Regione Toscana, ma quale transizione energetica vuoi?


la petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.

La Regione Toscana sta predisponendo la propria normativa regionale sulle aree idonee e inidonee per l’installazione degli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili, in attuazione del D.M. 21 giugno 2024 (Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili).

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), impegnata da anni nel contrasto alla speculazione energetica in tutto il territorio nazionale, con una particolare attenzione alla salvaguardia della Maremma, ha inviato più volte una serie di considerazioni e di proposte all’Assessore all’Ambiente, Economia Circolare, Difesa del Suolo, Lavori Pubblici e Protezione Civile della Regione Toscana Monia Monni e alle Commissioni consiliari competenti del Consiglio regionale della Toscana.

centrale eolica

Tuttavia, alcune recenti affermazioni dell’Assessore Monni sembrano andare verso una banale  tinteggiatura di verde o greenwashing che dir si voglia dei progetti degli impianti.

Non servirebbe a nulla e Fabrizio Quaranta, ricercatore agrario con esperienza pluridecennale nonché socio GrIG), l’ha voluto ricordare con questa lettera aperta, ripresa anche dal quotidiano online Maremma Oggi.

E ha fatto benissimo.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Castell’Azzara (GR), colline

Assessore Monni impedisca che la Toscana diventi una squallida periferia industriale di produzione energetica!

Assessore, lei afferma la necessità di una “programmazione seria degli interventi di cui le nostre comunità necessitano”, poi pensa di cavarsela unicamente “prestando grande attenzione ai progetti, attraverso percorsi di valutazione ambientale seri, che puntano a migliorare la qualità progettuale…”

U.S.A., impatto centrale fotovoltaica da 30 MW di potenza (2013)

Ma la questione non sta nella qualità dei progetti ma principalmente nella loro *localizzazione* e proprio in questo sta la programmazione territoriale, che è cosa diversa dalla VIA, tant’è vero che la Commissione PNIEC-PNRR del MASE non verifica se il progetto ricade in un’area idonea o meno.

 Se si vuole passare dalle blande promesse in politichese ai fatti operativi ed efficaci, bisogna inserire nella L.R. Toscana l’obbligo di realizzare gli impianti *solo all’interno delle aree idonee* , eliminando la sciagurata possibilità prevista dal DM MASE del 21 giugno 2024 di installarli anche nelle “aree ordinarie”.

Solo così si inizierebbe a intraprendere la strada della programmazione dopo anni di criminale lassismo liberista che gia’ tanti scempi irreversibili ha prodotto.

E poi basta con una certa retorica confessionale colpevolizzante e ammonitrice per giustificare l”ineluttabile” devastazione del territorio, altrimenti continueremo ad avere le bombe d’acqua gia’ viste ed altri sfracelli dovuti al riscaldamento climatico. in Italia infatti il contributo delle emissioni climalteranti pesa semplicemente per un ridicolo 0,7% mentre le cause sono da imputare quasi totalmente alle gigantesche emissioni GLOBALI di Cina, Usa, India e cd Paesi BRICS che indifferenti continuano a far lavorare migliaia di centrali a carbone e migliaia ne continuano a costruire.

centrale fotovoltaica in area agricola

Grave poi che si permetta all’arrembante e avida speculazione energetica, insieme ad alcuni media genuflessi, di osare offendere come “nimby” i tantissimi cittadini che stanno cercando disperatamente di salvare reddito e incanto delle filiere agronaturali che hanno reso la Toscana un sogno mondiale.

 E la Regione deve impedire questo assalto vergognoso di centinaia di progetti di rinnovabilismo predatorio a scopo di privatissimo lucro pagato con le nostre bollette, aumentati del 225% per cercare di anticipare la legge che potrebbe finalmente regolamentarli.

 Operazione squallidamente speculativa in grande stile, millantata con una falsissima lotta fintoverde al cambiamento climatico che COME TUTTI SANNO invece ha origini GLOBALI e che una ridicola diminuzione di CO2 dello O.2% italiano (figuriamoci regionale) non avrebbe nessunissimo effetto, se non quello di *consumare altro suolo* e i suoi ineludibili servizi ecosistemici tra cui proprio quello di stoccare enormi quantita’ di carbonio e di acque meteoriche , questo si VERO e documentato freno non demagogico al susseguirsi di tragiche alluvioni.

Cardellini (Carduelis carduelis)

Ma non sta per morire solo la meraviglia suggestiva del paesaggio toscano, e maremmano in particolare, si stanno minando gravemente le filiere e i relativi redditi derivanti da un’agricoltura capace di importanti e rinomati vini docg, oli e formaggi igp, cereali, legumi , e correlate aziende agrituristiche e alberghiere di ricco richiamo internazionale, cammini e ciclovie fra spettacolari testimonianze etrusco-medievali, il silenzio, la salute e la permanenza di migliaia di residenti e turisti. 

Un mondo di lavoro, bellezza identitaria e benessere diffuso costruito con fatica nei decenni sta per essere spazzato via da centinaia di grattacieli eolici alti 200 m per centinaia di km con enormi fondazioni che inghiottono migliaia di tonnellate di cemento per decine di metri di profondita’, mai piu’ sanabili. Intere pianure fertili e produttive di eccellenze agroalimentari stanno per essere seppellite da migliaia di ettari di lugubri paramenti funebri fotovoltaici a terra camuffati dalla solita ipocrisia aggira-regole che li classifica come agrivoltaico.

Assessore ascolti i suoi cittadini: per raggiungere i fin troppo ambiziosi traguardi di rinnovabili non solo per il 2030 ma addirittura per il 2050, bastano e avanzano i tetti, civili e industriali, le tante aree gia’ consumate, che sono gia’ disponibili per migliaia di ettari, centinaia di km2: ce lo indica la norma costitutiva italiana ed europea e lo ricorda invano ISPRA, ente scientifico di grande spessore e credibilita’ ancora non venduto allo scatenato assalto arraffatorio tinto di falso verde.

tetti fotovoltaici

E non ascolti invece i furbi tecnocrati prezzolati che ridacchiano dicendo spocchiosamente che i costi su tetti e aree gia’ consumate raddoppierebbero: i golosi enormi incentivi che li hanno scatenati li paghiamo noi con le bollette e la fiscalita’ generale e quindi noi possiamo, dobbiamo, vogliamo decidere dove installarli e chissenefrega se le terre agricole e i crinali appenninici “costano meno”. Costano meno a pochi (im)prenditori, ma tanto, troppo e per sempre all’intera comunita’.

Grazie.

Fabrizio Quaranta

Ricercatore agrario

Cultore di terra Toscana

Toscana, cavalli al pascolo

(foto da Google Earth, da mailing list ambientalista, per conto GrIG, E.R., S.D., archivio GrIG)



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link