Mps, chiusa inchiesta, 11 indagati, Mussari ha anche insider trading


SIENA (Reuters) – E’ stata chiusa ieri l’inchiesta dei magistrati di Siena sull’acquisizione da oltre 10 miliardi fatta da banca Mps della banca Antonveneta nel 2007, in cui sono indagati, tra gli altri l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex Dg Antonio Vigni.

Lo si legge nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che Reuters ha potuto visionare e le cui conclusioni sono state illustrate dai magistrati in una conferenza stampa a Siena.

Gli avvisi di conclusione indagine hanno coinvolto 9 soggetti e anche, come persone giuridiche, la banca Monte dei Paschi e JP Morgan ai sensi della legge 231 sulla responsabilità delle società per reati commessi da loro funzionari nell’interesse aziendale.

JP Morgan in una nota di commento ha detto di ritenere che la banca e i suoi dipendenti “abbiano agito in modo del tutto corretto e appropriato”, affermando che si difenderà “con forza”.

“Jp Morgan ha una posizione che vedremo. Era stata autorizzata dalla Banca d’Italia a salire fino a una determinata percentuale del capitale azionario di Mps, il che comportava obblighi di comunicazione. Alla Vigilanza questo andava comunicato? Noi riteniamo di sì, Jp Morgan ritiene di no. Ci confronteremo con serenità, senza alcun preconcetto”, ha detto Nastasi.

Il generale del nucleo valutario della Gdf Giuseppe Bottillo ha spiegato che nel corso delle indagini sono state trovate più indemnity nascoste alla Banca d’Italia.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

“Due indemnity del 15 aprile 2008 rilasciate da banca Mps a Jp Morgan e una del 10 marzo 2009 a Bank of New York, oltre a un addendum contrattuale del primo ottobre 2008 fra Mps e Jp Morgan”, ricostruisce Bottillo.

Al contrario di JP Morgan, Bank of New York (BONY, negli atti) non figura nell’elenco degli indagati perché, ha spiegato Nastasi “non avendo Bony nessuna partecipazione rilevante” nel capitale di banca Mps “non aveva alcun obbligo di comunicazione”.

Gli indagati, si legge nell’atto, oltre a Mussari e Vigni, sono gli ex manager della banca Daniele Pirondini (ex cfo), Marco Morelli (ex cfo), Raffaele Giovanni Rizzi (ex capo dell’area legale), Fabrizio Rossi (ex vice direttore generale) e gli ex componenti del collegio sindacale Tommaso Di Tanno (presidente), Pietro Fabretti, Leonardo Pizzichi.

Entro 20 giorni gli indagati possono produrre documenti o presentare memorie o chiedere di essere sentiti dopodiché la procura deciderà – a questo punto a settembre – se chiedere il rinvio a giudizio o chiedere l’archivizione.

CONCENTRATI SUI FATTI

“Di tangente ne avete parlato solo voi. Noi ci siamo concentrati solo sui fatti, non sulle chiacchiere”, ha detto il pm Antonino Nastasi nei corso di una conferenza stampa a Siena ai giornalisti che chiedevano se dalle indagini chiuse oggi sia emersa una qualche traccia di una maxi tangente la cui esistenza era stata ipotizzata su alcuni media nei mesi scorsi.

“Se nella conclusione delle indagini non ci sono fattispecie di reato che riguardano in sé la procedura di acquisizione, evidentemente abbiamo valutato che quel procedimento di acquisizione non sia viziato da fattispecie penalmente rilevanti”, ha aggiunto Nastasi, che ha parlato di una “minuziosissima” ricostruzione dell’operazione di acquisto.

Nel dettaglio, sempre secondo l’atto di conclusione delle indagini, Mussari risulta indagato anche per l’accusa di insider trading in relazione all’acquisizione di Banca Antonveneta.

Contabilità

Buste paga

 

Mussari, Vigni e Pirondini, sono poi accusati di concorso in false comunicazioni sociali per il bilancio 2008.

Secondo i pm, Mussari “essendo in possesso di informazioni privilegiate e, in particolare, di informazioni relative all’avvenuta stipula dell’accordo con Banco Santander per l’acquisizione di banca Antonveneta comunicava, al di fuori del normale esercizio della professione, a Enrico Bombieri, responsabile dell’investment banking di JP Morgan per l’Europa, Africa e Medio oriente, che banca Mps aveva concluso l’operazione di acquisto di Banca Antonveneta”.

La procura contesta a Mussari il reato di insider trading per aver rivelato quelle stesse informazioni anche all’allora sindaco di Siena Maurizio Cenni e all’allora presidente della provincia di Siena Fabio Ceccherini.

Il legale di Mussari, Fabio Pisillo, in una nota sottolinea come nessuna delle contestazioni all’ex presidente del Monte ipotizzino “una strumentalizzazione a fini di profitto, personale o altrui, dei poteri discendenti dalla carica di presidente di Banca Mps”. Un’assenza di vantaggi personali confermata anche dallo stesso pm Nastasi che in conferenza stampa ha detto che “nessun vantaggio personale” è derivato agli indagati dall’operazione di acquisizione di banca Antonveneta.

Il Fresh, conteggiato alla stregua del capitale, era necessario per superare i requisiti patrimoniali minimi per ottenere – come avvenne – dalla Banca d’Italia l’autorizzazione all’acquisto di Antonveneta. Ma se quello strumento, anziché capitale fosse stato debito – in virtù dell’indemnity nascosta a Bankitalia, secondo l’accusa – la banca senese non avrebbe avuto capitale sufficiente a sostenere quella operazione, con un core Tier1 al 7,8% anziché al 9,1%.

INDAGINE ALLO SCOPERTO IL 9 MAGGIO 2012

Le indagini – avviate nell’ottobre del 2011 – sono state coordinate dal procuratore capo Tito Salerno e condotte dai pm Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso, e hanno avuto il sostegno operativo del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza di Roma guidato da Bottillo.

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I tre magistrati impegnati in questi mesi nella indagine finanziaria più seguita degli ultimi anni, hanno prodotto oltre 20.000 pagine scritte e circa 40 faldoni, supporti informatici esclusi, che ora, dopo la chiusura dell’inchiesta, sono a disposizione delle parti.

L’indagine venne alla luce con grande clamore mediatico la mattina del 9 maggio del 2012. Oltre cento uomini della Guardia di Finanza perquisirono a Siena la sede di Mps e della Fondazione, e in giro per l’Italia altri istituti di credito italiani ed esteri, ma anche le abitazioni private e gli uffici di altri soggetti che la procura ritiene legati alla vicenda.

Questo dell’acquisto di Antonveneta rappresenta il filone principale dell’indagine, mentre le vicende legate alle operazioni finanziarie fatte dall’ex direttore finanza Gian Luca Baldassarri, sono anche finite nel mirino dei magistrati e hanno portato all’arresto dell’ex manager, dal 26 luglio ai domiciliari. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

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