L’Aquila, Forza Italia a Roberto Santangelo: «Si rispetti la parola data»


Sul noto caso che investe Roberto Santangelo, presidente del Consiglio comunale dell’Aquila in quota alla lista L’Aquila Futura e assessore regionale in quota Forza Italia, i vertici del partito hanno tenuto una conferenza stampa a palazzo Margherita per mettere ancora una volta in chiaro la loro posizione in merito. Al centro, il mancato rispetto della parola data da parte di Santangelo, che aveva a più riprese annunciato la volontà di dimettersi ed entrare nel gruppo aquilano di Forza Italia.

In merito, abbiamo intervistato il vicesegretario provinciale di Forza Italia, Giorgio De Matteis.

Conferenza stampa piuttosto dura rispetto ad una situazione che, ormai, si trascina da tempo. I vertici provinciali di Forza Italia chiedono al presidente del Consiglio comunale, nonché assessore regionale Roberto Santangelo, di dimettersi dal ruolo e di entrare nel gruppo di Forza Italia.

Noi abbiamo valutato i fatti accaduti. Diversi giorni fa c’è stato un incontro a Pescara dove il segretario regionale, l’onorevole Pagano, con la presenza anche dei consiglieri regionali e dei segretari provinciali, ha chiesto espressamente all’assessore Santangelo di rimettere il mandato di presidente del Consiglio. Tutto questo nasce da una serie di considerazioni abbastanza lapalissiane, e partiamo dal rispetto di alcuni aspetti dell’appartenenza ad un partito e della rilevanza che si da all’appartenenza ad un’istituzione. Santangelo, già a giugno dell’anno scorso, disse con molta tranquillità di fronte al sottoscritto che aveva intenzione di dimettersi per favorire la crescita, all’interno del partito, anche di altre persone. Io ebbi modo, infatti, di plaudire a questa decisione che poi venne spostata a settembre e, dopo, anticipata al sindaco dopo l’ultimo bilancio. Questo non è accaduto ed ha portato anche la segreteria regionale, nella persona di Pagano, a fare quello che ha fatto.

Ma se il presidente Santangelo non vorrà ancora dimettersi, dopo questa ulteriore conferenza stampa in cui chiedete che lasci il suo posto e si iscriva al gruppo di Forza Italia, quali saranno i provvedimenti che il partito metterà in piedi?

È fondamentale una premessa per comprendere bene quello che stiamo facendo. Nel momento in cui ti viene chiesto dal partito di adempiere ad una condizione e questo non accade, diventa una grossa scorrettezza nei confronti del partito stesso e del segretario che rappresenta quel partito del quale, ovviamente, fa parte Santangelo in sede regionale. Ma c’è anche un altro aspetto. Quando si da una parola, e Santangelo ha dato più volte la sua parola su questa opportunità di dimissioni, la parola si rispetta. È una questione di bon-ton istituzionale nei confronti della Regione e del partito che ha le sue regole e le regole si rispettano. Qualcuno obietta dicendo che Santangelo era presidente del Consiglio comunale anche quando nella passata legislatura, ma allora non era iscritto a Forza Italia. Si chiede quindi il rispetto delle regole, dei comportamenti e delle istituzioni, perché così sembra solo un attaccamento spasmodico alle poltrone che non ha ragion d’essere. Credo sia una valutazione oggettiva.

I vertici di Forza Italia provinciali, perdurando le mancate dimissioni del presidente Santangelo, cosa faranno?

L’onorevole Pagano ha chiesto le dimissioni, e noi sosteniamo quanto da lui espresso perché, a questo punto, il fatto stesso che ci sia questo atteggiamento da parte di Santangelo trasferisce questo problema in sede nazionale.

E l’anomalia di non essere iscritto al gruppo di Forza Italia dell’Aquila?

Questo è paradossale e testimonia, appunto, la mancanza del rispetto per l’istituzione della quale si fa parte. Stiamo parlando della Regione e del partito nel quale si è. È inconcepibile che oggi si perduri ancora in questa situazione inaccettabile. È paradossale che si sia assessore di Forza Italia da Pescara fino a Bazzano e, poi, da Bazzano a palazzo Margherita si occupi lo scranno di presidente del Consiglio in funzione di una propria lista civica. È un mancato rispetto nei confronti dei cittadini, del Comune e della maggioranza. Infatti, in una condizione del genere, si rileva anche l’aspetto che Santangelo non possa partecipare mai alle commissioni consiliari perché impegnato nelle altre attività che richiedono la sua presenza. Questo è svantaggioso per la maggioranza.

Quindi, ormai, possiamo dire che il dado è tratto e si va verso la resa dei conti?

Noi non dobbiamo fare nessuna resa dei conti. Chiediamo il rispetto delle regole, della parola data, delle istituzioni e anche di ciò che rappresenta il proprio partito perché se il proprio partito, nella figura del segretario regionale, da un’indicazione ben precisa sul modo di comportarsi e questo non si rispetta, significa che non si rispetta quel partito di cui si pretende di far parte.



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