Qualche giorno fa Casertace ha sollevato il caso. Da 18 giorni i sindaci di Castel Volturno e Mondragone stanno formalmente e giuridicamente violando la sentenza di un Tribunale della Repubblica esponendosi ad una indagine, visto che nel Codice Penale esiste un articolo, il 650, il cui titolo è “Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”. In calce all’articolo, la lettera accorata scritta dalla madre del bambino al Ministro Valditara, da cui abbiamo eliminato i dati sensibili
CASTEL VOLTURNO/MONDRAGONE – Il giorno 14 febbraio il giudice del Tribunale di S.Maria C.V. Valentina Paglionico ha così sentenziato sull’incredibile caso del bambino di 7 anni con disturbo dello spettro autistico, da mesi privo di un’assistenza scolastica specialistica che gli consenta di adattare e parificare la sua formazione a quella degli altri alunni della sua classe:
“riconosce il diritto di integrazione scolastica ex art. 13, comma 3, della legge n. 104/1992,
nonché il diritto all’assistenza specialistica per l’autonomia e la comunicazione personale
ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, in favore del
minore C.B.L., e, per l’effetto, ordina agli organi intimati oggi resistenti (Comune di Castel Volturno in quanto comune di residenza e il Comune di Mondragone in quanto capofila dell’Ambito Sociale C10, ndr),
ciascuno per quanto di rispettiva competenza secondo quanto indicato in parte motiva, di
assumere tutte le determinazioni di propria spettanza al fine di provvedere all’attivazione
del servizio di assistenza educativa specialistica per l’autonomia e la comunicazione
personale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616,
relativo all’anno scolastico 2024/2025 e ss., in favore del minore”.
Bisogna provare ad essere asciutti, scordandosi per un attimo anche i nomi e cognomi dei sindaci coinvolti.
Asciutti per poter dire che da 18 giorni, ossia dal 14 febbraio ad oggi 4 marzo le due fasce tricolore sono tecnicamente fuorilegge, inadempienti rispetto ad una ordinanza che un giudice ha emanato in nome della Repubblica Italiana.
Già per questo motivo, i due sindaci andrebbero perseguiti dal diritto penale. Poi si sa come funzionano le cose in Italia e nel Sud in particolare, della serie: butta a campare, c’è una sentenza…che però c’è e non c’è.
Fatto sta che la madre di questo bambino, sempre più disperata, ha scritto domenica scorsa una lettera nella quale si rivolge al Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara. Il suo non è un atto di accusa, perché una madre che vive la condizione di questa madre è sopraffatta dall’urgenza che le toglie il respiro.
Il bambino ha bisogno immediatamente di un insegnante di sostegno che abbia le capacità per assisterlo. Preparazione e attitudine possibilmente differenti da quelle dell’insegnante che l’ha seguito – per modo di dire – da ottobre, apportando “più danni che benefici”, scrive la madre al ministro, vivendo una condizione di difficoltà al punto che oggi questo insegnante si è messa in malattia.
Da settembre a ottobre inoltrato il bambino è rimasto totalmente sprovvisto di assistenza, che invece avrebbe ricevere in una cooperazione triangolare tra i Servizi Sociali del Comune di Castel Volturno, uniti a quelli dell’Ambito C10, dell’Asl e anche dell’amministrazione scolastica.
Nella lettera non è precisato da quando l’insegnante si è messo in malattia, ma da allora il bimbo ha rinnovato la sua disastrosa condizione di inassistito, che dura ancora oggi.
Siamo stati più sobri del solito, perché vogliamo evitare che le caratteristiche di questi due sindaci, Pasquale Marrandino a Castel Volturno e Francesco Lavanga a Mondragone, la loro piena fede nella mentalità e cultura di Giovanni Zannini, a cui appartengono ciecamente come gli obbedienti di una setta – bastava guardarli al cospetto di De Luca qualche giorno fa (CLICCA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO) – possano esprimere la parte peggiore, più tossica del loro brodo di coltura, facendo ricadere su questo bambino e sui suoi genitori il fatto che Casertace si occupi di un caso che andrebbe invece affrontato e risolto senza se e senza ma.
Noi conosciamo il livello di esasperazione che attraversa i pensieri di Zannini di fronte ai nostri articoli, vieppiù cresciuta quando ha capito il grado di considerazione, di stima, che questo giornale riscuote tra le forze dell’ordine e in quel pezzo di magistratura che sa scrivere ma soprattutto leggere senza stare lì a valutare un contenuto in base a chi lo eroga, ma per quanto questo può essere valido o interessante, così come facevano gli illuministi, i positivisti.
Però, qui i contrasti devono trovare una provvisoria soluzione di continuità perché non possono distruggere la vita di una famiglia. E allora non abbiamo alcun problema nel formulare un appello ai sindaci Marrandino e Lavanga affinché sin da oggi prendano in mano la situazione e se è necessario insieme raggiungano gli uffici del Provveditorato agli Studi. Perché mai come in questo caso la situazione si può risolvere applicandocisi sopra un’oretta, forse due.
Si trova un’insegnante preparata, in grado di affiancare questo bambino in modo da colmare lo spazio che si è creato tra lui e gli altri nella corretta affermazione del diritto allo studio.
Ovviamente continueremo a seguire il caso, facendolo in maniera possibilmente più seria di quanto stanno facendo altri organi di informazione, che però non hanno la nostra stessa libertà rispetto al potere costituito, rispetto ai sindaci, alle amministrazioni comunali da cui prendono prebende, e che invece noi, nella ristrettezza dei nostri mezzi, possiamo consentirci di affrontare faccia a faccia, senza alcun timore, in una condizione di assoluta parità che è esattamente il contrario della subalternità.
LA LETTERA DEI GENITORI AL MINISTRO VALDITARA:
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