L’Inghilterra con Bellingham, poi il calcio di strada: oggi lo allena Maradona Jr. La storia del non-fenomeno Kevin Gonzalez Quintero


Fino a quanto pensi di poterti spingere oltre per esaudire il sogno più grande della tua vita? Kevin Gonzalez Quintero, ala inglese 22enne di origini colombiane, ha visitato 14 paesi e si è allenato con 20 club diversi ricevendo sempre la stessa risposta: “Grazie, ma non sei quello che stiamo cercando”. Nel 2018 era considerato uno dei talenti più interessanti e forti d’Europa: si allenava nell’Inghilterra di Bellingham e giocava con Musiala. Poi, le prime delusioni che hanno spostato il sogno del professionismo verso un orizzonte indefinito. Nel mezzo, la malattia della madre e il ritorno in Colombia. Dopo aver scoperto il calcio di strada, Quintero è diventato l’idolo del quartiere e oggi gioca in quinta divisione spagnola sotto la guida del figlio di Maradona, Diego Armando Jr. Ma andiamo con ordine.

Le giovanili con il Crystal Palace e l’Inghilterra con Bellingham
Nato in Inghilterra da genitori colombiani, Quintero scopre il Sud America solo da adolescente. E non per una sua scelta. Cresciuto nel sud di Londra, “Kego” aveva fin da subito dimostrato di avere un talento fuori dal comune con il pallone tra i piedi: gli osservatori del Crystal Palace lo avevano notato e non se lo erano lasciati scappare. Un’intuizione confermata dal premio di miglior giocatore dell’anno nell’accademia del club vinto la stagione successiva. Non solo. Nel frattempo, anche la nazionale inglese (e quella colombiana) si era accorta di lui. E in pochissimo tempo, il destino di Quintero si era intrecciato con quelli di Jude Bellingham (oggi al Real Madrid), Harvey Elliott (centrocampista del Liverpool) e Jamal Musiala – prima di passare alla nazionale tedesca – stella del Bayern Monaco. “Jude, è un bravo ragazzo. È molto rilassato, una brava persona dentro e fuori dal campo. Già quando era piccolo aveva grande leadership: era già maturo a quell’età”, ha detto proprio Quintero alla BBC.

Dopo aver trascorso un decennio nelle giovanili del Palace, tutto era pronto per il grande e definito salto in Premier League. Ma qualcosa è andato storto: “Pensavo di avere il mondo ai miei piedi. Avevo giocato con la Colombia e con l’Inghilterra. Sono stato al Palace per 10 anni. Ero abbastanza sicuro di diventare un professionista. Ma la realtà era un’altra. Sono passato dall’essere una futura stella a nessuno, in pochissimo tempo. Ho dato ascolto a persone sbagliate, compresi i miei agenti. Mi hanno mentito”. Insomma, dopo 10 anni il Palace lo aveva così ringraziato: “Guarda, non ti garantiamo di giocare l’anno prossimo, faresti meglio a cercare altre squadre. Sei un giocatore molto bravo, crediamo che potresti iniziare la tua carriera da professionista altrove”. Così non è stato e rimasto intrappolato in una spirale di tentativi falli e viaggi a vuoto (tra Ungheria, Spagna, Brasile e non solo), Quintero si era allontanato dal calcio professionistico.

Il calcio di strada in Colombia
Nello stesso periodo in cui Quintero balzava da un polo all’altro del mondo, sua madre si ammalò gravemente e la famiglia fu costretta a tornare in Colombia. “Vedere tua madre, la persona che ti ha cresciuto, in quella situazione ti uccide come figlio. Oggi si sta ancora riprendendo, ha giorni buoni e giorni cattivi. Ci stiamo arrivando”. Nell’attesa della chiamata di un club, “Kego” si allenava tra le mura di casa e in strada, nel quartiere chiamato towerblock con una routine particolare. “Era come stare in prigione. Ti svegli, ti alleni, vedi sempre gli stessi dintorni e solo mattoni. Tutto questo per quattro anni. Ogni giorno correvo su per le scale, mi allenavo con mio padre. Andavo anche al parco, su un campo da 11 contro 11, iniziavo a passare la palla a compagni di squadra immaginari e poi andavo a rincorrere la palla da solo. Non è stato facile, ma devi lavorare con quello che hai”. E così, il calcio di strada si rivela la sua salvezza: “Mi ha davvero aiutato. Mi ha dato molta sicurezza. Ero tipo ‘sai cosa, se ci riesco in questo spazio corto, immagina uno spazio più grande’”. Attorno a sé, Kego si è creato una reputazione ottenendo anche un contratto con Puma.

L’esperienza spagnola con il figlio di Maradona
Proprio durante uno di questi tornei organizzati per strada, un club spagnolo si era interessato di Quintero. Notato dall’UD Ibarra – club di Tenerife di Tercera Federación (quinta divisione) – Kego è tornato a crederci, sotto la guida dell’allenatore Diego Armando Maradona Jr. Per l’inglese questa chiamata è stata un “sollievo”, perché per lui “è tornato il momento di brillare. Ora penso di nuovo in grande”.

Credit: Instagram: @ud_ibarra1969

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link