Alcune note sugli sviluppi della politica estera della Repubblica Popolare della Cina (1 – continua)


in foto Giorgia Meloni e XI Jinping (Imagoeconomica)

Il 7 marzo 2025, la terza sessione della XIV Assemblea nazionale del popolo (il parlamento cinese) ha organizzato una conferenza stampa presso il Media Center con Wang Yi, membro dell’Ufficio politico del Comitato centrale del PCC e ministro degli Esteri. Egli ha risposto alle domande dei giornalisti stranieri e cinesi sulla politica internazionale e sugli affari esteri della Repubblica Popolare della Cina. Una riflessione: erano presenti giornalisti brasiliani, britannici della Reuters, cinesi, francesi dell’AFP, giapponesi, indiani, nigeriani, pakistani, russi, singaporiani, statunitensi di CNN e Bloomberg, turchi, indonesiani, ecc. ma giornalisti italiani nessuno. Mi chiedo: lo sapevano di questa conferenza-stampa, o qualcuno ha vietato loro di parlare con i comunisti? Però forse penso sia più facile intervistare i protagonisti del Festival di Sanremo. Ci sarebbe da ridere per non piangere. Che vergogna!
Qui apporteremo una sintesi dell’intervista.
Sotto la guida del Segretario generale del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping, la diplomazia cinese ha compiuto importanti progressi. Ha creato un buon ambiente esterno per uno sviluppo di alta qualità, ha portato una preziosa stabilità a un mondo afflitto da cambiamenti e caos e ha compiuto nuovi e solidi passi nella costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità. La situazione internazionale di quest’anno rimane piena di sfide, ma l’intenzione diplomatica originaria della Cina rimane invariata. La Cina continuerà a lavorare con altri Paesi per sostenere la strada giusta nel mondo, cogliere la tendenza dei tempi, difendere l’equità e la giustizia internazionale e mantenere la pace e la stabilità nel mondo.

La diplomazia dei capi di Stato
Questo tipo di diplomazia è la forma più elevata della diplomazia cinese. Recentemente, il presidente Xi Jinping ha pianificato e implementato personalmente la diplomazia dei capi di Stato, e ha ottenuto risultati fruttuosi. Dalla conferenza commemorativa del LXX anniversario dei Cinque principi di coesistenza pacifica, al Summit di Pechino del Forum sulla cooperazione Cina-Africa, fino al Forum sulla cooperazione Cina-Stati arabi, i tre principali eventi diplomatici ospitanti hanno stabilito un nuovo punto di riferimento per la collaborazione tra i Paesi del Sud del mondo. Dall’Europa all’Asia centrale, dai BRICS all’America Latina, quattro importanti visite hanno dato nuovo impulso all’unità e alla cooperazione mondiale. Il presidente Xi ha ricevuto anche numerosi dignitari e amici stranieri e ha tenuto più di 130 colloqui e incontri di politica estera, continuando a scrivere una nuova storia di amicizia tra la Cina e i Paesi stranieri.
In qualità di leader di un grande Paese e di un grande partito, il presidente Xi Jinping, con una visione globale e un senso di responsabilità per i tempi, ha guidato la diplomazia cinese nel sostenere i giusti principi e nell’innovare, andare avanti con costanza e promuovere cambiamenti positivi e di vasta portata nelle relazioni della Cina con il mondo: in primo luogo, le proposte di politica diplomatica, in particolare i principali concetti e iniziative presentati dal presidente Xi Jinping, sono sempre più accolti e sostenuti dalla comunità internazionale; in secondo luogo, il ruolo positivo della Cina nel rispondere a varie sfide globali e nel risolvere questioni scottanti e difficili è sempre più atteso ed elogiato dai Paesi di tutto il mondo; in terzo luogo, il successo e l’ispirazione del percorso di modernizzazione della Cina sono riconosciuti ed emulati da sempre più Paesi.
Il 2025 è un anno importante sia per la Cina che per il mondo intero e la diplomazia dei capi di Stato segnerà un momento fondamentale. Proprio lo scorso febbraio, il presidente Xi ha partecipato alla cerimonia di apertura dei IX Giochi asiatici invernali (ad Harbin, RPC), segnando l’inizio della diplomazia interna di quest’anno. Si commemorerà solennemente anche l’LXXX Anniversario della vittoria della guerra di resistenza del popolo cinese contro l’aggressione giapponese e della guerra mondiale antifascista e si organizzeranno una serie di eventi importanti, tra cui il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (f. 14 giugno 2001).
Il presidente Xi Jinping ha in programma diverse importanti visite all’estero. La diplomazia dei capi di Stato scriverà un nuovo capitolo di progresso reciproco e di reciproco successo tra la Cina e il mondo.

