Foro Boario, lavori al termine. La situazione è migliorata. Ma bisogna ridargli un’anima


Da qualche anno un nuovo scenario cattura l’attenzione di chi rivolge il proprio sguardo verso il Foro Boario. Un volto rinnovato e un’area verde pronta ad accogliere grandi e piccini hanno preso il posto del degrado, che rischiava di far cadere nell’oblio uno dei luoghi più gloriosi della città. Ciò di cui la zona necessita è un’anima, certamente diversa dal passato, che la renda viva e che sfrutti positivamente i numerosi investimenti.

Nato nel 1927 per ospitare il mercato del bestiame, il Foro Boario divenne dal 1950 uno dei cinque mercati più importanti d’Italia nel proprio settore. Dagli anni Sessanta, però, il progressivo abbandono delle campagne e le modificate modalità di allevamento portarono a un declino del mercato del bestiame, fino alla sua chiusura definitiva, avvenuta nel 1978.

Da allora l’area del Foro Boario è caduta gradualmente in rovina. Nel 2016 anche la sede veterinaria dell’Ausl Forlì-Romagna ha lasciato la struttura per trasferirsi presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Nell’agosto 2024, uno dei numerosi spazi rimasti vuoti è stato occupato abusivamente da cinque persone (di cui due minorenni) che avevano allestito dei giacigli. Un episodio che ricorda la necessità di tenere gli occhi aperti sull’area.

Un monumento storico di questa importanza non poteva, del resto, essere abbandonato a se stesso. Così nel 2016, grazie a una campagna di sensibilizzazione promossa dal comitato di quartiere e alla volontà del Comune di rigenerare l’area, il Foro Boario ha partecipato all’iniziativa Fai ‘I Luoghi del Cuore’, aggiudicandosi 6.664 voti, grazie ai quali ha ottenuto un contributo di 25.000 euro. Questa somma si è aggiunta ai fondi messi a disposizione dal Comune, per la maggior parte ricavati dal ‘Bando periferie’, per un totale di ben 1 milione e 75mila euro. Una cifra notevole, attraverso la quale si è provveduto a implementare una serie di importanti interventi: è stata restaurata la facciata dell’edificio, effettuata la manutenzione di alcuni ambienti interni, riqualificati i camminamenti e le colonnine in calcestruzzo, ripristinati i viali alberati e anche realizzata una nuova illuminazione e un’area giochi recente. Il bar è stato spostato di alcuni metri, ottenendo la possibilità di montare i dehors nella parte posteriore.

I risultati dei lavori sono stati presentati nei primi mesi del 2022, e in quell’occasione il sindaco Gian Luca Zattini ha dichiarato l’intenzione di “dare vita a questi luoghi”. Tuttavia, il percorso si è rivelato non privo di ostacoli, e un altro segmento dei lavori è rimasto indietro. Si tratta di quello volto a riqualificare la zona delle tettoie, sotto le quali un tempo era esposto il bestiame. Il progetto da 1,2 milioni di euro, cofinanziato dalla Regione, è nato con l’obiettivo di creare un’area idonea a ospitare laboratori ed eventi ludici e culturali. Una ‘cittadella per bambini’, come l’aveva definita il sindaco Zattini. Purtroppo il rincaro delle materie prime di inizio 2022 ha messo in difficoltà l’impresa che si era aggiudicata l’appalto, bloccando per circa un anno i lavori.

“Per diverso tempo ci siamo dovuti fermare – ha spiegato nel 2023 l’assessore ai lavori pubblici Vittorio Cicognani –. Il progetto era stato avviato prima di assistere all’aumento dei prezzi delle materie prime”.

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A due anni di distanza, l’intervento sta proseguendo. Sono state realizzate nuove tettoie in legno e lamiera verniciata, rette dai vecchi piloni di ghisa restaurati d’intesa con la Soprintendenza. Il prossimo passo sarà la messa a terra della pavimentazione. Recentemente il Comune ha chiesto alla Soprintendenza, competente quando un edificio ha più di 70 anni, l’autorizzazione a demolire parte delle mura esterne, sui lati di via Pandolfa e via Macero Sauli. L’idea è quella di valorizzare l’area verde rendendola più aperta e visibile dall’esterno. Al momento, però, la risposta è stata negativa. L’obiettivo è quello di rendere il giardino più frequentato: le mura possono essere attualmente un deterrente. E un freno a un vero rilancio.

Oggi il Foro Boario appare certamente cambiato rispetto a un decennio fa. Dalla facciata restaurata fino all’area giochi, passando per lo spazio verde e i vialetti. Non sembra più un relitto del passato destinato a soccombere sotto il peso del tempo. Un passo alla volta si sta ripopolando di vita e l’obiettivo è continuare su questa strada, per donare a un luogo storico dell’economia e della socialità forlivese un futuro all’altezza del suo illustre passato.



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