LUCCA. Potrà ospitare fino a un massimo di 24 persone in emergenza abitativa o senza fissa dimora, individuai attraverso i servizi sociali del territorio della Piana, la struttura di Antraccoli della Misericordia di Lucca che nei mesi scorsi è stata al centro delle polemiche perché inizialmente destinata ad accogliere migranti in attesa di permesso di soggiorno. La soluzione annunciata dal Comune a seguito delle proteste e dopo una trattativa con la stessa associazione di volontariato, arriva a concretizzarsi con la firma della convenzione – tra Misericordia e Comune – attraverso la quale l’immobile entra a far parte del progetto denominato “B&B Social” che ora può contare su due strutture, entrambe dell’associazione: oltre allo stabile di Antraccoli anche Villa Petri a Segromigno in Monte nel comune di Capannori che invece dà ospitalità a un massimo di 14 persone.
le polemiche
L’idea di sistemare nella struttura di Antraccoli, che si trova all’interno di una corte, i migranti era stata fortemente contrastata dai residenti, pur essendo frutto di un percorso progettuale messo a punto dalla Misericordia d’intesa con la Prefettura. Tecnicamente si sarebbe trattato di un Cas, cioè di un Centro accoglienza straordinario, per il quale era prevista la possibilità di dare ospitalità fino a 40 persone. I cittadini che abitano nella zona erano spaventati dall’ipotesi di trovarsi vicino a casa un tipo di struttura del genere oltre che arrabbiati per il fatto che il progetto non aveva tenuto conto del parere dei residenti. Una proposta “calata dall’alto” insomma contro la quale si erano schierate anche le forze politiche della maggioranza del consiglio comunale di Lucca a cominciare da Lega. In particolare a farsi portavoce della rabbia dei residenti era stato il consigliere regionale Massimiliano Baldini che con gli esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia aveva chiesto alla Misericordia di fare un passo indietro e revocare il progetto (sul quale l’associazione aveva già investito proprie risorse). Ne erano seguiti presidi, prese di posizione sulla stampa, confronti con il Comune e la Prefettura. Poi la proposta, accolta con maggior favore dai residenti, di destinare l’edificio alle persone in emergenza abitativa. Motivo per il quale è stata poi predisposta la convenzione, ora alla firma degli enti coinvolti, che resterà in essere per tutto il 2025.
Il progetto
Lo schema della convenzione è chiaro. «La finalità principale – si legge nel testo dell’intesa tra Comune e Misericordia – è quella di dare una risposta immediata, tramite un’accoglienza temporanea, in un’ottica di pronto intervento sociale, ai bisogni indifferibili e urgenti di persone senza dimora e/o nuclei in situazioni di emergenza abitativa presenti sul territorio della Piana di Lucca, come soluzione transitoria in attesa dell’avvio di percorsi individualizzati verso l’autonomia socio – economica – abitativa più strutturati». Come detto ad Antraccoli saranno ospitate un massimo di 24 persone. «I beneficiari – prosegue l’intesa – potranno esser individuati dal Servizio Seus (Servizio di emergenza urgenza sociale), nonché dalla collaborazione tra Unità di Strada attiva sul territorio della Piana, Stazioni di Posta (attualmente attiva presso il Comune di Lucca, nei locali di Villa Pardini, in via di realizzazione anche sul territorio di Altopascio), Segretariato Sociale dei vari Comuni dell’Ats (Ambito territoriale sociale, ndr) e Servizio Sociale Professionale Territoriale». La struttura avrà un proprio referente indicato dalla Misericordia che, al contempo, si occuperà di assistere e vigilare sugli ospiti tramite l’impiego di 5 operatori. La durata della permanenza degli ospiti sarà indicata dai servizi sociali del territorio e per ciascuno saranno definiti percorsi personalizzati di assistenza e supporto.
I costi
L’amministrazione comunale ha messo in conto una spesa massima annuale, per la gestione della struttura, da erogare alla Misericordia sulla base della rendicontazione delle spese di gestione, paria un massimo di 230mila euro annui (poco meno di 60mila saranno anticipati dal Comune all’associazione). l
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