Impianti di videosorveglianza per l’accertamento delle violazioni: come devono essere e cosa prevede il nuovo Codice della strada dopo la recente riforma.
Molti lettori ci chiedono come devono essere le telecamere di sorveglianza che rilevano infrazioni stradali. Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre 2024, ha praticamente rivoluzionato questa già complessa materia, prevedendo che molte violazioni possono essere accertate “da remoto”, cioè proprio tramite gli impianti di videosorveglianza e dunque senza necessità di contestazione immediata da parte degli agenti che fermano il conducente sul posto.
In questo articolo ti forniremo una panoramica di queste infrazioni e dei modi di accertamento, spiegandoti cosa prevede il Codice della strada a proposito delle telecamere di sorveglianza. Da qui capirai anche quando il verbale è nullo e dunque può essere contestato con ricorso.
Quali infrazioni possono essere contestate mediante telecamere?
L’elenco delle infrazioni alle norme di circolazione stradale che possono essere contestate mediante le telecamere di videosorveglianza in dotazione alle forze di Polizia e agli Enti pubblici proprietari o concessionari dei tratti stradali interessati è contenuto nell’articolo 201 del Codice della strada (recentemente riformulato, come dicevamo in premessa, dalla Legge n. 177/2024) e comprende – tra le principali – le seguenti violazioni:
- passaggio con il semaforo rosso o agli incroci con segnale di stop e dunque con obbligo di fermarsi;
- sorpasso vietato e altri casi di mancato rispetto della segnaletica (esempio, l’inversione ad U in un tratto stradale con striscia continua o in autostrada);
- divieto di sosta e di fermata;
- accessi non autorizzati in Ztl (zone a traffico limitato);
- transito su corsie preferenziali e strade riservate;
- indebito utilizzo delle corsie di emergenza o, sulle autostrade, della terza corsia da parte dei mezzi non autorizzati (come quelli pesanti oltre 5 tonnellate o più lunghi di 5 metri);
- circolazione di veicoli non ammessi, come le moto sotto i 120 cc in autostrada;
- mancanza dei dispositivi obbligatori di equipaggiamento del veicolo;
- mancanza dell’assicurazione obbligatoria sulla responsabilità civile.
Per l’elenco completo consulta la guida “Multe senza agenti della polizia: quali infrazioni si possono accertare a distanza?”.
Avrai notato che in questa nutrita elencazione non è compreso l’eccesso di velocità, perché per l’accertamento del superamento dei limiti imposti è necessario utilizzare gli appositi apparecchi elettronici di rilevamento (autovelox, tutor, ecc.) diversi dalle telecamere o, per meglio dire, più complessi di esse. In tali casi l’obbligo di presegnalazione del dispositivo mediante gli appositi cartelli è sancito dall’articolo 142 del Codice della strada, mentre l’articolo 45 del medesimo Codice sancisce l’obbligo di verifica periodica di funzionalità e di taratura per questi apparecchi e, più in generale, per tutti i dispositivi aventi «funzione metrologica» e tra questi sono compresi anche le telecamere dotati di sistemi di rilevazione ed impressione di data e orario di cui parleremo nel prosieguo: questi dati sono essenziali quando i filmati vengono visionati “in differita” dagli agenti ed occorre stabilire il momento preciso di commissione dell’infrazione.
Come devono essere le telecamere?
Gli impianti di videosorveglianza per il rilevamento delle infrazioni stradali devono essere approvati od omologati: lo prevede l’art. 201 del Codice della strada (nel quale a tal proposito, con la legge di riforma, è stato introdotto un nuovo comma 1.g-bis), ma mancano ancora i necessari regolamenti di attuazione, previsti dalla medesima norma, che dovranno essere adottati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno.
Intanto è importante notare che questa nuova norma equipara l’approvazione delle telecamere all’omologazione (come si evince dalla disgiuntiva «od» contenuta nel testo: è sufficiente l’una o l’altra), mentre la problematica non è ancora risolta per quanto riguarda gli autovelox e gli altri dispositivi elettronici di rilevamento della velocità, per i quali la Corte di Cassazione propende per la assoluta necessità di omologazione, mentre ad avviso del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti basterebbe l’approvazione.
Come si accertano le infrazioni mediante telecamere?
