nasce il Comitato per la strada del futuro


Due anni fa l’aggiudicazione dei lavori da parte della Città metropolitana per la “Realizzazione della strada di collegamento Burcei-Sinnai-Maracalagonis – SS 125”, destinata ad accorciare le distanze e i tempi di percorrenza tra il paese delle ciliegie e l’hinterland cagliaritano. Il tutto al termine di un iter progettuale iniziato vent’anni prima con la consegna al Comune di Burcei di un primo progetto sul tracciato da parte dell’imprenditore Sergio Zuncheddu.

Lo scorso anno i lavori sono iniziati allargando la strada che, dalla 125, si sviluppa in territorio di Maracalagonis. Poi nulla, con un progetto da quasi 40 milioni di euro (finanziato con risorse della Regione Sardegna, in gran parte a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, con fondi propri della Città Metropolitana di Cagliari e con risorse del Pnrr), attesissimo dalla popolazione di Burcei e non solo. Di fronte a questo ritardo nel “vero” avvio dei lavori, a Burcei è nato un Comitato di cittadini che denuncia «il malcontento e il disagio nella popolazione burcerese per i ritardi che continuano ad allungarsi nel tempo».

«È questa», si legge nel comunicato, «la preoccupazione che ha portato diversi cittadini a creare un Movimento che affianchi l’Amministrazione comunale nello sforzo quotidiano teso a velocizzare i lavori di realizzazione dell’opera». Vittorio Monni, ex vicesindaco di Burcei ed ex consigliere provinciale e componente del Comitato cittadino, afferma: «La pazienza è finita. Siamo all’assurdo. C’è un progetto, ci sono i soldi, i lavori sono stati appaltati: eppure non si muove una foglia, in barba alle speranze di un paese intero». L’imprenditore Salvatore Malloru aggiunge: «Contiamo su questa strada per poter scommettere, per rilanciare la nostra economia, per avvicinarci a Cagliari e dintorni. Il tempo però passa. Non si può solo sognare col paese sempre più condannato all’isolamento, causa primaria dello spopolamento che da decenni morde come macigni sul nostro futuro, dei nostri giovani in particolare».

Ad aggravare una situazione, di per sé gravissima, si è aggiunta la decisione di fissare il limite di velocità sulla vecchia SS 125 a 30 km/orari. «Invece che questo provvedimenti, dateci la nuova strada come punto di riferimento dei burceresi per lavoro, studio, servizi, salute e qualsiasi necessità inerente la propria vita. Lottiamo perché Burcei abbia un diritto che non può essere più negato: un collegamento con il cagliaritano degno di uno Stato che vuole essere chiamato civile», aggiungono Vittorio Monni e Salvatore Malloru.

«Si fa un gran parlare di continuità territoriale tra la Sardegna e l’Italia», proseguono i responsabili del Comitato, «ma c’è un gran bisogno di modernizzare anche i collegamenti all’interno della nostra isola e Burcei. Dopo anni di attesa, il paese reclama tempi certi sulla via dei lavori di un’opera tanto importante per il nostro futuro. Il Comitato dice “no” a continui rinvii. Siamo pronti, come comunità, a scendere in piazza e farci sentire sotto i palazzi del potere cagliaritano per tutelare i nostri diritti. Le forze del paese sono unite in questo sforzo che diventa univoco unendo giovani, anziani, categorie sociali e produttive: c’è un intero paese che vuole risposte rapide e non intende più aspettare».

«Non siamo soli», sottolinea Monni. «Oltre ai burceresi, questa arteria la reclamano a gran voce i tanti emigrati burceresi che abitano nel cagliaritano e che vogliono raggiungere in tempi più rapidi il paese dove hanno le loro radici, la famiglia e interessi economici».

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«Siamo pronti a intraprendere le forme di protesta che tolgano dal torpore chi deve intervenire: il tempo delle scuse e del rimandare è finito, non tolleriamo più ritardi», conclude Malloru. La nascita di questo Comitato trova il pieno appoggio della popolazione e dell’amministrazione comunale. «Un appoggio all’azione del Comune», dice il sindaco Simone Monni. «Questa battaglia va vinta tutti assieme. Burcei chiede solo di essere messo in condizione di offrire un futuro soprattutto ai nostri giovani. Anche attraverso una strada».

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