Apprensione per il possibile de profundis del basket toscano. Saccaggi, Sambugaro e il miracolo che fece Moretti
C’era una volta il Granducato di Toscana del basket, dove, alle Repubbliche Cestistiche di Siena, Montecatini e Livorno, si aggiungevano spesso anche quelle di Firenze e soprattutto di Pistoia. Erano gli anni d’oro della pallacanestro toscana, a cavallo tra la metà degli anni 80’ e fine anni 90’ dove magari non si vincevano già gli scudetti ma si viveva di derby veri, di epiche sfide tra titani del calibro di Mario Boni e Andrea Niccolai, giusto per citarne un paio abbastanza conosciuti.
La fine degli anni 90’ ha poi coinciso con l’inizio dell’epopea della Montepaschi Mens Sana Siena che, scalando posizioni ai vertici del movimento nazionale e poi anche internazionale, portava Siena e la Toscana in giro, mietendo vittime illustri e sconfiggendo spesso le grandi metropoli italiane ed europee. Nel contempo però, Firenze era praticamente sparita, così come Livorno, mentre tra Pistoia e Montecatini iniziava ad essere la prima a prendere il sopravvento grazie alla passione dei vivaisti della zona, Giorgio Tesi Group su tutti.
Nel 2014, ovvero quando la Mens Sana ha sfiorato l’ultimo memorabile successo nazionale perdendo in finale contro l’Olimpia Milano di Luca Banchi, un’altra squadra toscana si era fatta valere, ovvero la Pistoia di Paolo Moretti, che qualificatasi da ottava ai playoff, venne eliminata per il rotto della cuffia dall’Olimpia Milano stessa.
Da quel momento in avanti l’età dell’oro può dirsi terminata e non solo per quello che è successo alla nostra Mens Sana e che tutti sappiamo, ma anche per una totale assenza di alternative a livello toscano, con la sola eccezione di Pistoia, che pur faticando molto è riuscita sempre a rimanere tra i professionisti tra A1 ed A2. Ed è proprio la vicenda attuale di Pistoia Basket che ci ha spinto a scrivere di queste cose, perché purtroppo, le voci che arrivano dal pistoiese circa le sorti della squadra dove tra gli altri milita un ex mensanino come Lorenzo Saccaggi non sono affatto positive.
Proviamo a spiegare: al termine della stagione 2022/23, Pistoia conquista una insperata promozione in Legabasket Serie A, diciamo insperata perché la formazione toscana non era certo partita come una delle favorite, ma in corso d’opera si era fatta valere fino a conquistare con grande merito sul campo la promozione nella massima serie, che mancava, per l’appunto dalla stagione 2018/19, quando a salvare la squadra sul campo (prima che la società decidesse di autoretrocedersi in Legadue) fu un altro volto noto dalle nostre parti, ovvero il solito coach Paolo Moretti.
Già allora si vociferava che le casse del Pistoia Basket non fossero così floride da poter affrontare facilmente un campionato di Serie A (che è difficile fare con meno di 3,5/4 milioni di euro), anche se il Consorzio Pistoia Nel Cuore (poi Consorzio Pistoia Basket City), si stava già adoperando per provare a dare un futuro migliore alla squadra allenata da Matteo Brienza, giovane e valoroso coach artefice della promozione.
La stagione 2023/24 inizia sotto una buona stella, perché il Ds Marco Sambugaro, un altro ex mensanino, azzecca praticamente tutto, in particolare i due esterni americani, Charlie Moore e Payton Wills, che da rookie del campionato di Serie A si trasformano in potenziali Mvp e Pistoia vola.
Negli uffici si continua a lavorare per trovare una soluzione che dia stabilità alla società ed all’orizzonte si presenta una cordata americana, capitanata da uno che a Pistoia era già stato e soprattutto era amatissimo come Ron Rowan. La luna di miele inizia subito, grazie anche alle dichiarazioni di amore di Steven Raso, l’altro investitore statunitense, e la trattativa di cessione delle quote di maggioranza prosegue spedita, fino a che proprio Ron Rowan non assume la carica di presidente ad Aprile 2024.
Sembrava che fosse arrivata la tanto attesa svolta che avrebbe potuto consolidare la posizione del Pistoia Basket tra i professionisti, ed invece la stagione 2024/25 è accompagnata fin dall’inizio da una serie di brutte storie. Prima sul campo, dove il Presidente Ron Rowan, si era messo in testa di fare anche l’allenatore, esonerando due malcapitati coach, Dante Calabria e Zare Markovski (adesso allena il magiaro Gasper Okorn), poi con le vicende più recenti.
