Di fronte a una platea di oltre 250 delegate e delegati, nella giornata di ieri, mercoledì 5 marzo, si è tenuta, al Cinemacity di Ravenna, la presentazione della campagna referendaria della Cgil di Ravenna. Oltre agli interventi del segretario generale della Cgil Emilia Romagna, Massimo Bussandri, della segretaria generale della Cgil di Ravenna, Manuela Trancossi, e di decine di delegate e delegati, l’assemblea ha visto i contributi della deputata Ouidad Bakkali, del presidente dell’Anpi provinciale, Renzo Savini, del presidente dell’Arci provinciale Samkhya Spinazzi e di Andrea Marchetti, referente del Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.
Nella prossima primavera i cittadini saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti che riguardano il mondo del lavoro e la cittadinanza. “Il voto è la nostra rivolta” è il messaggio che accompagnerà la campagna elettorale per la quale sul territorio provinciale sono in corso di costituzione 24 comitati elettorali, cui possono aderire associazioni, partiti e singoli cittadini interessati a sostenere i referendum. I cittadini e le cittadine saranno chiamati a esprimersi per il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, contro i licenziamenti nelle piccole imprese, basta lavoro a termine e ai contratti precari, sicurezza negli appalti e diritto di cittadinanza per le persone straniere, riducendo da 10 a 5 anni il periodo di residenza richiesto per ottenere la cittadinanza italiana.
Nel discorso di apertura la segretaria generale della Cgil di Ravenna, Manuela Trancossi, ha rivendicato l’importanza del voto e della partecipazione degli italiani a questo appuntamento che è la massima espressione di democrazia.
Nel corso dell’assemblea hanno preso la parola delegate e delegati che hanno raccontato le attuali difficoltà nel mondo del lavoro. Alle loro parole si sono aggiunte quelle dei rappresentanti del mondo dell’associazionismo.
Renzo Savini, presidente provinciale dell’Anpi, ha portato il sostegno locale dell’associazione alla campagna referendaria, facendo riferimento alle importanti sfide che attendono il mondo del lavoro. Si è poi soffermato sulla tenuta del sistema democratico. “Quest’ultimo va tutelato in tutte le sue forme – ha detto Savini -, compreso l’esercizio del referendum. È fondamentale esprimere il proprio diritto di voto”.
Samkhya Spinazzi, presidente dell’Arci provinciale, ha detto: “Due anni fa abbiamo aderito all’appello della Via Maestra, ci siamo impegnati alla raccolta firme contro l’autonomia differenziata, e ora siamo pronti per la sfida referendaria. L’Arci ci sarà, per ridare potere alla partecipazione e alla democrazia partecipata. Non è pensabile sminuire l’appuntamento al voto”.
Andrea Marchetti, referente provinciale del Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti: “Sosteniamo con forza i cinque Sì ai referendum, inoltre saremo in campo per fare informazione, creare consapevolezza, non abbassare l’attenzione sul contrasto all’autonomia differenziata. Nonostante i rilievi della Consulta, la legge Calderoli è ancora in piedi e va contrastata”.
La deputata del Pd, Ouidad Bakkali, è intervenuta soffermandosi sul requisito referendario della cittadinanza: “Il referendum è un’occasione per contrastare una precarietà esistenziale che colpisce moltissime persone. A promuovere il referendum sono i figli e le figlie degli immigrati che nel corso degli anni hanno dato voce a giuste rivendicazioni. Queste persone, escluse anche dal voto, hanno scelto di attivarsi attraverso lo strumento del referendum, che è una delle manifestazioni più nobili della vita democratica. L’appuntamento con le urne è un passo importante. Operare su questa riforma ci permette di riconoscere la cittadinanza a tantissime persone cresciute e nate nel nostro Paese”.
Infine, Massimo Bussandri, chiudendo i lavori della giornata, si è soffermato sul delicato momento dal punto di vista sociale, economico e occupazionale che sta vivendo il Paese, rinnovando l’impegno della Cgil per la campagna referendaria, che rappresenta un formidabile momento in cui le lavoratrici e i lavoratori potranno rivendicare i propri diritti.
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