Prima il caso Auteri, con le minacce all’ex Iena Ismaele La Vardera finite su Piazza Pulita e lo scandalo sui contributi regionali elargite alle associazioni legate allo stesso Auteri, poi lo scontro tra il responsabile dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, che chiedeva una distanza netta dal deputato regionale di FdI, ora al gruppo misto, e Manlio Messina, strenuo difensore del suo amico di Sortino, ed infine la vicenda del parlamentare nazionale, Luca Cannata, accusato dai suoi 3 ex sodali di aver chiesto di contribuire, con i loro stipendi da assessori, al finanziamento delle attività del gruppo politico. C’è un intero mondo di eventi che precede la decisione di Giorgia Meloni di commissariare Fratelli d’Italia in Sicilia
La pentola a pressione
Insomma, un partito, quello siciliano, simile ad una pentola a pressione che i vertici romani, con in testa il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno deciso di spegnere e per farlo hanno nominato un commissario unico, Luca Sbardella, ponendo anche fine alla diarchia dei due coordinatori, uno di area occidentale, l’altro della zona orientale, fatto praticamente unico in Italia.
Cannata in pole per il ruolo di unico coordinatore
In realtà, l’intenzione di avere un unico capo c’era e covava da tempo e come era naturale sarebbe toccato ad un siciliano. In lizza, per quel posto c’era il deputato nazionale, Luca Cannata, ex sindaco di Avola, vice presidente della Commissione bilancio: la sua nomina sarebbe dovuta essere formalizzata nelle settimane scorse ma la bufera mediatica sulla vicenda dei suoi tre ex assessori avrebbe, di fatto, congelato tutto. Lo stesso Cannata, in un’intervista a BlogSicilia, dopo l’esplosione del caso, aveva parlato di “fuoco amico”, facendo intendere che a impallinarlo sarebbe stato qualcuno della sua area politica, capace di sobillare i suoi ex fedelissimi.
L’accelerata romana
E così, da Roma, avrebbero compreso che la situazione in Sicilia era troppo incandescente e quel fuoco andava spento subito ma, come fa sapere una fonte autorevole di Fratelli d’Italia, l’accelerata per il commissario è arrivata negli ultimi giorni. Anche nella nomina del nuovo capo meloniano nell’isola c’è, comunque, chi ha vinto e chi ha perso. Sbardella, fa sapere la stessa fonte, sarebbe più vicino a Giovanni Donzelli e non a Manlio Messina, che, contestualmente, e forse non a caso, si è dimesso dalla carica di vicepresidente vicario della Camera dei Deputati.
La frenata di Messina
Lo stesso Messina, nel novembre scorso, sarebbe stato in predicato di assumere la carica di capogruppo alla Camera ma lo scandalo Auteri e la difesa a uomo dello stesso Messina nonostante le pressioni romane e di Donzelli gli avrebbero precluso la promozione.
Lo scontro con Donzelli
Lo scontro dai toni durissimi tra Donzelli e Messina è stato raccontato da Il Fatto quotidiano: nell’articolo risalente al novembre scorso emerge che di fronte alle richieste del responsabile organizzativo di FdI di prendere le distanze da Auteri Messina gli avrebbe ricordato le vicende del fratello, destinatario di una misura cautelare poi revocata. Sul suo profilo Facebook, Messina, annunciando le sue dimissioni da vicepresidente vicario del gruppo parlamentare, ha detto che “sarebbe stato più facile rimanere attaccato alla poltrona” ma al tempo stesso avverte che “chi pensa che questo significhi tirare i remi in barca si sbaglia di grosso”.
Donzelli e Sbardello oggi a Enna
E’ previsto per oggi l’esordio del nuovo commissario di Fratelli d’Italia: sarà alle 19,30 ad Enna, insieme a Giovanni Donzelli, per l’inaugurazione della sede della federazione provinciale ennese. Sulla nomina di Sbardella, si mostra soddisfatto Luca Cannata: “Dobbiamo continuare a lavorare -dice Cannata in piena sintonia con le scelte di Giorgia Meloni, supportando con determinazione la sua visione che sta mettendo in campo con il Governo e la sua leadership per il bene del nostro partito e del Paese. Fratelli d’Italia si prepara dunque a consolidare il proprio ruolo sul territorio, con l’obiettivo di dare risposte concrete ai cittadini e promuovere un’azione politica incisiva e radicata”
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