Ancora scintille tra Regione e Corte dei conti, “l’amarezza” di Schifani


PALERMO – Nove mesi fa, in piena emergenza idrica, la Corte dei conti informò la presidenza della Regione di un “controllo contestuale” sui provvedimenti che Palazzo d’Orleans stava mettendo in campo per contrastare la ‘grande sete’ dell’Isola. A rivelarlo è stato il governatore, Renato Schifani, che ha aperto così un nuovo capitolo del duello che da giorni vede contrapposti la Regione e la magistratura contabile.

La Corte dei conti e l’emergenza siccità

Presentando l’accordo con la Cesi sulle Comunità energetiche rinnovabili nelle diocesi siciliane, Schifani ha preso spunto da una domanda sulla contrapposizione tra Palazzo d’Orleans e Corte dei conti per rivelare l’episodio. “Non ne ho mai parlato, ma in quel periodo arrivò sul mio tavolo una nota della Corte che mi formalizzava l’avvio di una azione di controllo sui provvedimenti che stavamo adottando per quella emergenza complessa e delicata”.

Azione amministrativa e controllo

Il presidente della Regione, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’accordo con la Cesi, si è detto “molto stupito” di quella comunicazione presa poi ad esempio per spiegare i termini di una contrapposizione tra il potere di controllo della Corte dei conti e la libertà di iniziativa amministrativa. Il rischio è che la “pur legittima attività di controllo” della Corte “possa travalicare” l’altrettanto legittima attività amministrativa.

Il tema, dunque, riguarda la funzione di controllo della Corte dei conti “che è oggetto – ha ricordato il governatore – di una dibattito nazionale”- Schifani ha invitato a una riflessione sul ruolo della magistratura contabile, citando anche le frasi del presidente emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese contrarie al controllo preventivo dei magistrati.

Il duello sui posti di terapia intensiva

È l’ultimo colpo di fioretto in un duello in punta di diritto iniziato con la lunga vicenda della parifica dei Rendiconto della Regione e continuato fino agli ultimi giorno. Risale al 25 febbraio, infatti, la notizia del “referto” sulla gestione delle risorse sanitarie destinate al rafforzamento della rete ospedaliera approvato dalla sezione di Controllo della Corte dei conti, presieduta da Salvatore Pilato. “Vicenda che mi rattrista”, ha detto oggi Schifani.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il documento che ha descritto una Sicilia “indietro” nell’allestimento dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva ma che, sul punto, ha ricevuto la contestazione ferma da parte della Regione. Secondo i giudici avrebbero dovuto essere 720, per la Regione 571. Oggi Schifani è tornato su quella vicenda, messa in risalto dai media: “Non mi era mai successo che un dato censorio fosse comunicato contemporaneamente all’istituzione e alla stampa, come ha fatto la Corte dei conti”.

Il secondo round Corte dei conti-Regione

E ieri “abbiamo assistito al secondo tempo – ancora Schifani – di quell’episodio”. Il riferimento è alle controdeduzioni formulate dalla sezione di Controllo della Corte dei conti rispetto alla prima replica di Palazzo d’Orleans. “A quel punto abbiamo risposto in maniera puntuale – ha ricordato oggi Schifani – ma tutto questo mi lascia perplesso”.

Tra regione e Corte dei conti, quindi, è tornata la bufera nonostante il rasserenamento registrato venerdì 28 febbraio in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile. In quell’occasione Schifani, rispondendo indirettamente alle voci girate nelle ore antecedenti di una clamorosa assenza allo Steri, aveva spiegato: “Quello di oggi era un appuntamento al quale non potevo mancare, sono venuto con un grande senso di responsabilità e con grande piacere. Sono un uomo delle istituzioni e lungi da me l’idea di non rispettare l’alto ruolo che svolge”.

La quiete prima della tempesta

Lo stesso procuratore regionale della Corte dei conti, Pino Zingale, in passato mai tenero con la Regione, aveva evidenziato nella sua relazione i dati “estremamente positivi” relativi al bilancio della Regione. “Nessuno scontro con la Regione”, si era affrettato ad affermare Zingale il cui ruolo è quello di idnagare sugli ipotetici sprechi di denaro pubblico che provocano danno erariale. Diverse, invece, le mansioni di Pilato, che vigila sulla gestione dell’amministrazione regionale. Lo scontro, in questo caso, prosegue.



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