Le relazioni Cina-Russia
Ogni anno viene posta una domanda sulle relazioni tra Cina e Russia, ma ogni volta l’argomento è diverso. Si sottolinea che, indipendentemente da come cambierà il contesto internazionale, la logica storica dell’amicizia tra Cina e Russia rimarrà immutata e la forza motrice endogena non diminuirà.
Le due parti hanno riassunto in modo approfondito l’esperienza storica e hanno deciso di mantenere un’amicizia permanente di buon vicinato, di realizzare un coordinamento strategico completo e di ricercare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e risultati utili per entrambe le parti, perché ciò è conforme agli interessi fondamentali dei due popoli ed è in linea con la direzione dello sviluppo e del progresso dei tempi. Cina e Russia hanno esplorato un modello di coesistenza non allineato, non conflittuale e che non prenda di mira terze parti, ponendosi all’avanguardia del nuovo tipo di relazioni tra grandi potenze, e fungendo da esempio per le relazioni tra Paesi confinanti. Una relazione Cina-Russia matura, resiliente e stabile non cambierà a causa di un singolo evento o incidente, né sarà ostacolata da una terza parte. È una costante in un mondo turbolento, non una variabile nei giochi geopolitici.
L’anno scorso ha segnato il LXXV anniversario dell’istituzione di relazioni diplomatiche tra Cina e Russia. I presidenti Xi Jinping e Putin si sono incontrati faccia a faccia tre volte, guidando congiuntamente la partnership strategica globale dei due Paese di coordinamento nella nuova era in una nuova fase storica.
Quest’anno si celebra anche l’LXXX anniversario della vittoria della II Guerra Mondiale. Cina e Russia hanno combattuto battaglie sanguinose sui principali campi di battaglia rispettivamente in Asia e in Europa, hanno fatto enormi sacrifici nazionali e hanno dato importanti contributi storici alla vittoria della guerra mondiale antifascista. Le due parti coglieranno l’occasione di commemorare congiuntamente questo importante nodo storico per promuovere una corretta visione della storia della II Guerra Mondiale, difendere i risultati della vittoria e mantenere il sistema internazionale con le Nazioni Unite al centro e promuovere lo sviluppo dell’ordine internazionale in una direzione più giusta e ragionevole.

