Il nuovo blocco operatorio del Presidio Ospedaliero di Ravenna è costituito da 3 sale operatorie, dedicate all’alta complessità chirurgica, con dotazioni ad alta valenza tecnologica e con allestimento di apparecchiatura digitale per la trasmissione in tempo reale delle immagini operatorie, sia per un uso legato a convegni scientifici/audit clinici, sia per l’attività didattica che di ricerca a favore degli specializzandi e degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Universitario di Ravenna.
Il nuovo blocco operatorio multidisciplinare incrementerà l’offerta della piattaforma chirurgica dell’Ospedale di Ravenna, passando dalle attuali 8 sale operatorie già presenti, ad 11.
Con questa nuova realizzazione, salgono complessivamente a 13 le sale operatorie presenti al Santa Maria delle Croci (11 al blocco operatorio + 2 situate al blocco decentrato di Oculistica e Terapia Antalgica).
Costi e realizzazione dell’intervento
L’intervento per la realizzazione delle tre nuove sale operatorie dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, finanziato nell’ambito del programma straordinario di investimenti in sanità ex art. 20 L 67/88 iv fase – 2° stralcio – addendum , è parte dell’intervento apb24 – ristrutturazione e adeguamento dei blocchi operatori e delle aree intensive e completamento della dotazione tecnologica delle aree emergenza e urgenza dell’Ausl della Romagna che ha riguardato trasversalmente tutti gli ambiti territoriali in cui è articolata l’Azienda, ponendosi l’obiettivo della riqualificazione della rete dei blocchi operatori e delle aree intensive con le relative tecnologie dei presidi ospedalieri di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena.
Nello specifico, tenuto conto dell’evolversi della normativa edilizia ed impiantistica oltre che delle misure antisismiche e dei criteri del risparmio energetico, l’intervento sul Presidio di Ravenna ha riguardato l’adeguamento dal punto di vista funzionale, impiantistico e tecnologico del vecchio blocco operatorio di 600 mq posto in adiacenza a quello di più recente realizzazione della Palazzina DEA, realizzando dunque un’unica piattaforma operatoria di 8+3 sale operatorie.
Con tale intervento, si è inoltre dato avvio anche alla prima fase del miglioramento sismico di tutto l’edificio che sta proseguendo con una importante fase di lavori di circa 5 milioni di euro con i fondi PNRR, per poi proseguire con i successivi programmi di investimento ex art. 20 dei prossimi anni.
La fase dei lavori ha attraversato il periodo più difficile dal punto di vista edilizio a causa del particolare periodo pandemico e di rincaro dei prezzi che hanno messo in grosse difficoltà l’impresa, allungando di fatto le tempistiche che erano state inizialmente previste. Difficoltà che però, grazie anche ai fondi del DL aiuti e al costante impegno della direzione lavori interna all’Azienda e della Direzione Sanitaria, si è riusciti a portare a termine.
Il costo complessivo della riqualificazione e ristrutturazione del nuovo blocco operatorio, comprese anche le tecnologie biomediche, è di valore economico pari a circa € 7,3 milioni, di cui circa € 4,5 milioni finanziato nell’ambito Accordo Stato – Regione ex art. 20 L. 67/88.
La riorganizzazione del percorso chirurgico
A fine di ottemperare agli obiettivi nazionali e regionali delle liste di attesa chirurgiche è stato attivato un programma di riorganizzazione e di reingegnerizzazione del percorso chirurgico dell’Ospedale di Ravenna che ha permesso, in questi ultimi anni, di raggiungere risultati ottimi sia in termini di produzione chirurgica +15% rispetto ai volumi pre-pandemici (6.385 interventi programmati nell’anno 2024 rispetto ai 5.565 interventi programmati nell’anno 2019) che dei tempi di attesa.
È stato avviato dal 2021 un piano di smaltimento liste di attesa chirurgiche aziendale che ha permesso anche per l’Ospedale di Ravenna il recupero della totalità degli interventi procastinati durante la pandemia Sars-COV-2, e il miglioramento dei tempi di attesa degli interventi di bassa-media complessità chirurgica, come ernie inguinali, colecisti e interventi proctologici, mediante lo sviluppo di una piattaforma chirurgica integrata con il Presidio distrettuale di Lugo, secondo il nuovo assetto aziendale Chirurgia 2.0, basato su un approccio focused oriented e focused factory, garantendo un’offerta delle cure in prossimità, responsiva e accessibile, rispetto all’esigenza di cura del paziente.
