Mafia a Catania, gli affari del clan Mazzei nell’adranese: i NOMI


CATANIA – La droga, le intimidazioni, le estorsioni, l’ascesa di un nuovo capo. È quanto emerge dall’inchiesta “Saracena”, che nella mattina di lunedì 3 marzo ha portato in carcere 18 persone con l’accusa di avere fatto parte di un’associazione mafiosa legata al clan Mazzei di Catania.

Mafia a Catania: gli arresti

Gli arresti, si legge in un comunicato, sono avvenuti su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania. Il provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari riguarda reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Randazzo e avviata alla fine del 2020, ha permesso di ricostruire le dinamiche del gruppo legato al clan Mazzei. Secondo gli elementi raccolti, si legge nel comunicato della Procura, al vertice vi sarebbe Francesco Montagno Bozzone.

Le attività del clan

Il gruppo operava nei territori di Bronte, Maniace, Maletto e aree limitrofe, imponendo il controllo attraverso estorsioni, traffico di droga e intimidazioni. Eugenio Spitaleri avrebbe assunto la direzione dell’organizzazione a Bronte e Maletto, mentre Mario Galati Rando, detto “Balilla”, avrebbe gestito le attività a Maniace.

Un altro gruppo legato al clan Mazzei, denominato Lo Cicero, operava tra Adrano e Bronte sotto la guida di Cristian Lo Cicero. L’assenza dal territorio di Salvatore Catania, arrestato nel 2020, avrebbe favorito l’ascesa di Eugenio Spitaleri, il quale avrebbe intensificato le attività illecite con la collaborazione di Mario Galati Rando.

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Il modus operandi

Le indagini hanno evidenziato che il gruppo criminale adottava particolari cautele per eludere i controlli, utilizzando nomi in codice e telefoni intestati a terzi. Un ruolo chiave nei rapporti tra il duo Spitaleri-Galati Rando e il clan Lo Cicero sarebbe stato svolto da due soggetti di Bronte.

Con compiti esecutivi avrebbero operato Sebastiano Bontempo Scavo, suo fratello Francesco, Giuseppe Barbagallo, Renato Augusta e Biagio Longhitano. Il gruppo sarebbe stato legato a Francesco Montagno Bozzone attraverso il figlio Santino Montagno Bozzone.

Le estorsioni e il traffico di droga

Il clan Lo Cicero, inizialmente guidato dai fratelli Agatino e Cristian Lo Cicero, avrebbe trasferito la leadership a Salvatore Lo Cicero dopo il loro arresto nel 2022. Il gruppo gestiva una rete di corrieri e spacciatori.

Un altro gruppo, attivo a Maniace e diretto da Carmelo Conti Taguali, detto “Carbuni”, avrebbe garantito i rifornimenti da Fiumefreddo di Sicilia. Il traffico di droga era gestito anche da Mario Galati Rando e suo figlio Sebastiano, successivamente affiancati da Gabriele Parisi.

Gli investigatori hanno documentato episodi di intimidazione e sistematiche richieste di denaro a imprenditori del catanese, oltre a un fiorente traffico di cocaina e marijuana.

Il quadro indiziario relativo alla natura mafiosa del sodalizio è stato documentato da vicende come quella in cui Eugenio Spitaleri avrebbe imposto la propria “protezione” a un’importante azienda attiva nel commercio delle fragole di Maletto, tentando di estendere tale imposizione ad altri imprenditori del settore attraverso richieste di percentuali sugli incassi.

I sequestri

Durante l’indagine, i Carabinieri hanno eseguito sette arresti in flagranza e un deferimento per traffico e spaccio di droga. Sono stati sequestrati un chilo di marijuana, duecento grammi di cocaina e tremilacinquecento euro in contanti.

I nomi

Tra gli arrestati per mafia a Catania figurano Renato Augusta (33 anni), Calogero Bontempo (51 anni), Matteo Catalano (26 anni), Carmelo Conti Taguali (24), Pasquale Alberto Di Lorenzo (33 anni), Mario Galati Rando (51 anni), Sebastiano Galati Rando (32 anni), Giuseppe Incognito (48 anni).

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Sono stati arrestati in seguito alla misura di custodia cautelare anche Agatino Lo Cicero (42 anni), Cristian Lo Cicero (38 anni), Salvatore Lo Cicero (41), Stefano Lombardo Pontillo (23), Biagio Longhitano (51 anni), Sebastiano Montagno Bozzone (23 anni), Tonino Riolo (30), Andrea Scaduto (37), Domenico Scalisi (61), Eugenio Spitaleri (54).

L’ordinanza cautelare è stata emessa nei confronti di diciotto indagati per associazione mafiosa nell’operazione “Saracena”, mentre per un altro soggetto la misura sarà valutata dopo l’interrogatorio. Altri quindici indagati riceveranno la notifica della conclusione delle indagini preliminari.



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