4000 donne aiutate nel 2024, 471 i nuovi casi



TORINO I centri antiviolenza del Piemonte, nel 2024, hanno accolto 4.074 donne vittime di violenza, mentre nei primi mesi del 2025 sono già 471 le nuove richieste di aiuto. I dati diffusi dalla Regione Piemonte sono il risultato del monitoraggio annuale sui 21 centri antiviolenza.

Torino è la provincia con il numero più alto di accessi. Seguono Cuneo, con 473 donne prese in carico l’anno scorso e 43 nei primi mesi del 2025, e Novara, che registra 289 accessi nel 2024 e 44 nuovi ingressi quest’anno.

Anche le altre province confermano una situazione di forte criticità: Alessandria ha assistito 290 donne nel 2024, mentre a Vercelli il numero si attesta a 139. Nel Verbano-Cusio-Ossola sono state 180 le donne seguite, a Biella 91 e ad Asti 75.

L’assessora regionale alle Pari opportunità Marina Chiarelli  sottolinea: «Questi numeri confermano che il problema della violenza di genere è radicato e richiede azioni ancora più incisive sul fronte della prevenzione. Il fatto che solo un uomo su dieci scelga autonomamente di intraprendere un percorso nei Centri per uomini autori di violenza (Cuav) dimostra quanto sia difficile per gli autori di violenza riconoscere la gravità delle proprie azioni».

Violenza di genere in Piemonte: 4000 donne aiutate nel 2024, 471 i nuovi casi 1
A sinistra Marina Chiarelli

Chiarelli ha concluso: «Dobbiamo lavorare affinché più uomini si avvicinino spontaneamente a questi centri, prima che la violenza si consumi cominciando dall’educazione sentimentale che riguarda sia gli uomini che le donne. Imparare a conoscersi a cominciare dalla più tenera età è il primo passo per la prevenzione E per questo chiederò ulteriori fondi per contrastare questo fenomeno che ha assunto i contorni di una vera e propria piaga sociale».

Il profilo degli uomini autori di violenza

Parallelamente, un’indagine realizzata da Ires Piemonte ha analizzato l’attività dei Centri per uomini autori di violenza nel 2023 evidenziando che 452 uomini sono stati presi in carico nei 16 centri attivi in Regione. Il 72% di loro ha figli e, nella metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza contro la madre.

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La maggior parte degli uomini seguiti ha un’occupazione. Solo il 10% degli uomini si è rivolto spontaneamente ai Cuav, mentre il restante 90% è stato inviato da avvocati, dall’autorità giudiziaria o dai servizi sociali.

Un dato significativo riguarda il livello di istruzione e l’infanzia di questi uomini: solo un terzo di loro ha un diploma e, nella stessa percentuale, ha subito episodi di violenza quando era bambino.

Violenza di genere in Piemonte: 4000 donne aiutate nel 2024, 471 i nuovi casi 2

L’88% degli uomini che si rivolgono ai Centri per autori di violenza ha dichiarato di averlo fatto in seguito a episodi avvenuti in ambito familiare e, nel 75% dei casi, la vittima è la partner o l’ex partner.

Il fenomeno coinvolge anche i figli: in oltre la metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza sulla madre. Le forme di abuso più diffuse sono la violenza fisica e psicologica, seguite da stalking, violenza sessuale, molestie e violenza economica.

I percorsi di trattamento nei Cuav durano in media 10 mesi e prevedono incontri individuali e di gruppo, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento consapevole e duraturo nei comportamenti violenti.

Dalla Regione 400mila euro per educare alla parità e difendere le vittime

La Regione Piemonte ha investito, nel 2024, 295.589 euro per finanziare progetti di informazione, comunicazione e formazione nelle scuole con una serie di interventi che rientrano nel Piano operativo regionale realizzato grazie a fondi nazionali destinati alla prevenzione della violenza contro le donne.

Con questi fondi, sono stati finanziati 15 progetti che hanno coinvolto docenti, studenti e studentesse di 26 istituti comprensivi, 28 istituti superiori e 45 enti del terzo settore. Nel piano di prevenzione sono stati realizzati anche concorsi creativi per studenti tra i 6 e i 18 anni, con la produzione di video, disegni e musiche sul tema della parità di genere.

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A bilancio, nel 2025, sono stati anche inseriti 170.000 euro per garantire assistenza legale alle donne vittime di violenza. Complessivamente ammonta a 400.000 euro il fondo regionale per le iniziative di prevenzione e promozione della parità di genere.

L’attività dei Cuav in Piemonte

Il Piemonte si conferma la regione italiana con il maggior numero di Centri per uomini autori di violenza con 16 strutture. Torino è il principale polo con sei strutture operative. Novara segue con tre centri, mentre Cuneo ne ha due.

Nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola è attivo un Cuav per ciascun territorio. L’analisi delle schede di accesso ha evidenziato come la maggiore concentrazione di uomini in trattamento si registri a Torino, dove si sono rivolti il 60,2% degli utenti, seguita da Novara con il 9,6% e da Cuneo con l’8,7%.

Una moneta contro la violenza

Nella collezione 2025 del Ministero dell’economia e delle finanze, pensata e realizzata dall’Istituto poligrafico e zecca dello Stato, è stata inserita una speciale moneta in argento da 5 euro, fior di conio, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile fenomeno della violenza sulle donne.

Il colore rosso è applicato su un paio di scarpette da donna, col tacco alto, nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare la violenza sulle donne e il femminicidio. Da allora sono diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.

Matteo Grasso

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