L’acquisizione del robot chirurgico grazie all’apporto dei donatori
Dal 2022 l’Ospedale di Ravenna si inserisce nell’assetto chirurgico aziendale come Centro Leader aziendale per il trattamento chirurgico sia della patologia colorettale che delle malattie infiammatorie croniche, e partecipa allo sviluppo di programma di ricerca e didattica in sinergia col Campus Universitario di Ravenna dell’Università di Bologna. Tra i progetti futuri che saranno resi attuativi per l’anno 2025, vi è l’avvio del percorso di chirurgia robotica, che offrirà un trattamento chirurgico di maggior precisione e migliori esiti di cura post-chirurgico.
L’acquisizione del robot chirurgico, tramite noleggio, è stato reso possibile grazie al contributo di storici sostenitori dell’Ospedale di Ravenna: Fondazione Cassa Risparmio Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Ail Ravenna e Confindustria Romagna. Il contributo complessivo ammonta a un milione di euro. Per completare l’allestimento delle attrezzature per il nuovo blocco operatorio, è stata lanciata una raccolta fondi da parte di un donatore ravennate per l’acquisizione di una seconda nuova colonna videolaparoscopica a risoluzione 4K.
Infine, grazie alla partecipazione al Bando dei Contributi Liberali della Banca D’Italia è stato assegnato un contributo che permetterà l’acquisizione delle tecnologie digitali necessarie.
Dichiarazioni
Tiziano Carradori, Direttore Generale Ausl Romagna
“Questo importante traguardo si inserisce nel ridisegno complessivo del nostro modo di lavorare. La messa in rete degli ospedali e del lavoro dei professionisti in una ottica sempre più integrata con i servizi territoriali. E per questo un importante ringraziamento voglio indirizzarlo alla nostra comunità professionale. Chi lavora all’interno degli ospedali sa bene che se non interviene una rete di servizi, la potenza non ha storia. La messa in rete delle piattaforme fra territori rappresenta un modello organizzativo in grado di garantire equità nell’accesso dei cittadini alle strutture sanitarie. L’altro fattore di forza è rappresentato dal prospero rapporto con il luogo della conoscenza, rappresentato dall’università. La collaborazione stretta, creata in questi anni e l’implementazione che deve proseguire, rappresentano un dovere. Ossia quello di formare i professionisti che verranno dopo di noi. Un forte ringraziamento, non formale voglio rivolgerlo ai donatori, Fondazioni bancarie, Ail e Confindustria Romagna che continuano a supportare e a credere nel valore della sanità pubblica. Senza questo importante apporto, tante scelte non potrebbero essere fatte.”
Michele de Pascale, presidente Regione e Massimo Fabi, assessore regionale Politiche per la Salute
“Con questo nuovo blocco operatorio- spiegano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– Ravenna e tutta la sanità pubblica dell’Emilia-Romagna si arricchiscono di spazi e strumentazioni ad altissima valenza tecnologica. Non solo tre nuove sale operatorie che permetteranno di incrementare il numero di interventi, ma anche un’apparecchiatura digitale per la trasmissione in tempo reale delle immagini che sarà a servizio dei clinici, degli studiosi e dell’attività didattica verso specializzandi e studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Universitario. Poi un robot chirurgico, acquisito grazie all’impegno comune e alla generosità di tanti sostenitori storici di questo ospedale, che consentirà trattamenti di ancora maggior precisione e migliori esiti di cura post operatori. Questa è la sanità pubblica e universalistica per cui lavoriamo e che difendiamo: una sanità all’avanguardia nelle strutture e nella strumentazione, fortemente innovativa e capace di dare risposta ai nuovi bisogni dei pazienti e alle necessità degli stessi operatori. Continueremo a investire, come abbiamo fatto anche per questa realtà, sulle tecnologie e sull’edilizia sanitaria, ma soprattutto sul personale, il patrimonio più importante che dobbiamo difendere e valorizzare.”
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link