Peggiori coefficienti di trasformazione del montante in pensione. Ma anche l’ingresso nel calcolo delle pensioni delle rendite da previdenza complementare. E poi, 4 mesi di taglio aggiuntivo sull’età di uscita. Anche senza una vera riforma delle pensioni il sistema previdenziale ha diverse novità che possono essere di interesse collettivo per chi può aspirare ad uscire con le pensioni anticipate contributive. Parliamo di soggetti che hanno iniziato a versare dopo il 1995 e rientrano interamente nelle regole di calcolo contributivo. E nello specifico parliamo di soggetti che sono nati tra il 1961 ed il 1963. Lavoratori e contribuenti che hanno bisogno di capire i calcoli da fare per uscire tra i 62 ed i 64 anni e sfruttare queste pensioni.
Cosa è cambiato nel 2025 sulle pensioni anticipate in regime contributivo
La pensione contributiva riguarda sia i lavoratori che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 che chi ha iniziato prima. Perché anche questi ultimi hanno una parte della loro pensione calcolata con il sistema contributivo. Una parte più consistente per chi ha meno di 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1995 e meno consistente per chi invece proprio grazie al fatto che ha versato già 18 anni o più al 31 dicembre 1995, ha diritto ad un calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011.
Per chi rientra in questo sistema misto però non c’è la possibilità di andare in pensione con le anticipate contributive. Che sono misure dedicate solo a chi può vantare una carriera iniziata solo dopo il 1995.
Calcolo contrbutivo della pensione, ecco la guida sintetica
Le regole di calcolo contributive sono semplici. Si prende l’ammontare intero dei contributi versati nel proprio montante.
Si rivaluta ciò che è stato versato al tasso di inflazione sopraggiunto anno dopo anno. E poi si moltiplica per il coefficiente di trasformazione in base all’età di uscita.
E sono proprio i coefficienti che oggi sono diventati meno favorevoli. Perché l’andamento della vita media degli italiani che è in salita, ha portato ad un peggioramento dei coefficienti con cui moltiplicare il montante contributivo prima rivalutato.
Coefficienti peggiori, ecco come cambia il calcolo della pensione
Le uscite anticipate per chi non ha contributi prima del 1996
Oggi come detto parliamo di chi si trova tra i 62 ed i 64 anni di età che sono quelli interessati dalla pensione anticipata contributiva. Nel dettaglio i coefficienti a queste età sono passati da 4,882%, 5,028% e 5,184% rispettivamente a 62, 63 e 64 anni a, sempre rispettivamente in base a queste età, 4,795%, 4,936% e 5,088%.
Ipotizziamo un contribuente che ha 63 anni con 400.000 euro di montante contributivo. Con il vecchio coefficiente di 5,028% nel 2024 prendeva 20.112 euro di pensione annua, nel 2025 19.744 euro.
Dal momento che per le pensioni anticipate contributive c’è da arrivare a prendere una pensioni minima per poter andare in quiescenza, questo può diventare un serio problema. Perché basta anche solo un euro in meno rispetto al limite prestabilito e il diritto alla pensione anticipata contributiva viene meno.
Come funziona la pensione anticipata contributiva e i calcoli da fare per uscire a 62, 63 o 64 anni
Per andare in pensione anticipata contributiva i requisiti sono pari a 64 anni come età anagrafica e 20 anni come età contributiva.
Ma serve arrivare ad una pensione pari almeno a 3 volte l’assegno sociale per andarci. Visto che l’assegno sociale è nel 2025 pari a 538,69 euro al mese, serve una pensione da 1.616,07 euro al mese per completare questo ulteriore vincolo.
Però se la richiedente è una donna, lavoratrice e diventata madre in passato, ecco che la pensione deve essere pari a 1.508,33 euro al mese perché deve essere pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Per quante invece di figli ne hanno avuti di più di uno, basta una pensione da 1.400,59 euro perché basta arrivare a 2,6 volte l’assegno sociale.
Sempre le donne hanno una facoltà importante di anticipare ancora di più l’uscita rispetto ai 64 anni che già è un risultato favorevole se consideriamo i 67 anni delle pensioni di vecchiaia.
Infatti in presenza di figli avuti l’età si può tagliare di 4 mesi a figlio fino a massimo 16 mesi per donne con 4 o più figli avuti. E chi è arrivata comunque a 64 anni, c’è la possibilità di chiedere gli arretrati, cioè una pensione con decorrenza anticipata fino a 16 mesi prima sempre per chi ha avuto almeno 4 figli.
Pensioni, ecco i calcoli da fare per uscire tra i 62 ed i 64 anni
Naturalmente chi opta per la decorrenza anticipata deve capire che la pensione, per via di quei coefficienti di trasformazione prima descritti, è meno favorevole rispetto a chi invece lo fa a 64 anni. E questo come detto mina la possibilità di andare in pensione visto che bisogna arrivare a 1.400 euro circa al mese per chi ha avuto più di un figlio. Ed una cosa è arrivarci con il coefficiente 5,088% a 64 anni che con quello 4,795% a 62 anni.
Ma per facilitare l’accesso a queste pensioni nel 2025 è stata introdotta un’altra novità. Chi ha almeno 25 anni di versamenti e può andare in pensione con queste anticipate contributive, può sfruttare anche quanto ha maturato nella previdenza integrativa.
Perché dal 2025 chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1995 ma ha versamenti anche nei fondi pensione integrativi può godere di questo vantaggio. Aggiungendo alla pensione maturata all’INPS, se inferiore alle soglie prima citate, anche la rendita integrativa.
Sulle pensioni, ecco spiegati i calcoli da fare per uscire tra i 62 ed i 64 anni nel 2025.
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