Perché la Procura di Milano sfruculia anche Assimprendil Ance e Abitare In?


Se la contestata norma ormai nota come Salva Milano quasi certamente avrà il potere di togliere i sigilli ai cantieri bloccati del capoluogo lombardo bisognerà capire se salverà dal processo anche chi è accusato di corruzione. Perché oltre alle ipotesi di lottizzazione abusiva ora la Procura di Milano si muove anche sul fronte amministrativo che – secondo le ipotesi della Procura – avrebbe di fatto permesso che da parte privata fosse realizzato quanto avvenuto. Il nuovo ramo, finora carsico, dell’inchiesta è venuto alla luce con l’ordinanza di custodia cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dell’architetto Giovanni Oggioni, già vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021 e in precedenza dirigente dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) di Milano, per reati di corruzione, falso e depistaggio.

COSA FANNO ASSIMPREDIL ANCE E ABITARE IN

Oggioni, nello specifico, secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, grazie al suo ruolo di vice presidente della Commissione per il paesaggio di Palazzo Marino avrebbe agevolato “importanti costruttori privati” che “potevano ottenere informazioni, anticipazioni e un occhio di riguardo per le pratiche di interesse”.

Avrebbe ricevuto “altre utilità” da “Assimpredil Ance e da Abitare In” al fine di favorire il buon esito di numerose pratiche edilizie. Assimpredil Ance è l’Associazione delle imprese di costruzione edili di Milano, Lodi, Monza e Brianza presieduta da Regina De Albertis (nella foto). Secondo quanto viene riportato sul sito ufficiale, è la più grande realtà territoriale di Ance, l’Associazione Nazionale che rappresenta le imprese di costruzione nel mondo Confindustria. Qui il consiglio generale.

Abitare In guidata dal Ceo Marco Claudio Grillo e dal presidente Luigi Francesco Gozzini (qui chi ne fa parte) ha numerosi progetti sparsi per tutta Milano. Tra questi il Lambrate Twin Palace, complesso di due edifici di ultima generazione (per un totale di 93 appartamenti con prezzi che vanno dagli oltre 300mila euro del bilocale ai 900mila euro per i tagli maggiori) che dal luglio scorso è oggetto di uno numerosi dei fascicoli urbanistici aperti dai magistrati requirenti.

Da Affari italiani facevano notare: la società quotata in Borsa, nel cui consiglio di amministrazione siede anche l’ex presidente della Consob Giuseppe Vegas, ha già comunicato nelle scorse settimane a diversi promissari acquirenti degli appartamenti in costruzione che hanno firmato i contratti preliminari di compravendita di non essere “in grado di determinare una tempistica per il rilascio” del titolo edilizio ed “il successivo avvio dei lavori di costruzione”. “Ma nel frattempo i manager si sono raddoppiati lo stipendio da 110mila euro a 250mila euro”.

LE CONTESTAZIONI

Nello specifico, alla società viene contestata la stabile collaborazione remunerata con la figlia dell’indagato, mentre all’associazione viene contestata l’attivazione di un contratto di consulenza pluriennale da circa 178mila euro, riconosciuto all’indagato, “in tal modo venendo illecitamente remunerato per le funzioni svolte di pubblico ufficiale ed esercitate in violazione dei doveri di ufficio previsti dalla legge e dai regolamenti, omettendo di dichiarare il conflitto di interessi e di astenersi dai lavori della Commissione”.

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Dettaglia Il Fatto Quotidiano: “i pm portano le chat tra Oggioni e Andrea Lavorato, vicedirettore di Assimpredil-Ance a sua volta indagata in base alla legge sulla responsabilità degli enti e per la quale Oggioni dal 2022 ha svolto un incarico di consulenza remunerato con un totale di 178mila euro. “Emerge la piena disponibilità”, scrivono, “di Oggioni a fungere da collettore e risolutore delle richieste di intervento pervenute ad Assimpredil-Ance dagli imprenditori assistiti. Se ne ricava una conferma dell’asservimento delle funzioni e della propria influenza di vicepresidente della commissione per il paesaggio”.

LE CONSULENZE FINITE SOTTO LA LENTE

Il rapporto di collaborazione prevedeva, come emerge dalla lettera di incarico del 19 novembre 2021, attività di consulenza e formazione per le imprese sui temi dell’urbanistica e dell’edilizia e l’avvio “previa intesa con il Comune di Milano” di un “servizio dedicato riservato agli operatori associati per una prevalidazione dei progetti edilizi ai fini della loro successiva presentazione agli uffici comunali”.

