Le LAV di Sicilia contestano il Disegno di modifica della Legge sulla tutela degli Animali e la prevenzione del randagismo



Le Sedi LAV della Sicilia contestano il Disegno di modifica della Legge sulla tutela degli Animali e la prevenzione del randagismo e chiedono ai Deputati dell’ARS di votare contro alle disposizioni negative che aggraverebbero il fenomeno.

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Le Sedi LAV della Sicilia sono seriamente preoccupate e in profondo disaccordo con il Disegno di Legge di modifica della Legge regionale 3 agosto 2022, n. 15 “Norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo” approvato dalla VI Commissione, Salute, Servizi Sociali e Sanitari e sul quale l’Assemblea Siciliana dovrà esprimersi nei prossimi giorni.

“La proposta cancella disposizioni fondamentali per il benessere degli animali e la corretta gestione del randagismo anche con disposizioni in contrasto con la normativa nazionale – dichiarano le Sedi LAV della Sicilia impegnate attivamente nella prevenzione del fenomeno anche con progetti per la sterilizzazione e la microchippatura in collaborazione con i Comuni.

Le LAV di Sicilia hanno, quindi, inviato alla Regione Sicilia osservazioni e proposte di emendamento, ai Deputati dell’Assemblea Siciliana, da presentare e da sostenere con il voto in Assemblea.

Tra le criticità più rilevanti:

1. L’indebolimento del ruolo delle associazioni animaliste. Nella legge vigente le associazioni sono riconosciute come attori fondamentali nel contrasto al randagismo. Il Disegno di legge invece le esclude addirittura dalla possibilità di gestire i canili conferendola invece alle imprese private.
2. Esclusione del prelievo dei gatti dal territorio. Questa previsione, oltre a impattare negativamente sulla sterilizzazione con la conseguenza di un aumento dei gatti sul territorio, nega loro il diritto al soccorso. Siamo quindi di fronte a una palese violazione delle normative nazionali.
3. Eliminazione della disposizione secondo la quale debba essere garantita la presenza di almeno un canile sanitario ogni 500.000 abitanti, mentre i canili sanitari, peraltro, scarsamente presenti in Sicilia, sono essenziali per la sterilizzazione, la cura, l’osservazione e dei cani recuperati sul territorio, nonché per la restituzione a chi li abbia smarriti.
4. Il taglio ai finanziamenti per i rifugi. La norma proposta prevede una riduzione progressiva del finanziamento per i canili fino al suo completo azzeramento dopo tre anni dall’ingresso dell’animale.
Questa misura rischia di penalizzare le strutture che ospitano animali difficili da adottare, come cani anziani o con patologie croniche, portando a una gestione inadeguata e a un peggioramento delle condizioni di vita degli animali. Inoltre, la norma è destinata ad accrescere il numero dei cani presenti sul territorio.
5. L’esclusione della reimmissione dei cani vaganti sul territorio dopo il prelievo e la sterilizzazione, mentre la sterilizzazione e la reimmissione sul territorio sono misure fondamentali per una corretta gestione della popolazione canina e permettono ai Comuni di risparmiare sui costi di mantenimento dei cani in canile.
6. La cancellazione degli incentivi per le adozioni. Il Disegno di legge elimina la possibilità per i Comuni di elargire voucher per l’acquisto di cibo per animali, antiparassitari, accessori per animali e prestazioni sanitarie, che rappresentano un aiuto concreto per chi accoglie un animale in famiglia e fanno comunque risparmiare le Amministrazioni sui costi di mantenimento dei cani in canile.
“Queste disposizioni, oltre a compromettere il benessere degli animali e non favorire le adozioni, rischiano di aggravare il problema del randagismo in Sicilia” – dichiarano le Sedi siciliane della LAV – “Con la Legge regionale 3 agosto 2022, n. 15 sulla tutela degli animali e la prevenzione del randagismo si sono fatti passi in avanti per la corretta gestione del fenomeno che ha ancora dimensioni allarmanti nella nostra Regione.
Con questa proposta di modifica assistiamo increduli a uno smantellamento della Legge regionale che, se correttamente applicata, avrebbe dato dei risultati positivi e a un incomprensibile indebolimento del ruolo delle Associazioni e dei volontari che, invece, rivestono un ruolo fondamentale.”
Le Sedi LAV della Sicilia si appellano ai Deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana affinché con il loro voto non permettano di demolire le disposizioni della Legge regionale vigente finalizzate alla prevenzione e alla corretta gestione del randagismo e invitano la Regione a un confronto con le Associazioni che operano sul territorio e che quindi conoscono bene le problematiche del fenomeno.


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