Alia Multiutility è in una spirale di debiti? • Nove da Firenze


Firenze, 5 mar. – “Era un segreto di Pulcinella la pesante situazione debitoria di Alia Multiutility, che però abbiamo fatto emergere con chiarezza. Non siamo mai stati smentiti numeri alla mano e oggi apprendiamo di nuovi debiti per cifre astronomiche. Un gioco al rialzo sul debito che rischia di affossare le prospettive della multiutility e rischia di ricadere, come già sta avvenendo, sulla qualità dei servizi e sui costi delle bollette. Senza la quotazione in Borsa e, soprattutto, senza un piano impianti, l’unica scelta “obbligata” pare essere l’indebitamento continuo.

Non dovrebbe e non deve essere così. La governance di Irace si sta qualificando, più che per scelte strategiche e incisive, per rimandare il problema contraendo debiti, che un domani altri dovranno pagare. È illogico e, visto che si parla di servizi pubblici, è immorale. Come si pensa di coprire una voragine che diventa sempre più ampia a fronte di un’azienda sempre più gracile? Se a questo finanziamento di oltre 900 milioni, si aggiunge la vendita delle quote di Toscana Energia a Italgas, anche questo emerso grazie a un preciso lavoro di trasparenza, la situazione diventa precaria e molto a rischio.

Proprio per questo, invito la sindaca di Firenze Funaro a prendere, una volta per tutte, il dossier Multiutility, ascoltando anche la minoranza in Comune e soprattutto i tanti sindaci della Città Metropolitana che a suo tempo hanno dato fiducia e ora nutrono pesanti dubbi” Così il Presidente della Commissione Controllo del Comune di Firenze, Paolo Bambagioni.

Perché di questi costi? Derivano dalla necessità dell’azienda?

“Nessun segreto di Pulcinella e nessuna pesante situazione debitoria. L’operazione di finanziamento di Alia Multiutility, recentemente conclusa – replicano il capogruppo PD Luca Milani ed i vice capogruppo PD Alessandra Innocenti e Cristiano Balli – è stata approvata in tutti gli organi amministrativi delle società coinvolte, nei quali è stata esaminata in ogni dettaglio e più volte nel corso degli ultimi mesi del 2024.L’operazione di finanziamento, oltre alla rinegoziazione a condizioni più vantaggiose di debito esistente, è funzionale a sostenere un piano industriale che, tra l’altro, prevede investimenti su asset strumentali all’erogazione di servizi pubblici essenziali che, in quanto tali, traguardano una vita utile intergenerazionale di diversi decenni.

Astenersi dagli interventi necessari oggi equivarrebbe a generare debito per le generazioni future.I numeri oggetto di elaborazioni che nei mesi scorsi sono state circolate e diffuse alla stampa su documenti privi di paternità e recanti inesattezze già smentite da Alia non trovano alcun riscontro nelle elaborazioni ufficiali della Società.Alia ha già avuto modo di evidenziare in passato che i dati relativi al 2023 e al 2024 mostrano una costante e significativa crescita della redditività del Gruppo, a testimonianza della solidità del percorso industriale intrapreso e delle sue evoluzioni.Il debito che ha contratto la Società è stato prevalentemente impiegato a finanziare tali realizzazioni, incrementando significativamente il valore patrimoniale degli asset gestiti dall’impresa.

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Il valore delle infrastrutture del Gruppo (asset concessorio) è aumentato da 210,0 €M a 1.248,5 €M tra 2021 e 2024 (di cui le infrastrutture dell’ambiente da 210,0 €M a 424,5 €M). Sotto il profilo dell’indebitamento, nel periodo 2021-24 le principali multiutility italiane hanno registrato un rapporto tra debito e risultato lordo (PFN/EBITDA) medio compreso tra 2,5x e 3,4x. Nello stesso periodo il Gruppo ha registrato un coefficiente medio di 2,5x ponendosi tra i best performer tra le utility italiane.Quanto agli interventi impiantistici Alia sta effettuando rilevanti investimenti su asset esistenti in attesa di poter valutare le prospettive che si apriranno all’esito dei processi di pianificazione in corso da parte degli enti e delle istituzioni a ciò deputate.

La cosa curiosa – concludono Milani, Innocenti e Balli – è che il comunicato è predisposto dalle banche, le quali per dare soldi esaminano conti e piani di un’impresa e li giudicano meritevoli (o meno) di ricevere soldi. Non il contrario, come dichiara Bambagioni”.

“Leggiamo di un’operazione conclusa con successo da parte di Alia Multiutility. Un finanziamento di 965 milioni di euro, compreso un prestito obbligazionario di 200 milioni di euro con durata decennale -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune– Si tratta di un percorso strutturato su tre linee con durata massima di cinque anni, leggiamo in un articolo del Sole 24 Ore di ieri.

Un terzo dell’importo sarebbe finalizzato a rifinanziare il debito esistente, mentre il resto andrebbe a sostegno del piano investimenti. Quali? Il piano industriale non era in corso di realizzazione? Si fa debito per pagare debito?

La quotazione in borsa a che bisogni rispondeva?

I soci pubblici sapevano? La Sindaca e l’Assessore con delega alle partecipate continueranno a dire che il Consiglio di Amministrazione ha potere di farlo, senza spiegare quanto i Comuni sappiano quello che accade in una società?

Chiediamo alla Commissione Controllo di convocare una seduta urgente, anche per rispetto di un percorso in cui sono state taciute questioni fondamentali, dalla cessione delle quote di Toscana Energia a questa nuova esposizione”.

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