Il dramma della sanità in Campania, per una visita tempi di attesa fino a 9 mesi


La realtà dello stato di salute della sanità in Campania, più che dalle parole, è espressa dai numeri. All’ospedale Cardarelli di Napoli i tempi di attesa per una mammografia bilaterale possono essere di 3 mesi. Non migliore la situazione nelle altre città: per una visita otorinolaringoiatrica al Moscati di Avellino l’attesa può raggiungere i 114 giorni, mentre al Ruggi d’Aragona di Salerno si deve aspettare circa 284 giorni per una visita neurologica.

Il Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla)

Bastano pochi dati ma incisivi per scoprire le difficoltà con cui migliaia di cittadini campani sono costretti a fare i conti nel mondo sanitario. Un mondo nel quale i ritardi, i disagi e i disservizi sono sempre dietro l’angolo. La questione delle liste d’attesa, infatti, rappresenta una vera e propria spina nel fianco del sistema sanitario campano, sulla quale si sono sviluppate una serie di ondate di critiche, polemiche e discussioni provenienti dal mondo della politica. Comunque il Decreto n. 73 del 7 giugno 2024, convertito in legge il mese successivo dal Governo Meloni, rappresenta un significativo passo in avanti sul terreno della sanità. La normativa stabilita dal provvedimento è volta infatti a migliorare l’efficienza delle strutture sanitarie. L’obiettivo è quello di assicurare ai cittadini i tempi di attesa previsti dal Pngla (Piano nazionale di governo delle liste di attesa).

Del resto esistono dei tempi massimi di attesa previsti per qualsiasi prestazione medica offerta dal sistema sanitario italiano. Il Ministero della Salute ha infatti individuato ben 4 classi di priorità che rispecchiano l’impellenza, indicate dai medici prescrittori con 4 lettere diverse. La lettera U sta a indicare le prestazioni mediche da svolgersi entro le prime 72 ore, accanto alla lettera B, che indica quelle da effettuare non oltre i 10 giorni, la lettera D gli interventi da assicurare entro i 30 giorni e la lettera P quelli da garantire non oltre i 120 giorni. Nel caso in cui il sistema sanitario non possa garantire queste tempistiche, il cittadino può sempre ricorrere al servizio dell’intramoenia e al privato accreditato, per cui è necessario pagare il ticket.

Il quadro a Napoli dell’Asl 

Ma la situazione in Campania è molto complessa. Infatti i tempi stabiliti dal servizio pubblico non sono mai rispettati dalle strutture ospedaliere locali. E i siti istituzionali delle varie strutture pubbliche, dove vengono pubblicate quotidianamente le varie prestazioni mediche, parlano chiaro. Basti pensare infatti ai dati forniti dall’Asl Napoli 1 Centro riferiti a febbraio 2025, in base ai quali si è costretti ad aspettare ben 47 giorni per delle visite cardiologiche in classe B – un dato di cinque volte superiore rispetto ai 10 stabiliti dalla legge. Mentre per quelle in classe D il dato è ancora più allarmante: sono necessari infatti ben 86 giorni. Per una mammografia bilaterale, invece, i tempi di attesa sono ancora più critici. Per un intervento urgente bisogna attendere 202 giorni, mentre in classe P le tempistiche salgono ad un anno.

Nonostante il quadro preoccupante, per le visite oncologiche la situazione è senz’altro migliore, per le quali sono rispettati infatti i tempi previsti dalla legge. Ma nei casi di colonscopia o di altri esami strumentali, comunque bisogna attendere come minimo 4 mesi.

