Sogei: l’ad Cannarsa indagato per tentato peculato e rapporti sospetti con Ronzato e la Deas


Sogei: l’inchiesta coinvolge l’ad Cristiano Cannarsa, indagato per tentato peculato per aver favorito la Deas, società di cybersecurity, tramite appalti sospetti e legami personali con l’imprenditrice Ronzato. Ecco i dettagli

Un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda giudiziaria che sta travolgendo Sogei, la società pubblica controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Dopo l’arresto dell’ex direttore generale Paolino Iorio, ora è il turno dell’ad Cristiano Cannarsa, indagato per tentato peculato in un’inchiesta che mette in luce una rete di favoritismi e potenziali conflitti di interesse all’interno dell’azienda. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Roma e dai pm Lorenzo Del Giudice e Gianfranco Gallo, che stanno cercando di fare luce su una serie di comportamenti sospetti. Ma cosa c’è dietro queste accuse? E quale ruolo ha l’ex direttore generale Paolino Iorio, già arrestato per corruzione?

Sogei, il legame sospetto tra Cannarsa e Ronzato (Deas)

La questione che coinvolge Cristiano Cannarsa prende piede grazie alle dichiarazioni di Iorio. Recentemente, l’ex dg ha chiesto di patteggiare una pena di tre anni, collaborando con gli inquirenti e rivelando dettagli su una rete di accordi illeciti che coinvolgono Cannarsa e Stefania Ronzato, imprenditrice a capo della Deas, una società operante nel campo dei servizi informatici e della cybersecurity.

Secondo le rivelazioni di Iorio, il legame tra Cannarsa e Ronzato non sarebbe stato solo professionale, ma anche personale. Un aspetto che avrebbe avuto un’influenza determinante sulle scelte aziendali di Sogei, in particolare nella gestione degli appalti. L’ex direttore generale ha dichiarato che il legame tra i due avrebbe portato l’ad di Sogei a indirizzare commesse verso la Deas, anche quando tali appalti avrebbero potuto essere gestiti internamente, con un notevole risparmio economico.

Un appalto da 1,9 milioni di euro e il piano per far crescere la Deas

Il caso che ha sollevato maggiore attenzione riguarda un appalto da oltre 1,5 milioni di euro, che Sogei avrebbe dovuto assegnare alla Deas. Tuttavia, secondo quanto emerso dalle indagini, Iorio ha riferito che tale progetto sarebbe stato facilmente realizzabile con risorse interne o altri fornitori, a un costo decisamente inferiore (circa 300mila euro in meno). La scelta di assegnare l’appalto alla Deas, quindi, non sembra giustificata da ragioni tecniche o economiche, ma piuttosto da una logica di favoritismo ben nota all’interno della società.

Ma l’inchiesta rivela che le implicazioni si estendono oltre la semplice assegnazione di un appalto: secondo Iorio, l’obiettivo di Cannarsa era far lievitare il fatturato della Deas fino a renderla un obiettivo interessante per Maticmind, un colosso della cybersecurity. Se questa strategia fosse stata messa in atto, la Deas sarebbe diventata un potenziale obiettivo di acquisizione, generando enormi profitti per chi stava orchestrando questi movimenti.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

L’indagine su Andrea Stroppa, l’uomo di Musk

Le indagini si estendono anche su altre figure coinvolte in questa vicenda. Tra gli indagati c’è anche Andrea Stroppa, manager di 31 anni e noto come “l’uomo di Elon Musk in Italia“. Secondo le rivelazioni degli inquirenti, un ufficiale della Marina, tra i diciotto indagati, avrebbe cercato di entrare in contatto con Stroppa per agganciare il gruppo Starlink, noto provider di sistemi satellitari, per conto di Sogei.

Questo collegamento suggerisce che l’inchiesta potrebbe avere risvolti ben più ampi, coinvolgendo una rete di potere e di interessi che trascende i confini di Sogei.

Iorio e le perquisizioni: ecco cosa è successo dall’arresto

Nel frattempo, la vicenda giudiziaria si è arricchita di nuovi elementi. Durante l’arresto di Paolino Iorio, gli inquirenti hanno trovato circa 100mila euro in contante nella sua abitazione, somme ritenute il frutto di attività illecite. L’ex dg di Sogei aveva ricevuto una tangente di 15mila euro dall’imprenditore Massimo Rossi, titolare della Ict Technology, come pagamento per consulenze mai effettuate.

In seguito a questa scoperta, Iorio è stato posto ai domiciliari, ma la Procura ha successivamente richiesto un aggravamento della misura cautelare, quando è emerso che l’ex dg di Sogei aveva cercato di cancellare i video delle telecamere di sorveglianza installate nella sua abitazione. Un tentativo di ostacolare le indagini che ha fatto salire ulteriormente la tensione attorno alla vicenda.

Sogei: cosa rischia Cannarsa?

Ora, gli occhi sono puntati sull’ad. Se le accuse dovessero essere confermate, la sua posizione sarebbe estremamente compromessa. Cannarsa rischia non solo gravi conseguenze legali, ma anche un danno reputazionale enorme, considerando il ruolo cruciale dell’azienda nella gestione dei fondi pubblici e dei servizi essenziali per la pubblica amministrazione.

Le perquisizioni hanno coinvolto anche i cellulari e i documenti di Cannarsa e Ronzato, con gli inquirenti che cercano di ricostruire ogni dettaglio delle decisioni aziendali, degli appalti sospetti e delle connessioni tra i vari attori coinvolti in questa rete di favoritismi.



Source link

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link