Nel video musicale della nuova canzone dell’attore, pubblicato con tempismo mirato nel giorno della Festa delle donna, una pungente irruzione sul tema della lotta tra i sessi che ammicca tra celebrazione e satira: inutile cercare dove l’autore si schiera e dove si pone contro
Strepitoso Checco Zalone, che con il video della sua ultima canzone, L’ultimo giorno di patriarcato – uscito in concomitanza con il giorno della Festa della Donna – regala un perfetto esempio di ironia tagliente e provocatoria, in un’alchemica mistura di “scorrettezza” socio-cinefila di sempre con cui strappare risate e solleticare non pochi spunti di riflessione. Un brano, e un video che lo racconta, con cui il comico utilizza il suo stile caratteristico per mettere in scena l’eterna lotta tra i sessi e gli stereotipi e le dinamiche di potere che, pur essendo paradossali e per lo più tramontate, riflettono ancora realtà culturali radicate nella società.
Il patriarcato secondo Zalone: l’ultima irriverente incursione video e canora del comico
Realtà che forse, però, più che nelle piccole realtà cittadine in cui il regista e attore ambienta la sua narrazione video-canora – girata nel centro storico di Castel San Pietro Romano, alle porte di Roma – insistono nelle famiglie di immigrati che popolano i nostri centri urbani, e tra le cui mura si annidano e resistono credi religiosi e convinzioni culturali di ancestrale memoria. Ma questa è un’altra storia: va detto, infatti, che non c’è traccia di tale richiamo nel video di Checco Zalone, anche se i rimandi e le associazioni mentali possono sorgere spontanei, e in quanto tali sono legittimi.
Un tempismo e un’ironia pungente che divertono ma fanno anche riflettere
Così come la scelta di pubblicare e presentare la sua ultima irriverente incursione sul tema proprio l’8 marzo appare come una scelta che amplifica il messaggio: mentre si celebra la lotta per i diritti delle donne, si evidenzia con sarcasmo quanto certi atteggiamenti siano ancora resilienti. Un’ironia che fa ridere, certo. Ma anche riflettere. Un esempio emblematico della satira sociale che contraddistingue il comico pugliese che, attraverso una parodia musicale, mette in scena una rappresentazione volutamente esagerata del maschilismo, ridicolizzando stereotipi patriarcali anacronistici.
Il video di Zalone sul “Patriarcato”: il racconto per immagini e il testo della canzone
E allora eccolo il senso di immagini e parole del testo in musica, ambientate in un un paesino del Sud Italia che domina una vallata. Un uomo, triste e sconsolato, sguardo perso nel nulla, assapora il caffè servito dalla moglie in camera da letto. Si è appena svegliato, indossa ancora la veste da camera. È il suo ultimo momento di gloria, l’ultimo atto del suo dominio maschile: la moglie appare ancora fragile e remissiva, ma è pronta a conquistare la libertà. Il patriarcato, infatti, sta finendo in modo inesorabile e, a San Masculo (nomen omen?), cambiano le regole del gioco.
Sui muri del paese vengono affisse le nuove disposizioni pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale che non lasciano scampo agli uomini: è istituito il “Divieto di patriarcato”. In calce, l’inimitabile firma di Checco Zalone, che con la sua vena dissacrante e sarcastica, fa sentire la sua voce nel giorno dedicato alla Festa della Donna con il brano L’ultimo giorno di patriarcato.
8 marzo, Zalone “celebra” e “satireggia” sull’”ultimo giorno di patriarcato”
L’inedito, disponibile su tutte le piattaforme digitali, è accompagnato da un cortometraggio musicale interpretato anche da Vanessa Scalera che veste i panni della moglie. Una donna inizialmente intimorita, psicologicamente sottomessa, ma che alla fine si apre anche a nuove avventure sentimentali. «E va bene, amore mio, la lasagna la faccio io», canta Zalone servendo a tavola una pietanza fumante, bruciata e malconcia, alla moglie e alle figlie. Così come, trasformato in un improbabile uomo di casa, il comico pugliese si dedica al bucato con risultati non proprio in linea con le aspettative.
Il nuovo brano dell’artista e il video musicale disponibile su tutte le piattaforme digitali
E ancora «per amore, lavo e stiro ogni ora. Per amore – dice Zalone, viso senza barba, baffi lunghi e neri d’ordinanza, come si conviene allo stereotipo dell’uomo del Sud d’altri tempi – faccio tutto ciò che è contro natura». Si arriva poi alla deriva più tragica e comica. Vanessa Scalera si dedica «tutti i giorni all’apericena con la “commare” Filomena”, e si fa venire a prendere da un ragazzo in vespa, il toyboy, lasciando Checco senza parole. L’uomo, tradito, è sconfitto su tutta la linea.
Inutile cercare dov’è pro e dove è contro
Inutile cercare la posizione netta sul punto dell’autore di brano e video: non se ne uscirebbe. Il video è costruito come un videoclip musicale, con una melodia orecchiabile che richiama i classici brani italiani. Il testo della canzone è volutamente anacronistico e carico di luoghi comuni sessisti, presentati con leggerezza e ironia, e anche se l’obiettivo non è ovviamente quello di difendere queste idee, ma di mostrarle nella loro assurdità, tra le righe del racconto multimediale c’è uno sbeffeggiamento a tutti i fronti in campo.
(Sotto, il video di Checco Zalone “L’ultimo giorno di Patriarcato” da oggi in rete, postato da Youtube)
L’ironia e il paradosso
Sì, perché l’elemento chiave del video è il paradosso: l’uso di un linguaggio antiquato e sessista in un contesto moderno rende evidente il contrasto tra passato e presente, portando lo spettatore a riflettere sul divario tra la retorica della parità di genere e le realtà ancora discriminatorie che molte donne vivono quotidianamente, ribaltando le prospettive e mostrando, dell’una e dell’altra, risvolti grotteschi.
La ricezione del pubblico
Come accade spesso con la satira, il video ha diviso l’opinione pubblica: c’è chi lo ha apprezzato per la capacità di ridicolizzare il patriarcato. E chi, invece, lo ha trovato ambiguo o rischioso, temendo che alcuni spettatori potessero fraintendere il messaggio e prendere alla lettera le frasi maschiliste. Tuttavia, la cifra stilistica di Zalone è sempre stata quella di spingere il pubblico alla riflessione attraverso l’esagerazione comica. “Patriarcato” è un esempio di satira intelligente che, con leggerezza e umorismo, riesce a mettere in discussione atteggiamenti e mentalità ancora diffuse. L’ironia di Zalone non giustifica il sessismo, ma lo espone al ridicolo, rendendolo evidente anche agli occhi di chi, forse, non ci avrebbe mai riflettuto su.
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