Il Parlamento della Diaspora / Italia / aree / Home


Trieste, manifestazione del 23 gennaio 2025 © Alessandro Gori


Dopo mesi di proteste organizzate in Serbia dagli studenti, la diaspora serba ha deciso di dar vita ad un “parlamento” virtuale, per sostenere gli studenti in Serbia con riunioni, scambio di informazioni e organizzazione di eventi nei paesi dove oggi vivono. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Quando diventi migrante, la tua vita si duplica: hai due case, due lingue, due Paesi, a volte anche due cittadinanze. Vuoi vivere bene, essere libero, studiare, viaggiare, lavorare, partecipare alla vita sociale. Ma desideri anche partecipare alla vita politica, poiché la politica dovrebbe rappresentare la voce dei cittadini liberi e tradurla in leggi.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Tuttavia, la realtà è ben diversa. Quando diventi migrante, perdi la tua identità.  Diventi un apolide. Da un lato, sei visto come immigrato, e i tuoi diritti sono limitati nel paese che ti accoglie. Non conosci a fondo la storia, la cultura, la legislazione di quel Paese, e devi integrarti per farne parte.

Dall’altro lato, nel tuo Paese d’origine non sei più parte della società. Sei rimasto nel passato, nei ricordi dell’infanzia, della famiglia, degli amici. Il tempo è passato, ma tu sei rimasto lì, congelato. E mentre il tempo scorre, tu ti ritrovi in due posti e, al contempo, in nessuno.

Non appartieni completamente al paese in cui vivi, ma nemmeno al paese che hai lasciato. Da una parte ti dicono “sei straniero”, dall’altra “non vivi più qui”. Da sempre esistono nomadi e sedentari. Come scrive Saša Paunović – in “Pisma iz Latinskog kvarta ” (Lettere dal quartiere Latino), Heliks, 2024 – “la lingua cabila evidenzia chiaramente la differenza tra nomadi e sedentari: i primi sono chiamati ‘popolo della luce’, perché dormono sotto il sole, i secondi ‘popolo dell’ombra’, perché dormono sotto i tetti.”

Ma oggi qualcosa è cambiato. Viviamo nell’era delle tecnologie avanzate, che ci permettono di essere lontani ma, allo stesso tempo, partecipare agli eventi e alle riunioni, rimanere informati in tempo reale su quanto accade nel nostro paese d’origine, partecipare al voto, far sentire la nostra voce non solo nel paese in cui viviamo, ma anche nel paese da cui proveniamo.

In questo periodo di crisi sociale e politica che attraversa la Serbia, tutti noi, serbi emigrati nel mondo, ci stringiamo al nostro paese e desideriamo dare il nostro contributo per una svolta pacifica e democratica.

Non esiste un numero preciso di quanti serbi siano emigrati, soprattutto dopo gli anni ’90, con la dissoluzione della Jugoslavia e i successivi flussi migratori. Tuttavia, ci sono stati numerosi tentativi di unirci nei paesi di residenza, di supportare gli studenti con proteste di sostegno e di far conoscere ciò che sta accadendo in Serbia. Ma mancava un’unione globale della diaspora serba.

Grazie alle proteste degli studenti in Serbia, noi emigrati serbi, sparsi per il mondo, abbiamo deciso di unirci in un Parlamento virtuale della Diaspora . L’idea è nata da un gruppo di persone provenienti da Londra, Zurigo, Atene e Padova, ma siamo certi che molti altri condividevano il nostro sogno. Abbiamo deciso di realizzarlo. Ci siamo riuniti virtualmente e, ognuno con le proprie competenze, ha iniziato a lavorare per costruire questo parlamento.

In pochi giorni, grazie al passaparola, abbiamo raccolto migliaia di firme da connazionali pronti a partecipare. Il Parlamento funzionerà virtualmente, basandosi sulla democrazia diretta, proprio come fanno gli studenti in Serbia, con plenum in cui ogni persona è libera di proporre idee e in cui le decisioni vengono prese collettivamente con un voto.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

La nostra motivazione è chiara: dare sostegno ai nostri studenti nella lotta per un sistema democratico, trasparente e senza corruzione. Ma la nostra visione va oltre: vogliamo essere parte attiva e partecipante del nostro paese d’origine e contribuire alla sua crescita, sfruttando le competenze, esperienze e connessioni di ciascuno di noi nei vari settori: scienza, cultura, economia, sviluppo sostenibile, e altro. Vogliamo essere uno sguardo attento e materno sui cambiamenti e le sfide che la nuova società serba dovrà affrontare, e dare un peso politico, nel senso più ampio del termine, alla voce della diaspora.

Abbiamo preso ispirazione dai principi di diversità e unità che abbiamo raccolto dagli studenti. La diaspora serba non è una comunità omogenea, ma ci guidano i principi democratici di uguaglianza e diritti equi, nonostante le nostre differenze ideologiche, religiose e politiche. Il nostro scopo è un contributo attivo al nostro paese d’origine, e questa missione ci spinge a realizzare la nostra visione.

Come scrive Predrag Matvejević nel suo Breviario mediterraneo : “Quelli che si trasferiscono non possono avere lo stesso punto di vista di quelli che restano nei luoghi di residenza. I sedentari e i nomadi non hanno lo stesso orizzonte.”

Siamo certi che i nostri orizzonti devono diventare un valore aggiunto, un arricchimento per la nostra patria.

 

Questo articolo è stato prodotto nell’ambito di “MigraVoice: Migrant Voices Matter in the European Media”, progetto editoriale realizzato con il contributo dell’Unione Europea. Le posizioni contenute in questo testo sono espressione esclusivamente degli autori e non rappresentano necessariamente le posizioni dell’Unione europea.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link