breve introduzione di Silvia D’Ambra, referente di Slow Food Ischia e Procida A.M. & R. d’ A. che si è dichiarata soddisfatta dei risultati sinora raggiunti e del seguito che sta avendo il progetto in termini di presenze.

Il tema della giornata, come si capisce dal titolo, erano gli agrumi, importanti prodotti della filiera agro-alimentare isolana, e non solo. A discuterne ampiamente il già citato Dott. Agronomo Franco Mattera, dettosi entusiasta del numero di persone accorse all’evento: «Gli agrumi fanno parte delle rutacee, una famiglia di piante angiosperme dicotiledoni dell’ordine Sapindales, a distribuzione prevalentemente tropicale e subtropicale. Molti di essi sono originari della Cina e nel nostro paese gli agrumi si possono trovare nelle zone più calde. Il Mezzogiorno, per motivi climatici, è il luogo ideale e, in effetti, le più importanti regioni di coltivazione e produzione sono la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania. Tra i principali agrumi abbiamo i limoni, le arance e i mandarini che sono frutti la cui polpa è suddivisa in logge, meglio note come spicchi, ed è composta da cellule ripiene di succhi aciduli, con o senza semi». Mattera ha poi fatto un importante excursus sulla storia dei limoni a Ischia e sull’importanza di questo agrume nella vita di tutti i giorni in un contesto turistico come quello isolano: «Il nome di Ischia agricola è legato da millenni alla viticoltura, un rapporto indissolubile di cui abbiamo notizie già a partire dai Greci con i ritrovamenti a Punta Chiarito. Tuttavia gli agrumi sono sempre stati coltivati sull’isola per via del clima temperato caldo, un requisito imprescindibile per la produzione di limoni, arance e mandarini. Un agrume che ha segnato la storia dell’agricoltura isolana è il limoncello da succo. Si tratta di una varietà che fino agli anni Quaranta del Novecento veniva intensamente coltivata nei comuni di Ischia e Casamicciola, molto di meno a Forio per via della sua tradizione legata alla viticoltura. Purtroppo alla metà del secolo scorso ci fu un’epidemia di malsecco parassitario che falcidiò letteralmente questo agrume, tant’è che oggi sull’isola è quasi inesistente.

A partire dagli anni Sessanta, con lo sviluppo del turismo, ci fu a Ischia una carenza di limoni per via di una domanda sempre più pressante di ristoranti, bar e alberghi. Fino ad allora la produzione di questo agrume era piuttosto limitata e si rese necessario andare a Procida, isola celebre per la qualità dei propri limoni. Così, nei giorni di festa, le donne ischitane di quel periodo erano solite andare sull’isola di Graziella con le loro ‘cofanelle’ e fare scorta dei preziosi agrumi. Col passare degli anni Ischia decise di fare da sé e, inizialmente, le aspettative erano tante. Si cominciò a coltivare limoni anche in zone poco favorevoli come microclima e i più ardimentosi cercarono di copiare i procidani. Alcuni riuscirono ad ottenere ottimi risultati, ma nel complesso non si avvertirono cambiamenti epocali tant’è che negli anni Ottanta si assistette a un’impietosa involuzione limonicola ischitana». Il relatore, infine, ha parlato delle migliori tecniche per impiantare una pianta di agrumi, e delle varie tipologie di potatura esistenti: «L’obiettivo di questo corso, a mio modo di vedere, è quello di dare alcuni insegnamenti di base e il modo migliore per avvicinarsi al mondo degli agrumi è quello di evitare alcuni comunissimi errori, spesso commessi per ingenuità. Innanzitutto, è necessario scegliere un terreno idoneo che permetta agli agrumi di crescere rigogliosi e poi serve prestare molta attenzione alla varietà che si è deciso di piantare. Non sono tutte uguali e in questa fase preliminare forse è meglio discuterne con un esperto. Per far sì che i propri agrumeti diano i frutti sperati è buona prassi conoscere metro per metro l’appezzamento di terra a disposizione, evitando di esporre gli agrumi, soprattutto i limoni, a vento e freddo che sono i nemici principali. Un altro aspetto su cui bisogna stare attenti è il sesto d’impianto, ovvero la distanza tra un albero e l’altro. È buona prassi mantenere alcuni metri tra le piante di agrumi perché un sesto d’impianto troppo stretto potrebbe essere nocivo. Inoltre, è importante evitare la consociazione con altre colture da frutto che hanno esigenze e tempi diversi. Per quanto concerne la potatura possiamo dire che la cadenza, al netto di casi particolare, è annuale e di solito cade in primavera a fine marzo. Tuttavia a Ischia, visto l’uso quasi industriale che si fa dei limoni in estate, è più indicato il mese di settembre, dopo una pioggia che fa calare le temperature. Solitamente si procede con un’asportazione della biomassa verde del 15% e la forma da ottenere deve essere quella di un globo visto che sono queste le caratteristiche vegetative naturali degli agrumi». È seguito un dibattito con il pubblico che ha avuto la possibilità di interagire e porre domande al Dott. Agronomo Franco Mattera sulle tematiche affrontate.





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