L’Assegno di Inclusione 2025 ha introdotto importanti novità per i beneficiari, in particolare per quanto riguarda il contributo affitto. Questo ha generato diverse domande tra i nostri lettori. Di seguito riportiamo un’email ricevuta dalla nostra rubrica La Posta di Lavoro e Diritti, in cui un lettore ci chiede chiarimenti su questa possibilità.
Gentile redazione di Lavoro e Diritti, mi chiamo Paolo e vi scrivo perché sto cercando informazioni sull’Assegno di Inclusione. Ho letto che dal 2025 sarebbe possibile ottenere il contributo per l’affitto anche senza rientrare nella quota A, cioè senza avere diritto all’integrazione al reddito. Vorrei capire se è vero e quali sono i requisiti per accedere a questa forma di aiuto. In particolare, vorrei sapere se chi ha un reddito un po’ più alto può comunque ricevere solo la quota B dell’ADI per l’affitto, senza ottenere la quota A. Grazie per la vostra disponibilità.
Ringraziamo Paolo per averci scritto e per aver condiviso il suo dubbio, che sicuramente interessa molte famiglie in affitto che potrebbero beneficiare di questa misura. Se anche voi avete domande o dubbi su temi legati a lavoro, fisco e previdenza, scriveteci a La Posta di Lavoro e Diritti. Saremo felici di rispondere ai vostri quesiti, anche se ricordiamo che non forniamo Consulenze, ma semplici consigli o indicazioni, sempre da verificare con un patronato o CAF.
Cos’è l’Assegno di Inclusione e come funziona la Carta ADI
L’Assegno di Inclusione è una misura di sostegno economico destinata ai nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica. Introdotto nel 2024 come sostituto del Reddito di Cittadinanza, si propone di garantire un reddito minimo alle famiglie vulnerabili, accompagnandole in un percorso di inclusione sociale e lavorativa. La misura è rivolta a nuclei con un ISEE inferiore a determinate soglie, tenendo conto della composizione del nucleo e delle condizioni di disagio economico.
L’erogazione avviene attraverso la Carta ADI, uno strumento elettronico simile a una carta prepagata. La Carta consente di effettuare acquisti per beni di prima necessità e pagamenti, come le bollette, presso gli esercenti autorizzati. Inoltre, una parte dell’importo può essere prelevata in contanti, secondo i limiti previsti dalla normativa. Questo strumento non solo semplifica l’accesso ai fondi, ma garantisce anche una gestione più trasparente del sostegno economico.
Assegno di Inclusione 2025: le principali novità
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti modifiche all’Assegno di Inclusione, ampliando la platea dei beneficiari e migliorando le condizioni di accesso. Le principali novità riguardano:
- Aumento delle soglie ISEE e di reddito familiare:
- La soglia ISEE massima per richiedere l’ADI passa da 9.360 euro a 10.140 euro, permettendo a più famiglie di accedere al beneficio.
- Il reddito familiare massimo da non superare cresce da 6.000 euro a 6.500 euro annui, moltiplicato per la scala di equivalenza.
- Per i nuclei composti da soli over 67 o con familiari con disabilità grave, la soglia di reddito passa da 7.560 euro a 8.190 euro annui.
- Le famiglie in affitto possono beneficiare di una soglia di reddito più alta, pari a 10.140 euro, a condizione che l’affitto sia dichiarato nella DSU ISEE.
- Maggiore importo per il contributo affitto:
- Il contributo massimo per le famiglie in affitto passa da 3.360 euro a 3.640 euro annui.
- Per i nuclei composti esclusivamente da over 67 o con disabili gravi, l’importo sale da 1.800 a 1.950 euro annui.
Leggi anche: ADI 2025: come cambia l’Assegno di Inclusione da gennaio
Possibilità di ricevere solo il contributo affitto (quota B) di ADI
Una delle novità più rilevanti introdotte nel 2025 è la possibilità di accedere all’ADI anche solo per il contributo affitto, senza necessariamente ricevere l’integrazione al reddito (quota A). Questo è possibile grazie all’aumento della soglia di reddito per le famiglie in affitto, che ora è superiore a quella necessaria per ricevere la quota A.
In pratica, le famiglie con un reddito che supera il limite per la quota A, ma che rientra nella nuova soglia di 10.140 euro, potranno comunque ottenere il contributo per il pagamento dell’affitto. Questa modifica amplia l’accesso al sostegno economico per molti nuclei che, pur avendo un reddito più alto rispetto ai criteri dell’ADI, affrontano comunque spese elevate per la locazione.
Attenzione ai requisiti!
Va comunque sottolineato che, per accedere all’ADI, anche solo per la quota B, è necessario rispettare tutti gli altri requisiti previsti dalla normativa. In particolare, nel nucleo familiare deve essere presente almeno una delle seguenti categorie:
- Over 60;
- Persona con disabilità;
- Vittima di violenza di genere;
- Persona in condizione di svantaggio inserita in programmi di cura e assistenza riconosciuti dalla Pubblica Amministrazione;
- Minorenni.
Se non si rientra in nessuna di queste categorie, l’ADI non può essere richiesto, neanche per la sola quota B.
Come pagare l’affitto con l’Assegno di Inclusione?
L’affitto dovrà essere pagato tramite la Carta ADI, effettuando un bonifico bancario o un postagiro intestato al locatore. È essenziale che di tale operazione rimanga una traccia verificabile, per dimostrare che il contributo sia stato effettivamente destinato al pagamento del canone di locazione. Non è possibile pagare l’affitto in contanti.
Inoltre, per ricevere la Quota B dell’ADI, è necessario che il contratto di affitto sia regolarmente registrato e dichiarato nella DSU ai fini ISEE.
Conclusione
Sì, dal 2025 è possibile ottenere solo la quota B dell’ADI (contributo affitto) se il reddito familiare è inferiore alla nuova soglia di 10.140 euro annui, anche se si supera il limite per la quota A. Tuttavia, rimane fondamentale rispettare tutti gli altri requisiti richiesti dalla normativa.
Speriamo di aver chiarito il dubbio di Paolo. Continua a seguirci su Lavoro e Diritti per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità!
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