Sui dazi alla Cina Trump raddoppia
Le borse della Cina sono contrastate dopo la firma del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump di un ordine esecutivo che raddoppia al 20% i dazi sulle merci cinesi alla frontiera. La Casa Bianca ha anche reso noto che gli incrementi tariffari su Messico e Canada entreranno in vigore come previsto nelle prossime ore. In aggiunta a quanto era stato anticipato, ma poi sospeso, Trump ha parlato anche di provvedimenti analoghi nel settore agricolo.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è in calo dello 0,2%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è piatto.
“Ci si aspettava che Trump continuasse a bluffare, quindi l’effettiva attuazione è una notizia“, ha dichiarato Kieran Calder, responsabile della ricerca azionaria in Asia presso Union Bancaire Privee a Singapore. “La situazione potrebbe facilmente degenerare con le ritorsioni della Cina in arrivo. È negativo per gli esportatori cinesi e per il sentiment generale.
La Cina contesta
La mossa di Washington, secondo Pechino, è basata sul “pretesto di preoccupazioni relative al fentanyl”, ricordando che la Repubblica popolare “è uno dei più severi e scrupolosi esecutori al mondo delle politiche antidroga”. Pechino e Washington “hanno avviato una cooperazione ampia e approfondita sul controllo del narcotraffico, ottenendo risultati significativi”. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno “ripetutamente sottratto le proprie responsabilità e hanno commesso gli stessi errori usando la questione del fentanyl come pretesto per imporre tariffe aggiuntive sulle esportazioni cinesi”, ha aggiunto il portavoce. L’iniziativa americana “ignora i fatti, le regole del commercio internazionale e le preoccupazioni globali ed esemplifica unilateralismo e bullismo.
Gran conclave cinese
L’annuncio delle tariffe è arrivato prima della riunione del Congresso nazionale del popolo cinese: il ramo legislativo del parlamento cinese aprirà domani mattina 5 marzo i suoi lavori annuali presso la Grande sala del popolo su Piazza Tienanmen, mentre la chiusura è prevista nel pomeriggio dell’11 marzo. E’ quanto ha annunciato Lou Qinjian, portavoce del Congresso, nel briefing di presentazione, aggiungendo che nei sette giorni di attività sono previste nel complesso tre sessioni plenarie e altrettante conferenze stampa dedicate a diplomazia, economia e qualità della vita quotidiana. “Questo Congresso sarà l’ultimo del 14/esimo Piano quinquennale”, ha aggiunto Lou.
Gli investitori sono in attesa di ulteriori stimoli economici, elementi che potrebbero dare una spinta al recente rally del mercato azionario.
I chip di Taiwan in Arizona
La borsa di Taiwan è debole, indice Taiex di Taipei -0,4%. TSMC perde l’1,3%. Il colosso della produzione di chip per conto terzi investirà almeno 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Lo ha annunciato ieri sera Donald Trump alla Casa Bianca, sottolineando che l’investimento sarà in Arizona. “I chip più potenti al mondo saranno prodotti negli Stati Uniti”, ha detto Trump sottolineando che molte aziende “vogliono annunciare investimenti ma io non ho tempo per tutti”.
Trump accusa: manipolate lo yen
In calo la borsa di Tokyo: indice Nikkei -1,5%. Si rafforza lo yen, a 149 su dollaro. Si indebolisce, in controtendenza con il movimento generale dell’obbligazionario, il titolo governativo giapponese a dieci anni, a 1,41%.
Il Giappone non sta affatto cercando di indebolire la propria valuta, hanno dichiarato martedì alti funzionari del governo in risposta alle accuse di manipolazione del cambio arrivate da Trump. “Il Giappone non ha adottato una politica di cambio per indebolire lo yen”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato, “Questo si può capire guardando ai nostri recenti interventi valutari”. L’anno scorso il ministero ha speso circa 100 miliardi di dollari per intervenire sui mercati non per indebolire lo yen ma per sostenerlo, dato che i consumatori e le imprese hanno lottato per far fronte all’aumento dei prezzi, in parte causato dalla valuta più debole. I commenti del presidente degli Stati Uniti rafforzeranno probabilmente l’opinione dei trader secondo cui c’è poco da guadagnare scommettendo su un nuovo indebolimento dello yen.
“Le prime osservazioni del Presidente Trump da quando è entrato in carica, volte a frenare l’indebolimento dello yen, hanno provocato uno shock sul mercato dei cambi”, ha dichiarato Takeru Yamamoto, trader della Sumitomo Mitsui Trust Bank di New York.
Altrove, in Asia Pacifico. La borsa di Seul è in lieve calo nel finale di seduta. Sulla parità l’indice BSE Sensex di Mumbai. Indice Straits Times di Singapore -0,3%.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link