Un accordo storico tra il Comune di Crema e Regione Lombardia. E un sogno dei cremaschi lungo quasi cinquant’anni che diventa finalmente realtà: il complesso immobiliare degli Stalloni, in proprietà di Regione Lombardia, è della città di Crema. Un risultato di per sé di portata epocale, a lungo rincorso dalla città e dal territorio negli ultimi decenni in una pluralità di tentativi non andati a buon fine, reso oggi ancora più importante per la contestuale soluzione di un’altra questione cruciale, che rischiava di trascinarsi nel tempo trasformando un altro luogo che fu di grande significato per la nostra comunità in un ulteriore vuoto urbano di difficile soluzione: l’ex tribunale, che dal 2013 è stato chiuso ed accorpato al tribunale di Cremona, diventa un immobile concesso dal Comune in disponibilità a Regione Lombardia, da destinare ad ampliamento del polo sanitario di via Libero Comune.
“Una vittoria doppia, contestuale, di altissimo profilo amministrativo e ancor più importante valore politico per la città di Crema ed il suo territorio” commenta il Sindaco Fabio Bergamaschi – “che sblocca in un sol colpo una situazione di lungo stallo e di tentativi frustrati su entrambi i fronti, aprendo scenari di sviluppo fondamentali in entrambe le direzioni. Due immobili in proprietà dei due enti ad oggi ben lontani dall’esprimere il loro elevato potenziale per la comunità cremasca possono ora essere rigenerati, rinascere in una nuova veste, esprimere un valore importante dal punto di vista sociale ed urbanistico, grazie ad una reciproca concessione dei beni che oggi è in comodato d’uso gratuito, ma come fase preliminare di una permuta già all’orizzonte come impegno tra le parti, che sancirà definitivamente il nuovo assetto proprietario. Ma già, con il comodato, possiamo immaginare ed attuare progetti ed interventi per due luoghi che saranno un riferimento di lunga prospettiva per la vita della comunità cremasca, come polo di Welfare e polo socio-sanitario.
Il successo di operazioni di simile portata è l’esito di un’alchimia articolata, che credo si possa sintetizzare come la virtuosa combinazione tra le condizioni che trovi e le condizioni che, partendo da esse, crei, con il valore aggiunto rappresentato in ogni ambito dalle persone e dalle loro qualità.
Delle prime, positive o negative che siano, bisogna prendere atto: la chiusura dell’ex tribunale per scelta governativa, la realizzazione della Casa di Comunità in via Gramsci per scelta regionale, la necessità di ricollocare il corso di laurea in infermieristica, già insediato presso il polo dell’ex Olivetti, durante lo svolgimento del cantiere in corso per la riqualificazione dello stesso sono state le condizioni di partenza di ogni ragionamento, all’atto dell’insediamento della mia Giunta, quando ci siamo messi immediatamente al lavoro su questi dossier.
Le seconde, ovvero “le condizioni che crei”, sono quelle che appartengono alla bellezza dell’amministrare una città: immaginare scenari partendo dal dato di contesto, agire il coraggio delle scelte, mettere in campo la pazienza della tessitura delle relazioni. E così abbiamo trasformato il primo piano dell’ex tribunale nella nuova dimora del corso di laurea in infermieristica, dimostrando in dialogo con l’ASST di Crema che, dopo la destinazione ad hub vaccinale nel terribile periodo del Covid, quell’immobile posto a fianco dell’ospedale ha una naturale vocazione socio-sanitaria. Al contempo abbiamo evidenziato a Regione Lombardia che l’area degli Stalloni, in sua proprietà, avrebbe potuto avere uno sviluppo coerente con il contesto urbano in cui è inserita, come polo di Welfare posto in fronte alla sede dei servizi sociali cittadini e a fianco della Casa di Comunità.
Infine, ultimo, ma non per importanza, devo citare la qualità delle persone che hanno collaborato: ho sempre avvertito in ogni dialogo con tutti gli interlocutori di rilievo in questa operazione la massima disponibilità e la postura di reali servitori del bene comune, disposti a seguire e rafforzare il percorso indicato dal Comune di Crema prima ed oltre rispetto ad ogni appartenenza politica. E da parte di chi non ha avuto un ruolo attivo, ho comunque registrato un atteggiamento di benevola astensione rispetto ad interferenze negative che potevano incidere sul buon esito dell’iniziativa, che evidenziano una pari consapevolezza della dignità del ruolo pubblico ricoperto. La politica non ci ha sempre abituati a questo. Per questo motivo ringrazio in modo particolare il sottosegretario regionale al patrimonio Ruggero Invernizzi, che ho voluto con me a celebrare questo momento storico per Crema, il suo Capo di Gabinetto Stefano Bressani, l’assessore Bertolaso, lo stesso presidente Fontana, così come i consiglieri regionali del Territorio Piloni, Vitari e Ventura ed il vicesegretario di Regione Lombardia Superti, il direttore di ASST Cominelli e Ida Ramponi che l’ha preceduto, nonché i rispettivi staff tecnici, che hanno ottimamente lavorato insieme a quello comunale.
So di essere stato insistente e me ne scuseranno, ma questo grande risultato non sarebbe stato possibile senza la loro collaborazione. Oggi sono felice di festeggiarlo idealmente insieme a tutti loro, in Consiglio Comunale“.
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