L’ex Primo cittadino barese, Antonio Decaro (Pd) vuole fare chiarezza con la tifoseria calcistica locale sui motivi che a luglio del 2018 lo indussero ad attribuire il titolo sportivo del Bari in Serie D alla Filmauro della famiglia partenopea De Laurentiis, già proprietaria del “Napoli calcio”, anziché ad altri pretendenti. Infatti, come si ricorderà, la principale società di calcio barese nel 2018 fu dichiarata fallita ed il titolo sportivo, declassato dalla serie “B” alla serie “D”, era finto in base al regolamento sportivo nelle mani del Comune, che doveva scegliere a chi assegnarlo gratuitamente, come di fatti avvenne per De Laurentiis. Ora, però, che la famiglia De Laurentiis ha dimostrato in più occasioni di considerare la squadra barese come un’appendice di quella partenopea e, quindi, come una squadra di minore interesse per loro, l’ex sindaco Decaro è finito nel mirino delle polemiche della tifoseria nostrana, che lo accusa di aver regalato il titolo ad un imprenditore che era già proprietario di un’altra importante società calcistica e che quindi non aveva alcun interesse a far decollare più di tanto il calcio barese nel panorama sportivo nazionale. Per la verità ad essere infuriati con l’ex Primo cittadino, ora europarlamentare, non sono soltanto i tifosi del Bari calcio, ma anche i moltissimi baresi che sono venuti a conoscenza del fatto che nel 2018 Decaro non ha regalato solo il titolo sportivo alla famiglia De Laurentiis, ma gli anche messo a disposizione l’utilizzo dello stadio “San Nicola”, come è noto di proprietà comunale, praticamente a costo zero. Agevolazione, questa, che a suo tempo neppure la famiglia barese dei Matarrese aveva ottenuto in oltre quarant’anni di gestone della squadra “Bianco-rossa”, per la quale la famiglia titolare di una delle più importanti imprese edili baresi si era sempre spesa per far raggiungere nel calcio il nome della Città di “Bari” a livello nazionale ed internazionale. Infatti, l’ex sindaco Decaro nel 2018 non solo ha affidato il “San Nicola” a De Laurentis con una convenzione a dir poco capestro, perché non prevede alcun canone di locazione, se non la clausola di accollare alla società di De Laurentiis l’onere di banali manutenzioni ordinarie dello stadio di via Bitritto, riservando – ancor peggio – alla società calcistica della famiglia partenopea la facoltà di locarsi il “San Nicola” a terzi, per eventi od altri incontri sportivi, e di incassarsi i proventi della locazione temporanea. In definitiva, al Comune gli oneri costosissimi delle manutenzioni straordinarie del “San Nicola” ed a De Laurentis il vantaggio non solo di utilizzare sostanzialmente gratis la struttura sportiva comunale e con l’ulteriore possibilità di locarla temporaneamente per altre manifestazioni sportive o di altro genere, come è difatti accaduto ultimamente con la società calcistica dell’Altamura e la scorsa estate per un importante esibizione canora di un noto artista musicale, per le quali – a detta dei bene informati – sarebbero state pagate cifre di svariate decine di mila euro per l’uso temporaneo dello stadio barese “San Nicola”. Insomma, secondo queste indiscrezioni, al danno per l’improvvido regalo del titolo sportivo a De Laurentiis e, quindi, ai tifosi del “Bari” calcio, ci sarebbe anche la beffa a tutta la città per aver concesso, quasi gratuitamente, alla famiglia partenopea non solo l’uso dello stadio, ma anche i proventi di una sua eventuale locazione temporanea a terzi. Lasciando al Comune gli oneri di tutte le manutenzioni più gravose. Notizie, queste, che ultimamente (almeno sui social!) stanno rendendo molto impopolare l’eurodeputato dem barese, che ora – consigliato verosimilmente dalla sua consueta società di comunicazione – sta tentando di risalire la china attraverso un incontro diretto, in una sala cinematografica, con la tifoseria cittadina. Incontro, questo indetto dall’ex Primo cittadino per domani pomeriggio nella struttura barese di “AncheCinema”, che il deputato Davide Bellomo del centrodestra ha definito in una nota “show ridicolo”, poiché Decaro ha invitato ai tifosi a fargli domande, per soddisfare curiosità sulla sua scelta di affidare il club biancorosso ai De Laurentiis e chiedendo financo – ha rilevato Bellomo – “in maniera clownesca di essere messo in difficoltà”. Infatti, ha esordito ironicamente nella nota il parlamentare leghista barese: “Ditemi che siamo su Scherzi a parte”, poiché Decaro da settimane rifiuta di confrontarsi pubblicamente con lui su un tema importantissimo come le infiltrazioni mafiose nelle aziende partecipate del Comune, quando era sindaco e aveva la delega in materia, ed ora invece fissa addirittura un pubblico incontro con la tifoseria del Bari per spiegare le ragioni della scelta di De Laurentiis per il titolo sportivo. “Un confronto (ndr – quello sul calcio) – ha commentato Bellomo – “a tutto campo”, a viso aperto, che Decaro ritiene “più che mai necessario”, mentre scappa di fronte a responsabilità politiche ben più gravi e sulle quali evidentemente non ha risposte convincenti da fornire”. Per poi aggiungere: “Il candidato governatore in pectore ha già iniziato la campagna elettorale e usa il calcio come specchietto per le allodole”, perché “la trasparenza, quella che non fa correre rischi, va bene per costruire facile consenso. Mentre quando si tratta di dare spiegazioni ai baresi onesti sulle sue relazioni pericolose e su come abbia potuto non accorgersi del marcio che gli passava sotto il naso, molto meglio per Decaro rifugiarsi in un silenzio assordante”. Infatti, ha concluso Bellomo, con il confronto da lui richiesto sulle partecipate “qualcuno potrebbe scoprire che tanti goal elettorali” di Decaro “sono stati segnati in fuorigioco o commettendo falli mai sanzionati”. Infatti, non sono pochi a Bari a sospettare che l’incontro fissato per domani da Decaro con i tifosi del “Bari” calcio altro non sia che una manovra elettorale in vista della sua possibile candidatura a governatore della Puglia alle prossime regionali e, per tale ragione, c’è anche chi nel Capoluogo pugliese è proto a scommettere che molti posti di “AncheCinema” domani saranno occupati da una sua presunta claque politica più che da quella effettivamente sportiva del “Bari” calcio. Ovviamente, tifoseria vera permettendo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 5 Marzo 2025
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