Inaugurato il nuovo blocco operatorio dell’ospedale e il robot chirurgico


L’intervento da 7,3 milioni di euro rientra nel programma straordinario di investimenti in sanità di Ausl Romagna ed è stato in parte finanziato nell’ambito dell’accordo Stato – Regione

L’ospedale di Ravenna si arricchisce di un nuovo blocco operatorio che comprende 3 nuove sale dedicate all’alta complessità chirurgica, con dotazioni ad alta valenza tecnologica e un allestimento digitale per la trasmissione in tempo reale delle immagini operatorie. L’impianto è pensato anche per uso legato a convegni scientifici e all’attività didattica degli specializzandi e degli studenti di Medicina.

Il nuovo blocco multidisciplinare incrementerà l’offerta della piattaforma chirurgica del Santa Maria delle Croci, passando dalle attuali 8 sale operatorie esenti, a 11 (includendo le due del blocco decentrato di Oculistica e Terapia Antalgica, il totale passa a 13). L’intervento ha previsto l’adeguamento dal punto di vista funzionale, impiantistico e tecnologico del vecchio blocco operatorio di 600 metri quadri situato accanto alla più recente Palazzina DEA, realizzando dunque un’unica piattaforma operatoria all’avanguardia. I lavori rientrano inoltre nella prima fase del miglioramento sismico di tutto l’edificio che sta proseguendo con una importante tranche da circa 5 milioni messi in campo dal Pnrr, per poi proseguire con i successivi programmi di investimento (ex art. 20) dei prossimi anni.

L’intervento di riqualifica e espansione è stato finanziato nell’ambito del programma straordinario di investimenti in sanità, che ha riguardato trasversalmente tutti gli ambiti territoriali di Ausl Romagna, e ha richiesto un investimento complessivo di 7,3 milioni di euro (tecnologie biomediche comprese). Di questi, 4,5 milioni sono stati finanziati nell’ambito Accordo Stato – Regione (ex art. 20 L. 67/88). A causa della pandemia e del rincaro dei prezzi le tempistiche inizialmente previste per la chiusura del cantiere si sono allungate.

Grazie al contributo di un milione di euro degli storici sostenitori (tra cui Fondazione Cassa Risparmio Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Ail Ravenna e Confindustria Romagna), l’ospedale ha potuto dotarsi anche di un robot chirurgico a noleggio, fondamentale per una maggior precisione nelle operazioni e un miglior esito di cura post operatorio. Per completare l’allestimento delle attrezzature, è stata lanciata una raccolta fondi da parte di un donatore ravennate per l’acquisizione di una seconda nuova colonna videolaparoscopica a risoluzione 4K. Infine, grazie alla partecipazione al Bando dei Contributi Liberali della Banca D’Italia, è stato assegnato un contributo che permetterà l’acquisizione delle tecnologie digitali necessarie.

Negli ultimi anni, il Santa Maria delle Croci ha aumentato del 15 percento la produzione chirurgica rispetto ai volumi pre-pandemici (6.385 interventi programmati nell’anno 2024 rispetto ai 5.565 interventi programmati nel 2019), diminuendo al tempo stesso i tempi di attesa. Dal 2021 è stato avviato un piano di smaltimento che ha permesso il recupero della totalità degli interventi procrastinati durante la pandemia e il miglioramento dei tempi di attesa degli interventi di bassa-media complessità. In questa direzione, è stata sviluppata una piattaforma chirurgica integrata con il presidio distrettuale di Lugo, secondo il nuovo assetto aziendale Chirurgia 2.0, basato su un approccio che garantisce un’offerta delle cure in prossimità responsiva e accessibile, nel rispetto dell’esigenza di cura del paziente.

«Questo importante traguardo si inserisce nel ridisegno complessivo del nostro modo di lavorare. La messa in rete degli ospedali e del lavoro dei professionisti in una ottica sempre più integrata con i servizi territoriali – commenta Tiziano Carradori, direttore generale Ausl Romagna -. L’altro fattore di forza è rappresentato dal prospero rapporto con l’università». Intervegono sulla realizzazione della nuova struttura anche Michele de Pascale, presidente Regione e Massimo Fabi, assessore regionale Politiche per la Salute: «Con questo nuovo blocco operatorio, Ravenna e tutta la sanità dell’Emilia-Romagna si arricchiscono di spazi e strumentazioni ad altissima valenza tecnologica. Questa è la sanità pubblica e universalistica per cui lavoriamo e che difendiamo. Continueremo a investire, come abbiamo fatto anche per questa realtà, sulle tecnologie e sull’edilizia sanitaria, ma soprattutto sul personale, il patrimonio più importante che dobbiamo difendere».

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