Niente mimose ma tante polemiche nella chat della maggioranza regionale che ieri, Giornata della donna, è partita sin dal mattino con una serie di rimproveri e accuse tra le rappresentanti femminili della coalizione. Pietra dello scandalo lo spot presentato l’altro ieri al Kursaal di Bari per raccontare il lavoro delle donne nelle istituzioni regionali, intitolato “Puglia, Unica al femminile”.
Lo spot
Nato da un’idea dell’assessora all’Ambiente Serena Triggiani e di Annalisa Fauzzi (struttura speciale Comunicazione Istituzionale) per dare voce alle donne che ricoprono le più alte cariche istituzionali della Regione Puglia e che «danno un contributo quotidiano ed essenziale alla crescita e al benessere del territorio», lo spot si conclude con un messaggio corale: “C’è una Puglia che fa la differenza, in ognuna di noi”.
Peccato che tra le donne prese in considerazione nello spot vi fossero alcune vistose assenze, che non hanno mancato di rimarcarlo.
Ad aprire la polemica di buon mattino, in risposta agli auguri e al video postati in chat dalla stessa Triggiani, è stata Grazia Di Bari, ex delegata alla Cultura ed esponente del M5s: «Mi chiedo come possiamo pretendere che gli uomini ci diano spazio se poi sono le donne le prime a escludere da queste iniziative le poche donne elette in Consiglio», sbotta Di Bari. «Siete rappresentate dalla Presidente – replica Triggiani -: nessuna esclusione, non cadiamo nel gioco al massacro tra noi! Volevamo per brevità rappresentare le donne in posizione apicale».
«E vi siete dimenticate anche del segretario generale», replica con la faccina divertita Domenica Gattulli, attirandosi un cuore di solidarietà da parte della consigliera di Fratelli d’Italia Tonia Spina. «Si poteva essere più attente», conferma l’ex assessora al Welfare Rosa Barone, anche lei pentastellata. Triggiani tenta di rimediare: «Non è stato colto il senso dell’iniziativa», si giustifica dicendosi dispiaciuta e invitando a un chiarimento. Ma ormai la stura è data e Spina rilancia attaccando Loredana Capone: «Ho riflettuto sull’opportunità di commentare lo slogan della Presidente Capone – scrive la consigliera di minoranza-. Ancora una volta è mancato il momento della condivisione, essendo uno spot mandato su tutti i siti istituzionali della Regione avrebbe potuto coinvolgere tutte le donne, comprese le consigliere».
Il caso
Il botta e risposta sembra terminato ma poco dopo pranzo, tirata in ballo, Loredana Capone si difende: «Nessuno slogan, come Ufficio di Presidenza abbiamo promosso il bando Futura, rivolto alle associazioni pugliesi per lavorare tutto l’anno allo sradicamento degli stereotipi di genere». L’impressione che l’incidente diplomatico si stia tramutando in una resa dei conti politica è confermata un attimo dopo dall’intervento di Anita Maurodinoia, ex assessora ai Trasporti silurata dal Pd dopo l’inchiesta barese sui voti e oggi fuori dalla maggioranza: «La condivisione – scrive Maurodinoia – non è mai esistita, purtroppo».
Tonia Spina raddrizza il tiro e se la prende con Triggiani “madrina” dell’iniziativa.A questo punto Loredana Capone cerca di richiamare tutte all’unità che avrà come banco di prova la proposta di legge sulla doppia preferenza. «C’è tanto da fare – scrive la presidente del Consiglio -. Dobbiamo lavorare insieme, cogliere tutte le opportunità per condividere. Ora, c’è stata questa bella iniziativa della assessora Triggiani, possiamo farne altre, mettiamo insieme le proposte e procediamo». Poi aggiunge. «La prossima occasione di lavoro comune sarà la pdl sulla doppia preferenza. Dobbiamo accelerarne la discussione».
Lo scontro
Ricalcando le tensioni che da tempo regnano nell’ente, il clima della giornata della donna è ormai rovinato da una discussione tutta al femminile in cui nessuno, tra assessori, consiglieri e dirigenti uomini, si azzarderebbe a mettere il naso.
Nessuno tranne Michele Emiliano che irrompe nello scambio in maniera non proprio accondiscendente: «Mi pare già un fatto nuovo ed importante che la Giunta coinvolga il Consiglio – spiega Emiliano difendendo Triggiani-. Normalmente non accade e devo dire non accade spesso neanche il contrario. E quindi che l’assessora Triggiani debba essere considerata responsabile di una “mancanza” non mi pare rappresenti la realtà», conclude il presidente che poi, forse resosi conto di avere invaso il campo da gioco, chiude con una battuta: «Scusate la mia franchezza, tutta femminile!».
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