Diciotti, l’Anm replica a Nordio: “Magistrati applicano la legge non collaborano coi governi. Incontro con Mattarella non sarà formale”


Un altro incontro in agenda, questa volta col capo dello Stato, che è anche presidente del Consiglio superiore della magistratura. Nel day after degli attacchi del governo ai giudici della Cassazione, rei di aver condannato l’esecutivo a risarcire i migranti bloccati per dieci giorni – ormai sette anni fa – sulla nave Diciotti, l’Associazione nazionale magistrati conferma di voler salire a breve i gradini del Quirinale. “Andremo, entro il mese di marzo, a rendere il doveroso omaggio al presidente Mattarella: non è un omaggio formale, Mattarella è un punto di riferimento per tutti i magistrati italiani”, ha detto presidente del sindacato delle toghe, Cesare Parodi, a margine del Comitato direttivo centrale, in vista dell’incontro che si terrà con il Capo dello Stato, il primo dopo l’insediamento dei nuovi vertici dell’Associazione delle toghe.”Anche alla luce delle sue recenti dichiarazioni sul tema dell’indipendenza, ancora una volta ha dimostrato di essere un personaggio straordinario per chiarezza, lucidità e coraggio e andiamo a salutarlo molto volentieri”, ha continuato, aggiungendo che “sarà un momento importante”.

La replica al guardasigilli – Solo ieri gli esponenti di punta del governo – dalla premier Giorgia Meloni ai vice Matteo Salvini e Antonio Tajani – hanno attaccato la Suprema corte per la decisione sul caso Diciotti, provocando la controreplica della prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano. “L’attacco ha riguardato le sezioni unite della Cassazione che sono i faro di tutti i magistrati perché creano un precedente importante. Quello che ha detto il ministro ci stupisce molto: fino all’altro ieri ci aveva detto che dobbiamo attenerci al dato letterale della legge, ieri ci ha detto che dobbiamo valutare, quando applichiamo la legge, gli effetti che questo può avere evidentemente sulla realizzazione del programma di governo. Ma i magistrati non sono chiamati a fare questo, per dettato costituzionale i magistrati devono applicare la legge, quando necessario interpretandola, ma non sono tenuti a collaborare con le maggioranze di turno”, ha detto il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti, replicando agli attacchi del ministro della giustizia, Carlo Nordio. “Molte volte la magistratura non guarda oltre il significato né il risultato delle proprie decisioni. Certo, prima di tutto il diritto, ma al di là del rigore della legge formale e della sua applicazione bisogna stare attenti ai risultati, che possono essere devastanti in altri settori. Si è già discusso nei mesi passati, anche nell’ambito di altissime cariche, sulla necessità che il magistrato che guardi aldilà dell’applicazione della legge formale“, ha detto ieri il guardasigilli, che incredibilmente ha condotto un’intera carriera in magistratura.

“Trascurano separazione di poteri” – La riunione del Comitato centrale dell’Anm è arrivata dopo il flop del faccia a faccia con Meloni sulla riforma della separazione delle carriere. “Pochi giorni dopo l’incontro che c’è stato, con un tentativo di chiarire la natura e i termini del rapporto, abbiamo preso atto di queste nuove dichiarazioni. E’ singolare che arrivino su un provvedimento delle sezioni unite della Corte di Cassazione che è l’organo massimo. Cassano ha stigmatizzato molto bene – con poche parole estremamente chiare – il fatto che ancora una volta si trascura il principio della separazione dei poteri“, ha detto Parodi. Nel corso del suo intervento il presidente aveva detto anche: “Fermo restando che tutti i magistrati hanno pari dignità e valore, stiamo parlando delle sezioni unite della Cassazione, il massimo organo di espressione della giurisdizione. Un attacco a questo tipo di giudice ha un suo significato”. Ma secondo Parodi c’è anche un altro aspetto “che è quello peggiore per il nostro personale interesse” che è “il messaggio veicolato come conseguenza” ossia “il discorso ‘i soldi dei cittadini italiani invece di andare a ai cittadini onesti che pagano le tasse, vanno ad extracomunitari stranieri irregolarì: un discorso che fa presa su tantissime persone. La cosa devastante dal punto di vista dell’immagine è questa”.

“Porteremo la protesta ovunque” – Dopo lo sciopero del 27 febbraio scorso, inoltre, il numero uno del sindacato della magistratura ha anche annunciato che le toghe continueranno la loro agitazione: “Il nostro principale obiettivo adesso è imbastire tutta una serie di manifestazioni, di incontri, di modalità di comunicazione per portare questo messaggio ovunque e a chiunque. Non sarà facile, è molto difficile, anche perché non è che siamo così ben inseriti nei canali di comunicazione. Faremo tutto il possibile per portare il nostro messaggio alle persone che magari non l’hanno capito o che magari non lo conosco nemmeno”.

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