Dimissioni di Gambini, ecco il documento che ha causato la crisi. «È necessario rivedere la squadra»


URBINO «È necessario adeguare la squadra rapportata a competenze, rappresentanza territoriale e rappresentanza politica». È questo il passaggio chiave del documento che suggella la federazione tra i gruppi consiliari Urbino RinasciMenti e Urbino Città Ideale alla base della crisi politico amministrativa innescata dalle clamorose dimissioni del sindaco Maurizio Gambini.

Le firme di 5 consiglieri

Il testo intitolato “Documento di accordo politico amministrativo per garantire un governo della Città autorevole e condiviso” (sotto la dicitura Allegato A che sembra fare riferimento a un dossier più ampio) è stato sottoscritto dai 3 consiglieri fuoriusciti da Liberi per Cambiare – Massimo Guidi, Gabriele Carobini e Silvia Rossi – e da Lino Mechelli e Francesco Donnanno di Uci.

Lo scritto sarebbe nella disponibilità anche dei 3 consiglieri del Centrodestra per Gambini (per quanto essi non l’abbiano sottoscritto), che con i precedenti 5 hanno firmato la mozione sulla consulta dei giovani. Quindi, quasi certamente è arrivato nelle mani del sindaco, seppure l’incontro nel quale Guidi avrebbe voluto illustrarglielo e darglielo non è mai avvenuto. Nel testo si rileva che «vanno rivisti e chiariti gli atteggiamenti nei rapporti tra amministratori ed eletti, sgrossando di molto la supponenza presente in soggetti di “primo piano”».

«Deleghe e competenze da rivisitare»

E si segnala la necessità di una «rivisitazione delle deleghe e delle competenze con maggiore omogeneità e funzionalità». Nell’ultimo punto si precisa che i consiglieri chiamati in futuro a incarichi di governo non dovranno essere obbligati a dimettersi.

Nella seduta consiliare dello scorso 28 febbraio, quando Gambini ha preso atto della prova di forza degli 8 consiglieri in qualche modo organizzati da Guidi, che hanno ribaltato una decisione già presa dalla maggioranza riguardo a una proposta dell’opposizione, ha avuto la percezione di essere sotto scatto. E ha deciso di stroncare nel modo più perentorio la pressione politica su di sé con le dimissioni e la concreta minaccia di mandare tutti a casa, salvo un ripensamento che presuppone il pentimento dei “ribelli”. 

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Il patto federativo

«I gruppi Urbino Rinascimenti e Urbino Città Ideale – si legge nel documento – concordano un rapporto federativo di impegno politico amministrativo fino al termine della legislatura, garantendo proficua dialettica politica e condivisione con il gruppo consiliare di maggioranza relativa Liberi per Cambiare.

Collaborazione con cxd. All’unanimità confermano il pieno sostegno e fiducia al Sindaco Maurizio Gambini. Sintesi dei punti di forza: il programma va implementato in quantità e qualità. Strategia di alto profilo separando l’attività amministrativa e tecnica ordinaria dagli eventi o iniziative a carattere strategico di lungo corso. 

Università e capoluogo

«Ristabilire un rapporto di assoluta collaborazione con il sistema “Università”, nel reciproco rispetto della propria autonomia. Favorire un leale confronto con l’università e il magnifico rettore, con la presidente Erdis e la componente degli studenti, riproponendo una commissione consiliare “funzionale”, da concordare preventivamente nella rappresentanza e nella sua funzione. Capoluogo di Provincia. Dare inizio a un confronto con il Comune di Pesaro e gli altri Comuni, la Prefettura e la Provincia per arrivare a un maggiore equilibrio territoriale delle istituzioni, lasciando perdere le solitarie pretese; periodicamente (ogni due/tre mesi) assemblea plenaria con sindaco, amministratori, eletti ed eventuali tecnici, per valutare lo stato di attuazione dei programmi

Il passaggio clou

«E’ necessario adeguare la squadra rapportata a competenze, rappresentanza territoriale e rappresentanza politica – si legge ancora -. Vanno rivisti e chiariti gli atteggiamenti nei rapporti tra amministratori ed eletti, sgrossando di molto la supponenza presente in soggetti di “primo piano”. Rivisitazione delle deleghe e delle competenze con maggiore omogeneità e funzionalità. Dialogo, collaborazione, solidarietà reciproca a garanzia del rispetto verso ciascuno».





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