Meloni non prende posizione su Trump che umilia Zelensky: “La tifoseria non aiuta”


La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata su Rai 1, di fronte all’aggressione verbale di Donald Trump nei confronti del presidente ucraino Zelensky non si è schierata. Ha detto che chi le chiede di prendere posizione fa una “polemica fine a se stessa”, perché “la tifoseria” non aiuta in situazioni simili.

Il parere della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sullo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, avvenuto alla Casa Bianca quando il leader statunitense ha attaccato il presidente ucraino, è che “non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere” e “non ha aiutato”. L’attacco con cui Trump ha sostanzialmente rotto i legami diplomatici con l’Ucraina, schierandosi contro un leader che gli Usa e l’Europa sostengono da anni, apparentemente per Meloni è stato un semplice inconveniente. E chi le chiede di prendere una posizione più netta non fa altro che “polemica un po’ fine a se stessa“.

“Si fa polemica per forza, a chi giova la tifoseria?”

La premier lo ha detto a XXI secolo, su Rai 1, nella puntata che andrà in onda questa sera. Alla domanda sulla sua mancata presa di posizione – quello italiano è stato uno dei pochissimi governi in Europa a non condannare l’uscita di Trump – Meloni ha risposto: “Un po’ dispiace che si preferisca sempre la polemica un po’ fine a se stessa. Quando scoppiò la guerra in Ucraina e io ero a capo dell’unico partito all’opposizione del governo Draghi, il governo Draghi potè contare sul nostro contributo, sul nostro aiuto”.

Ha continuato: “Ci sono dei momenti nei quali non c’è bisogno di fare polemica per forza, io ho detto quello che penso: questo è il tempo in cui le persone serie lavorano per ricomporre, non lavorano per dividere ulteriormente. A chi giova la tifoseria?”.

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La posizione del governo italiano, quindi, resta quella di non indispettire Donald Trump, anche a costo di non prendere le difese di Zelensky. “Il lavoro che cerco di fare io è un lavoro di ricomposizione, poi è possibile che altri non siano d’accordo, ma questo è l’obiettivo dichiarato ed è l’obiettivo che perseguo, che tutti vedono. Riuscendo a parlare fortunatamente con tutti, che forse è una cosa che può aiutare in questa situazione”.

“Con Trump o Zelensky? Evitiamo fratture, obiettivo è lo stesso”

Meloni ha comunque rivendicato che non è vero che non abbia una linea: “La linea mia è che sto con l’Italia in Europa per l’Occidente, e le letture infantili le lascio ad altri, perché in questo momento non ce le possiamo permettere. È quello che, ripeto, sto costruendo e quello su cui sto lavorando”.

Ora la priorità, secondo la presidente del Consiglio, è “evitare qualsiasi possibile frattura all’interno dell’Occidente, perché una divisione, una frattura, divisioni in generale ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli”. Un altro modo per dire che mettersi di traverso rispetto a Trump non conviene. Per questo “in un momento nel quale c’era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco”.

Perché “alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti, ma in realtà non lo sono, perché tutti hanno lo stesso obiettivo. L’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile duratura, definitiva” . Fare in modo “che non possa tornare la guerra” è un punto che “serve anche a Donald Trump, che è un leader forte, e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare”.

Soldati italiani in Ucraina: “Non li manderemo, opposizioni lo vorrebbero?”

“Le opposizioni dicono che l’Italia deve stare senza se e senza ma dalla parte dell’Europa, come se gli Stati Uniti non fossero i nostri alleati. Ma va bene. Vorrei sapere se questo significa anche che dovremmo mandare i soldati italiani in Ucraina, come ragiona di fare la Francia”. Anche su questo piano Meloni ha rivendicato la sua posizione ‘a metà’ tra Trump e Ue. “Gli slogan sono bellissimi, dopodiché però agli slogan seguono delle scelte, e io sarei contenta di avere un’idea più chiara di cosa vogliono fare. Queste sono materie sulle quali più si cerca di essere d’accordo sul da farsi e meglio è, quindi un elemento di chiarezza forse da questo punto di vista ci può aiutare”.

Sulla proposta di inviare soldati europei dopo la firma della pace “l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia. È la ragione per la quale abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina“.

Dazi: “Fanno male anche a Usa”

Un capitolo a parte, ma legato comunque ai rapporti con gli Stati Uniti, sono i dazi commerciali, su cui il governo non ha una posizione chiara. “Una guerra commerciale non conviene a nessuno, neanche agli Stati Uniti”, ha detto Meloni. “È uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump, e l’Europa affronterà e sta affrontando. Farò di tutto per impedirlo. Credo si possa risolvere in modo positivo, con degli accordi, piuttosto che avviando un’escalation”.





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