Tempo di Quaresima: un cammino di luce, conversione e solidarietà


Carissimi/e,
le feste del Carnevale, vissute con grande intensità non solo nella città di Ivrea ma in tante località della nostra Diocesi, si sono concluse. Siamo giunti insieme, al Mercoledì delle Ceneri, portale d’ingresso del Tempo di Quaresima, nel quale tutti riceveremo un aiuto mirato per tornare a far risplendere la luce di Cristo risorto nelle nostre vite. Teniamolo ben presente, questo è il fine della Quaresima: essa non ha un valore in sé, se non finalizzato ad una vita rinnovata ad immagine del Risorto, è dunque alla Pasqua che la Quaresima vuole portarci, attraverso una via seguendo la quale non rischieremo di perderci.

In questo tempo santo pregheremo anzitutto per il Santo Padre, perché lo Spirito gli dia fiducia e pace in questa fase della vita in cui affronta l’esperienza della debolezza in modo nuovo e con tante incognite: lo vogliamo sostenere con la nostra intercessione e il nostro affetto. Impegniamoci poi nel digiuno e nell’astinenza in favore della pace nel mondo, ricordando in particolare la delicatissima situazione ucraina.

La Sacrosanctum Concilium (SC) al n. 109 così si esprime in merito alla Quaresima: “mediante il ricordo o la preparazione al battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l’ascolto più frequente della Parola di Dio e la preghiera più intensa”. È veramente di grande aiuto questo passaggio in cui ci viene ricordato che non solo la Quaresima è il tempo in cui i catecumeni vivono gli ultimi riti prima di ricevere il Battesimo, ma tutti noi veniamo aiutati a ricordare e ravvivare la grazia battesimale che ci ha sollevati da un destino di oscurità promettendoci in Cristo la vittoria sulla morte e sul male.

Ed è proprio a partire da questo invito che vorrei riprendere un bellissimo passaggio della Prima Lettera di Pietro (1Pt 1,22-25), in cui ci viene annunciato:
“Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna.
Perché ogni carne è come l’erba e tutta la sua gloria come un fiore di campo. L’erba inaridisce, i fiori cadono, ma la parola del Signore rimane in eterno”
(Is 40,6-8).
E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato”.

Ecco il primo dono da portare nella nostra “bisaccia di pellegrini” in questi quaranta giorni di cammino: la Parola di Dio, essa ha il potere di ri-generare, cioè di immettere vita nuova in noi laddove si erano accumulate la decadenza e l’atrofia, la piaga e la malattia, la desolazione e il pessimismo. Lo farà se noi le daremo importanza attraverso il tempo che decideremo di dedicare ad essa. Illuminerà il nostro intelletto donandoci i pensieri del Signore (che, come ricorderemo nella Veglia pasquale, cfr. Is 55, non sono i nostri pensieri); potrà ispirare la nostra volontà magari aiutandoci a desiderare il perdono, la riconciliazione, la condivisione dei beni, una maggiore comunione con Dio e con i fratelli, l’abbandono di vizi, abitudini o relazioni che ci stanno portando soltanto del male; potrà consolare i nostri affetti facendoci sentire amati in modo unico da Dio o anche ispirandoci nuove vie di conversione. Cominciamo da qui, prendiamoci del tempo per “stare con la Parola di Dio”, iniziamo il cammino quaresimale dicendo a noi stessi: “non posso stare senza…”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Papa Francesco, nel suo messaggio per la Quaresima 2025, ci invita inoltre a camminare insieme in questo pellegrinaggio quaresimale, rinnovando la dimensione comunitaria del cammino, ricordandoci che non possiamo viverlo da soli. In particolare ci invita ad immaginare questo percorso con gli occhi e il cuore del forestiero, del migrante, che possono diventare – proprio per il loro attuale status – “maestri di chi si fa pellegrino”. Chi come noi vuole entrare nel “deserto quaresimale”, lascia dietro di sé tanti appigli, comodità, legami che magari sono diventati catene, e porta con sé l’essenziale, altrimenti il cammino sarà troppo faticoso. Così noi vogliamo veramente iniziare questa Quaresima da uomini e donne leggeri e liberi, e vogliamo chiedere al Signore di esserlo sempre di più, di ri-generarci appunto come vorrà.

Approfittiamo allora anche dell’invito che sempre il Papa ci propone nel vivere questa Quaresima lasciandoci ispirare dal clima e dal messaggio che ogni Giubileo porta con sé: ricordiamoci che ciò che siamo e abbiamo è un dono di Dio, disponiamoci a condividerlo (cfr. Lv 25); ricordiamoci che Cristo è venuto a proclamare “l’anno di misericordia del Signore, a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi” (cfr. Lc 4).

I volontari della nostra Caritas diocesana mi riferiscono di un crescente numero di persone che sta rinunciando alle cure necessarie non per la lunga attesa dell’appuntamento con gli specialisti, ma perché non può permetterselo; mi dicono che stanno aumentando le malattie mentali nella nostra popolazione e non c’è nessuno che possa far visita o accompagnare chi vive questo disagio a domicilio; aggiungono che tanti sono i giovani con il medesimo disagio. Dal canto loro i referenti istituzionali mi riferiscono di un’emergenza abitativa, per cui tanti non hanno più il denaro per pagare l’affitto, rischiando così di essere sfrattati.

Chiedo allora ad ogni Vicaria di riunirsi formando un’iniziale e sperimentale Consulta della Carità (composta dai parroci e da due laici per ogni parrocchia), che incontrerei in un unico appuntamento la sera del 13 marzo alle 20:30presso l’Oratorio San Giuseppe per un breve ed iniziale momento formativo sul discernimento comunitario: essa potrà così leggere il proprio contesto vitale cercando di capire dove proporre quella stessa esperienza di liberazione e promozione umana che Gesù si attesta nel famoso e citato annuncio alla sinagoga di Nazareth.

Si continuino in questa medesima direzione i percorsi di catechesi, predicazione e conversione già avviati in ogni Vicaria; io stesso proporrò in Cattedrale, nella Santa Messa della domenica sera alle 18, delle meditazioni su temi quaresimali quali:

  • l’ascesi cristiana (9 marzo),
  • la preghiera (16 marzo),
  • la fecondità spirituale della croce (23 marzo),
  • il sacramento della penitenza (6 aprile).

Disponiamoci allora, attraverso la grazia di questo tempo santo, ad accogliere insieme e con fiducia questo invito che il Signore ancora una volta ci rivolge: è per noi, è adesso!

Buona Quaresima.

Daniele Salera
Vescovo d Ivrea

Conto e carta

difficile da pignorare

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link