Roma, 6 mar. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato con 133 voti a favore, 89 voti contrari e 2 astenuti il ddl spazio che contiene disposizioni in materia di economia dello spazio. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Le opposizioni hanno votato no parlando di “occasione persa” e di “regalo” di Giorgia Meloni a Elon Musk. Moltissimi sono stati infatti gli interventi, le critiche e gli emendamenti da parte dell’opposizione che si sono concentrate sull’articolo 25 sulla possibilità di affidare a un’azienda straniera – Starlink di Elon Musk – il backup delle comunicazioni strategiche.
Critiche sfociate anche in una protesta in aula. I parlamentari di Avs hanno denunciato i “regali” della maggioranza a Elon Musk attraverso Starlink ed esposto cartelli con su scritto: “Giù la Musk”. I cartelli sono stati esposti per qualche istante durante le dichiarazioni di voto e poi il presidente di turno dell’aula Sergio Costa ha chiesto di rimuoverli. Ecco alcune delle novità contenute nel ddl spazio e sulla space economy che oggi è stato approvato alla Camera in prima lettura. Obbligo per le attività spaziali svolte in Italia e per gli operatori italiani attivi all’estero di ottenere un’autorizzazione, istituzione di un Fondo, con una dotazione di 35 milioni di euro per il 2025, finalizzato ala crescita del mercato delle tecnologie spaziali, misure per facilitare l’accesso di Pmi e start-up ai contratti pubblici nel settore spaziale e aerospaziale.
Il provvedimento, proposto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha anche la delega sulle politiche del settore, regola l’accesso allo Spazio, promuove investimenti nella Space Economy per accrescere la competitività nazionale, incentiva la ricerca e lo sviluppo di competenze e per valorizzare le tecnologie per l’osservazione della Terra, utili nella prevenzione dei rischi naturali e antropici.
Nel merito, il ddl introduce per le attività spaziali svolte sul territorio italiano e per gli operatori nazionali attivi all’estero, l’obbligo di ottenere un’autorizzazione, subordinata al rispetto di requisiti riguardanti la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività. Per il lancio di satelliti appartenenti alla stessa costellazione, è prevista un’unica autorizzazione. L’Agenzia Spaziale Italiana vigilerà sugli operatori e potrà revocare l’autorizzazione in caso di violazioni. Gestirà inoltre l’iscrizione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio per cui l’Italia è Stato di lancio.
Il Mimit provvederà alla costituzione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale attraverso comunicazioni satellitari, utilizzando satelliti e costellazioni in orbita geostazionaria. Il Comitato interministeriale per le politiche spaziali e la ricerca aerospaziale (Comint) promuoverà la definizione di un livello di ambizione realistico, i costi e il percorso per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa.
Per quanto riguarda la responsabilità in caso di danni derivanti da attività spaziale, il ddl impone agli operatori un’assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio. Massimali gradatamente inferiori potranno essere stabiliti in base alla dimensione dell’attività spaziale, alle esperienze pregresse dell’operatore o con particolare attenzione nel caso di operatori qualificati come start-up innovative o con finalità esclusiva di ricerca.
Il Comint, con ASI e in consultazione con Mimit, Mef e Mur, elaborerà un Piano Nazionale per l’Economia dello Spazio di almeno cinque anni.
Per promuovere il settore e favorire la crescita del mercato delle tecnologie spaziali e delle infrastrutture, viene istituito un Fondo pluriennale per la Space Economy, con 35 milioni di euro stanziati per il 2025 dal Mimit.
Un’attenzione particolare viene riservata alle pmi e alle start-up del settore. Per facilitare il loro accesso ai contratti pubblici nel settore spaziale e aerospaziale, in caso di appalti non suddivisi in lotti viene riservata loro una quota di almeno il 10% del valore del contratto.
Con Dpcm, d’intesa con Mit, Difesa, Mimit e Mef, saranno definite le caratteristiche e i requisiti tecnici degli spazioporti, siti per il lancio, decollo o rientro di veicoli suborbitali o orbitali.
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