Nella nostra ricostruzione cominciamo a conteggiare gli episodi dall’8 febbraio, quel giorno Pistoia ospita al PalaCarrara Scafati in uno spareggio salvezza. La sconfitta non è apprezzata dalla tifoseria che contesta il presidente Rowan e il direttore generale, il giorno successivo la Società fa corpo comune a difesa degli apicali. L’11/2 viene risolto il contratto di Micheal Anumba, nei giorni successivi viene tentata la cessione di Michael Forrest (Cantù, Varese) e Lorenzo Saccaggi (Rimini) ma i giocatori dicono no. Intorno al 20/2 Steven Raso è a Pistoia e non fa mistero con la stampa del momento problematico.
Il 25 febbraio CDA nelle premesse incerto del Pistoia Basket. Il consigliere Joseph David immette un quarto di milione di dollari nelle casse con cui vengono saldate le rate federali e portato a termine il tesseramento del sesto italiano, Ceron, impedendo una sanzione da 50 mila euro. Il bilancio semestrale 1/7-31/12/24 viene approvato all’unanimità. Il 28/2, a fine mercato, viene ceduto a Cremona Semay Christon (14,6p), fermo da qualche giorno per infortunio alla spalla.
Il 2/3 prestazione-capolavoro a Napoli dove la vittoria arriva in rimonta al quarto quarto, ma l’entusiasmo dura poco. Il 3/3 La Società dice che ogni voce messa in circolazione è destituita di fondamento. Intanto si è volatilizzato per primo Maverick Rowan (14,1p), figlio del presidente Ron, e prima che riprendano gli allenamenti, la Società risolve il contratto con il nazionale lettone Karlins Silins (13.7p) che si accorda con il Leyma Coruna. Il giorno seguente Forrest è presente ma sembra decidere di non allenarsi (le voci lo danno in procinto di accasarsi a Girona). Ora ci sono due scadenze: domani, venerdì, un nuovo CDA che si preannuncia movimentato e domenica l’arrivo al PalaCarrara della capolista Germani Brescia. La stampa pistoiese dice che la Società vuole arrivare a giugno per decidere con più calma una situazione delicatissima. Il Consorzio Pistoia Basket City, al quale appartiene Estra dal 31 gennaio di quest’anno, dichiara le proprie disponibilità, ma per ora non ha ancora avuto la chance di rivelarsi determinante.
Un vero peccato, per una piazza come Pistoia, che non merita tutto questo, esattamente come non lo meritava Siena nel 2014 e poi nel 2019, o anche Livorno e Montecatini in altre epoche.
Non sappiamo come andrà a finire, ma la speranza è che il Consorzio Pistoia Basket City possa fare un miracolo e salvare la società da un epilogo che sarebbe brutto per tutti, indipendentemente da campanili o grattacieli…
Ci dispiace anche perché all’orizzonte, non vediamo piazze in grado di poter tornare protagoniste ai massimi livelli.
Oggi la Toscana esprime, oltre a Pistoia, una squadra in Serie A2, La Libertas Livorno, che deve guardarsi più le spalle che davanti, quattro squadre in B Nazionale (PL Livorno, le due Montecatini e Chiusi) tutte mediamente ambiziose ed una sfilza di ben 11 squadre in B Interregionale. Sintomo che il movimento di base continua a pulsare e la passione c’è, ma mancano progetti ambiziosi, che a medio lungo termine possano riportare la Toscana al centro del basket italiano di alto livello.
Come invece era stato fino alla fine degli anni 90’, quando anche a livello giovanile le toscane erano presenze fisse alle Finali Nazionali Giovanili, con società pronte ad investire sui giovani. Ricordiamo i derby anche in finale scudetto tra Virtus Siena e Mens Sana, ma anche Don Bosco Livorno, Montecatini, Firenze ed Arezzo producevano talenti interessanti. Cosa che oggi accade sempre di meno.
Ma è nostro dovere non deprimerci e credere che torneremo, non si sa quando ma torneremo, ai vertici del movimento nazionale. Sperando che Pistoia possa ancora esserci e che il pentagono del basket formata da Siena, Pistoia, Livorno, Montecatini e Firenze torni ad essere centrale per assegnare scudetti e non solo vantare tante realtà più o meno tutte allo stesso medio basso livello.
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