L’articolo 201 del Codice della strada (nella nuova formulazione “potenziata” dalla legge di riforma n. 177/2024) stabilisce, che, ai fini dell’accertamento delle violazioni, la documentazione fotografica prodotta dagli impianti di videosorveglianza (e quindi l’immagine che ritrae il veicolo nel momento di commissione dell’infrazione, o il filmato) costituisce un vero e proprio «atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada». Così, in sostanza, la foto diventa un elemento integrante ed essenziale del verbale di accertamento di una determinata infrazione stradale compresa nel novero che abbiamo elencato.
Inoltre è stato semplificato il procedimento di accertamento perché – fermo restando che per le infrazioni sopra descritte è sempre possibile la contestazione differita, dunque non è necessario fermare il trasgressore nell’immediatezza – non è necessario che la pattuglia di polizia stradale sia presente sul posto «qualora l’accertamento avvenga mediante rilievo con dispositivi o apparecchiature che sono stati omologati ovvero approvati per il funzionamento in modo completamente automatico»: quindi il controllo e la visione delle immagini sono attività che possono essere compiute anche a distanza e in un momento successivo (fermo restando che il verbale dovrà sempre essere notificato entro 90 giorni dalla data di accertamento dell’infrazione, o 360 giorni per i residenti all’estero).
Quando serve il decreto prefettizio per installare le telecamere
Al di fuori dei centri abitati gli impianti di videosorveglianza per la rilevazione delle infrazioni stradali «possono essere installati e utilizzati solo sui tratti di strada individuati dai Prefetti, secondo le direttive fornite dal ministero dell’Interno, sentito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti» e questi tratti di strada vengono individuati «tenendo conto del tasso di incidentalità e delle condizioni strutturali, plano-altimetriche e di traffico» (art. 201, commi 1 ter e 1 quater del Codice della strada). Ciò significa che senza un decreto prefettizio emanato in base ai suddetti presupposti la telecamera fuori dai centri abitati non può essere utilizzata per accertare le infrazioni stradali.
Altri utilizzi delle telecamere consentiti dal nuovo Codice della strada
Il nuovo comma 1-quinquies prevede, infine, che i dispositivi per l’accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni «possono accertare contemporaneamente due o più violazioni tra quelle indicate dal comma 1-bis, se approvati od omologati per l’accertamento e il rilevamento automatico di ciascuna delle violazioni rilevate». Così, in sostanza, una singola telecamera potrebbe accertare violazioni multiple commesse nello stesso frangente dal conducente del medesimo veicolo: ad esempio un’auto che entra abusivamente in Ztl e si immette su una corsia preferenziale, o che passa col rosso e fa anche un sorpasso vietato.
La stessa norma consente agli organi di polizia stradale di utilizzare le immagini acquisite anche mediante il raffronto con banche dati esterne «di altre violazioni di cui al comma 1-bis, per le quali i dispositivi medesimi non sono stati specificamente approvati od omologati ma le cui immagini sono sufficienti ad accertare che il veicolo stava circolando in assenza dei requisiti per la circolazione previsti dal presente codice». Questo, di fatto, estende molto la potenzialità applicativa delle telecamere impiegate per la rilevazione delle infrazioni stradali (si pensi alla mancata esecuzione della revisione obbligatoria: i dati sono contenuti negli archivi informatizzati della Motorizzazione Civile).
Inoltre, un nuovo comma introdotto nell’articolo 201 del Codice della strada, il 5 ter, consente agli organi di Polizia stradale di contestare le violazioni commesse sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali «attraverso la semplice visione delle immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza che sono installati lungo le strade stesse». In tali casi, il filmato che riprende la violazione deve essere conservato e – se non è stato esaminato “in diretta” dagli agenti, bensì in un momento successivo – deve avere data e orario certificati in modo conforme al «tempo coordinato universale (UTC)».
Ed è bene evidenziare, per concludere, che le telecamere possono essere utilizzate per rilevare e provare anche altri tipi di illeciti, come il reato di abbandono di animali per strada, per il quale la legge di riforma di cui abbiamo parlato ha inasprito le pene e le sanzioni accessorie, come la sospensione della patente, specialmente se dal fatto deriva un incidente stradale.
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