Sempre sul Fatto si legge: risulta che Oggioni nell’arco di tre anni abbia partecipato a soli sette incontri formativi con le imprese, fatto che rende “evidente la sproporzione tra il lavoro in concreto svolto nello stesso periodo da Oggioni e l’onorario” pattuito e ricevuto. Quindi per cosa veniva remunerato? Dai contenuti del suo smartphone emerge “un’attività di ben diversa natura a beneficio dell’associazione”. L’analisi delle chat con Levorato, infatti, “ha rivelato il pieno e costante asservimento da pare di Oggioni delle sue funzioni di pubblico ufficiale, alle istanze degli associati”.

Oggioni avrebbe, inoltre, falsamente rappresentato lo stato dei luoghi (circa il superamento delle altezze consentite, aggiramento delle norme sui cortili, ampliamento delle cubature e superfici edificabili, ecc…) nell’ambito di alcuni iter autorizzativi edilizi, e modificato le credenziali di accesso dei cloud già sottoposti a sequestro lo scorso mese di novembre sempre dai finanzieri del Nucleo PEF della G. di F. di Milano, impedendo così alla p.g. di procedere alle copie forensi.

IL “SISTEMA” MENEGHINO

Per la Procura quello di Oggioni era un “sistema corruttivo rodato, remunerativo, e da difendere a oltranza”. Per questo l’architetto, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, “ha premuto affinché, in occasione del rinnovo della Commissione Paesaggio (insediata il 7 gennaio 2025), venisse data continuità alla linea seguita dalla composizione precedente, ottenendo, nei fatti, che diversi membri (4 su 15, quasi un terzo) venissero riconfermati” e orientando le nomine in modo che attingessero “a un bacino di soggetti graditi” mentre venivano estromesse o “arginate candidature scomode“.

IL PRESSING DEGLI INDAGATI PER OTTENERE LA SALVA MILANO

Scrive oggi il quotidiano meneghino Il Giorno: “molti degli indagati nell’inchiesta che sta facendo tremare Palazzo Marino avevano contatti ad altissimo livello con politici attivi sulla scena nazionale. L’obiettivo? Spingere per una rapida approvazione del decreto Salva Milano, il documento che – ufficialmente – dovrebbe servire a sbloccare una serie di progetti edificatori in stallo.”

In un’intercettazione del 24 ottobre 2024 “Marco Emilio Cerri, ex componente della commissione Paesaggio, parla con un avvocato amministrativista del testo ‘Salva Milano’ “e dice che arriva ‘direttamente dalla Camera, cioè da Lupi’”. In un altro filone d’indagine per un progetto immobiliare in via Lamarmora “che vede indagato Franco Zinna, architetto ed ex direttore di Area del settore Urbanistica del Comune di Milano, e dove lo scorso novembre è stata perquisita (non indagata) Ada Lucia De Cesaris avvocata, ex vicesindaca e già assessore all’Urbanistica di Palazzo Marino spuntano altri nomi. Zinna – secondo quanto emerge dalle intercettazioni – “interagisce attivamente con gli indagati (Oggioni, Andrea Viaroli, Carla Barone), ad esempio al telefono comunica ad Oggioni di aver parlato con l’onorevole Alessandro Morelli, della Lega (già capogruppo a Palazzo Marino, ndr), riguardo al testo della legge Salva Milano”.

Per gli inquirenti appare “emblematico lo scambio di chat del 23 febbraio 2024 tra De Cesaris e Regina De Albertis (non indagata), presidente di Assimpredil Ance, in cui De Cesaris scrive che ci vuole ‘un colloquio riservato ma serve lei’ riferendosi alla ‘presidente del Consiglio dei ministri’, e alle iniziative a loro sgradite di alcuni dirigenti del Comune di modifiche del Pgt e del Regolamento edilizio e in ultima analisi, e per fermare l’indagine”. Nessuno dei politici citati nelle intercettazioni risulta indagato.

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LA NOTA DELLA ASSOCIAZIONE

Fanno sapere da Assimpredil Ance: “L’associazione ha appreso, nella giornata odierna, di essere oggetto di indagine da parte della Procura di Milano. Nella piena fiducia dell’operato della magistratura, Assimpredil Ance ribadisce di aver sempre operato nella massima trasparenza e correttezza, per gli obiettivi e nelle modalità stabilite dal proprio Statuto. L’associazione sta collaborando con l’autorità giudiziaria per fornire ogni elemento utile all’accertamento dei fatti”.



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