Siamo tutti Japan Lover, l’irresistibile trend del Giappone in Italia – Beauty e Fitness


Siamo tutti Japan Lover. Da anni il Giappone sta vivendo in Italia (e nel resto del mondo) una grande popolarità. C’è empatia verso il paese del Sol Levante tra i più desiderati nei viaggi, amato per la tradizione culinaria, per lo stile della sua moda, per i film e la cultura manga che così tanto lo caratterizzano.  E’ una tendenza cominciata anni fa e ora ripresa. 
Nonostante non costi certo poco, se non altro per i trasporti aerei, andare a visitare il Giappone è di moda: secondo i dati dell’Organizzazione Nazionale del Turismo Giapponese (JNTO), nel 2024 in Giappone sono stati registrati 229.700 arrivi, segnando un incremento del 41,1% rispetto al 2019 e posizionandosi al primo posto per crescita tra i mercati europei. Il Giappone è oggi destinazione turistica privilegiata dagli italiani, attirati dalla cultura e dalle tradizioni millenarie ancora tangibili, come i templi di Kyoto, l’iconico santuario di Fushimi Inari  e dagli scenari futuristici della grande metropoli Tokyo, e anche dalle specialità culinarie che hanno imparato ad apprezzare proprio in Italia.

Locali e ristoranti con ambientazioni che richiamano le atmosfere urbane di Tokyo o con i grandi simboli della tradizione nipponica come i maestosi samurai, piatti e ricette autentiche a partire dal pesce crudo fino ai cocktail ispirati alla mixology art nipponica sono frequentatissimi. Hanno cominciato i giovani con sushi e sashimi amati quanto la pizza ma anche gli adulti ne sono conquistati. Alla 20ª edizione di Identità Milano 2025,  a fine febbraio, migliaia di visitatori sono stati attirati dagli spazi di Jetro Milano, l’Ente governativo per la promozione degli scambi e degli investimenti tra Giappone e il resto del mondo, che ha portato nella tre giorni di evento dedicata al mondo del fine dining, alcune delle eccellenze ittiche nipponiche e i migliori prodotti per la miscelazione come sake e whisky nipponico, generando grande partecipazione e apprezzamento.

Ci sono molte persone in Italia che hanno conosciuto e amano il Giappone attraverso la J-Pop (la musica pop giapponese), i fumetti manga, i film e le serie TV giapponesi, e in generale che amano veramente la cultura giapponese. Anche la moda, o meglio lo stile jap, ha conquistato l’Italia. Gli abiti semplici, monocolore, confortevoli, con una identità subito riconoscibile fatta di eleganza ed essenzialità come quelli ad esempio del brand Uniqlo che tra Milano e Roma (con grandi progetti di espansione nel resto della penisola) sono un ulteriore volano. In tante città italiane si svolgono periodicamente mercatini giapponesi, i Japan Days che sono diventati un appuntamento per gli amanti del Giappone dove approfondire, grazie a centinaia di espositori , la conoscenza spaziando dal classico del Kimono e del Bonsai, al pop colorato e hype della cultura nerd e kawaii. E sono aperti negozi specializzati  con autentiche ceramiche, kokeshi, tessuti e oggettistica . O catene come Miniso con il suo Sanrio world con i personaggi amati a cominciare da Hello Kitty.
Ad attirare così tanto del Giappone è in sintesi un mix unico : una dimensione sospesa tra la tradizione elegante del Giappone classico, con il fascino dei suoi paesaggi, rituali, cerimonie e l’hyper colorato della community pop/nerd contemporanea con ragazzi stilosissimi, preparati, ultramoderni .

La tradizione culinaria giapponese dal 2013 riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità affascina sempre di più gli italiani. Al boom del pesce crudo si sta affiancando una conoscenza sempre più approfondita. Negli ultimi 10 anni, l’Italia ha visto una notevole crescita nel numero di ristoranti giapponesi tanto che, stando ai dati del Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca (MAFF), relativi a novembre 2023, il secondo paese in Europa per numero di ristoranti è proprio l’Italia con 2.460 attività ristorative. Sushi e sashimi sono popolari: anche qui i dati parlano chiaro, dal 2019 al 2024 l’esportazione delle specialità ittiche nipponiche nei confini italiani è aumentata a valore del 93%.  Dai trend emersi a Identità Milano 2025 dove hanno avuto particolare successo le degustazioni a base di pesce giapponese tra le specialità ittiche più apprezzate ci sono state il pagro (madai) dalle carni bianche e dal sapore delicato, la ricciola (hamachi), dalla consistenza burrosa, perfetti da gustare in purezza nelle preparazioni di sushi e sashimi. A partire da quest’anno, dal Giappone arriva per la prima volta in Italia dopo aver ottenuto a dicembre 2024 la certificazione HACCP per le esportazioni nell’UE, l’Uni Frozen, il riccio giapponese, utilizzato per la preparazione di piatti a crudo.

Un prodotto, che proviene dalle acque del Nord Est del Giappone e che si nutre di alga kombu, grazie alla quale sprigiona il tipico sapore umami. Umani, che potremmo banalmente tradurre in saporito, è un quinto gusto oltre a acido, dolce, amaro, salato, E’ un gusto rotondo, pieno e persistente, che aumenta la salivazione e la sensazione di pienezza in bocca. Questo sapore si trova naturalmente in alimenti ricchi di proteine come carne, pesce, frutti di mare, formaggi stagionati, pomodori, funghi e prodotti fermentati. E molto spesso viene associato proprio al cibo giapponese. Hirotoshi Ogawa, chef star di fama mondiale, vero e proprio guru nell’arte del sushi intervenuto al Congresso di Identità Golose ha sottolineato come l’Uni Frozen che arriverà in Italia ha un sapore dolce e salino, e  si abbina bene a diverse bevande: generalmente si sposa con sake freddo, champagne e vino bianco.

Quello del sake è un altro caso di successo conclamato in Italia. Dal 2019 al 2024, le esportazioni di bevande giapponesi in Italia tra alcolici e distillati sono aumentate del 104%, grazie all’interesse crescente degli appassionati italici. L’Italia si attesta inoltre come il quinto paese esportatore di sake sempre più diffuso e apprezzato dal pubblico.

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Anche la mixology di ispirazione nipponica sta prendendo sempre più piede. Molti locali, da Milano a Roma, offrono nella loro drink list, cocktail a base di alcolici e distillati giapponesi. Le miscelazioni di Altrimenti Mixology Art, locale di richiamo milanese sono di grande tendenza. A Roma il Drink Kong di Patrick Pistolesi, premiato nel 2024 come migliore cocktail bar d’Italia ha in drink list si trovano gli iconici Summer Highball, a base di whisky giapponese e sake allo yuzu, e Gaijin, cocktail sempre a base di whisky nipponico e sciroppo di miso, veri cult per chi frequenta il locale conosciuto anche per il design che richiama le ambientazioni tipiche dei cocktail bar giapponesi.
Quello che sembrava un innamoramento passeggero dell’Italia per il cibo giapponese, sollecitato dalla diffusione degli all you can eat di pesce crudo, si sta invece consolidando e lo dimostrano, al di là dei dati con il segno positivo, tutte quelle esperienze, come le masterclass di esperti, le serate a tema in migliorare la conoscenza. Anche la miscelazione a base di spirit giapponesi come il sake, il whisky e il gin sta diventando un fenomeno sempre più apprezzato dagli italiani che vogliono trovare un po’ di Giappone anche nei loro cocktail.

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