Una situazione simile è stata registrata anche dallAsl Napoli 3 Sud. Secondo i dati raccolti per un intervento cardiologico urgente i pazienti devono attendere più di un mese, mentre per una visita neurologica 48 giorni.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

I numeri dell’ospedale Cardarelli

Accanto ad una triste realtà evidenziata dai dati dell’Asl, c’è l’ospedale Cardarelli a Napoli, che tutto sommato nelle priorità più urgenti riesce a garantire delle buone prestazioni mediche. Tuttavia per le altre classi i tempi rimangono piuttosto lunghi. Secondo i dati, fermi al primo semestre 2024, se i tempi di attesa per le visite oncologiche rispecchiano quelli stabiliti dal Pngla, quelli per le visite neurologiche in classe P salgono a 90 giorni, così come per il reparto di fisiatria e di pneumologia. Inoltre sono necessari oltre 230 giorni per una risonanza magnetica, più di 70 per un elettrocardiogramma e ben 95 per una gastroscopia.

La situazione a Salerno

Ma il sistema sanitario napoletano non è l’unico ad essere in ginocchio in tutta la Campania. A Salerno, stando ai dati anche in questo caso fermi al primo semestre 2024, il quadro è molto simile a quello rilevato a Napoli. All’ospedale Ruggi D’Aragona per una visita oculistica si devono attendere 156 giorni, mentre ben una visita neurologica 72, che salgono a 289 in classe P. Dunque coloro che hanno prenotato una visita neurologica a novembre 2024 non potranno essere visitati prima del prossimo 25 giugno.

Per quanto riguarda le visite oncologiche, le prestazioni mediche sono nettamente migliori, che si svolgono in alcuni casi anche senza attese. Quel che preoccupa è la situazione degli esami strumentali. Per una risonanza magnetica alla colonna si è costretti ad attendere 312 giorni, affiancati dai 326 per una colonscopia. Insomma, si trattano di dati che superano di gran lunga anche in questo caso i limiti massimi previsti dal Pngla.

I dati ad Avellino e a Caserta

Stando i dati rilevati a gennaio 2025, al Moscati di Avellino i tempi di attesa per una visita otorinolaringoiatrica sono pari a circa 83 giorni, che in classe P aumentano a 114. Inolte anche nell’ospedale del capoluogo irpino il quadro degli esami strumentali resta critico: si devono attendere infatti ben 245 giorni per una colonscopia.

Anche Caserta rappresenta un grave fanalino di coda in Campania sul versante delle visite con massima priorità, tutte negative rispetto agli standard nazionali se si analizzano i dati fermi al dicembre 2024. E’ necessario attendere oltre 21 giorni per una visita gastroenterologica, 13 per una ortopedica e più di 10 per una cardiologica. Ma ciò che allarma più di tutto è l’attesa per una esofagogastroduodenoscopia: si devono attendere ben 267 giorni, che scendono a 131 per una Eco (color) dopplergrafia cardiaca.

Le criticità della sanità in Campania e il silenzio delle istituzioni

A questo punto, davanti a simili dati sconcertanti, è naturale chiedersi come far fronte ad una situazione del genere, accelerando i tempi e sfoltendo le liste di attesa. Nel Pngla si afferma esplicitamente che la tutela dei cittadini può avvenire solo attraverso “un percorso per il governo delle liste di attesa, finalizzato a garantire un appropriato, equo e tempestivo accesso dei cittadini“. Ma, finchè i dati a disposizione non verranno raccolti in modo centralizzato e omologato, sarà sempre più difficile poter fare i conti con le difficoltà e le criticità che affliggono il sistema sanitario campano.

Dunque in Campania la tutela dei cittadini sancita all’interno del Pngla rimane una pura intenzione. I cittadini sono infatti privi di un sistema rapido ed efficace attraverso il quale poter accedere alle informazioni relative ai tempi di attesa. Si tratta di un nodo cruciale, sul quale persino le istituzioni rimangono mute. Se infatti in un primo momento il direttore generale Salute della Regione Campania Antonio Postiglione si era offerto di fare il punto della situazione, in un secondo momento ha fatto un passo indietro. Il direttore ha infatti affermato che sulla questione interverrà nei prossimi giorni il presidente della giunta Vincenzo De Luca.



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