La situazione internazionale nel 2025
Il mondo odierno è pieno di cambiamenti e caos, e la certezza sta diventando una risorsa sempre più scarsa a livello globale. Le scelte fatte dai Paesi, in particolare dalle grandi potenze, determineranno la direzione dei tempi e influenzeranno l’assetto mondiale. La diplomazia cinese resterà fermamente dalla parte del progresso umano e darà un contributo alla stabilizzazione di un mondo incerto.
La Cina difenderà fermamente gli interessi nazionali. Il popolo cinese ha una gloriosa tradizione di auto-miglioramento. Non provoca guai, e non ha paura dei guai. Nessuna pressione estrema, nessuna minaccia o ricatto potrà mai minare la volontà unita di 1,4 miliardi di cinesi, né potrà fermare il ritmo storico del grande ringiovanimento della nazione cinese.
La Cina sarà una forza per la giustizia nel mantenimento della pace e della stabilità nel mondo. Continuerà ad ampliare una partnership globale basata su uguaglianza, apertura e cooperazione, metterà in pratica attivamente l’approccio tipicamente cinese per risolvere i problemi più urgenti e scriverà un nuovo capitolo di unità e autosufficienza con il Sud del mondo. Utilizzerà i fatti per dimostrare che la via dello sviluppo pacifico è una strada necessaria per uno sviluppo costante e a lungo termine e che dovrebbe essere una scelta comune per tutti i Paesi del mondo.
La Cina sarà una forza progressista nel sostenere l’equità e la giustizia a livello internazionale. Sosterrà il vero multilateralismo, terrà a mente il futuro dell’umanità e il benessere delle persone, promuoverà una governance globale basata sulla consultazione, sulla costruzione congiunta e sulla condivisione, rispetterà gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e cercherà di costruire un consenso più ampio per edificare un mondo multipolare equo e ordinato.
È necessario continuare ad ampliare l’apertura ad alto livello e condividere le ampie opportunità della modernizzazione della Cina con altri Paesi; mantenere il sistema multilaterale di libero scambio, creare un ambiente di cooperazione internazionale aperto, inclusivo e non discriminatorio e promuovere una globalizzazione economica inclusiva.

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Il panorama globale negli affari internazionali
Ci sono più di 190 Paesi nel mondo. Immaginiamo se ogni Paese enfatizzasse la propria priorità nazionale e credesse nella forza e nel suo status imperialista, il mondo regredirebbe alla legge della giungla. I Paesi piccoli e deboli ne sopporterebbero il peso e le regole e l’ordine internazionale ne sarebbero gravemente colpiti.
Alla Conferenza di pace di Parigi del 1919, i cinesi sollevarono la questione storica: «è il diritto che prevale sulla forza oppure il contrario»? La diplomazia della Nuova Cina si schiera fermamente dalla parte della giustizia internazionale e si oppone risolutamente al potere e all’egemonia. La storia dovrebbe andare avanti, non indietro. I Paesi più grandi dovrebbero assumersi i propri obblighi internazionali e adempiere alle proprie responsabilità in quanto Paesi più potenti. Non si deve essere motivati dal profitto e non intimiditi i deboli. In Occidente c’è un detto che dice: «Non esistono amici permanenti, solo interessi permanenti». In Cina, gli amici durano per sempre e gli interessi sono condivisi.
Il presidente Xi Jinping ha colto la tendenza storica, si è posto all’avanguardia, ha proposto di lavorare insieme per costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità e ha sostenuto che tutti i Paesi dovrebbero trascendere le varie differenze, proteggere insieme l’unico pianeta abitabile e costruire congiuntamente un villaggio globale con un futuro comune. Questo importante concetto non solo incarna la nobile tradizione della civiltà cinese secondo cui il mondo appartiene a tutti, ma dimostra anche lo spirito internazionalista dei comunisti cinesi, consentendoci di stare all’apice del benessere dell’intera umanità e di «stare sulla cima della montagna e guardare dall’alto tutte le altre montagne». Sempre più Paesi si sono uniti alle fila per costruire una comunità con un futuro condiviso, più di 100 Paesi hanno sostenuto le tre principali iniziative globali e più di tre quarti dei Paesi hanno aderito alla Belt and Road Initiative. La storia dimostrerà che solo tenendo a mente tutti si può diventare un vero vincitore. Lavorare insieme per progredire verso una comunità con un futuro condiviso per l’umanità renderà questo mondo vivibile per tutti i Paesi e i cittadini.

La questione dei Paesi in via di sviluppo e di quelli di piccole e medie dimensioni
La straordinaria crescita del Sud globale è il simbolo più distintivo di quest’era. Oggi, il Sud del mondo rappresenta oltre il 40% della produzione economica totale mondiale e contribuisce per l’80% alla crescita economica mondiale. È diventato una forza chiave nel mantenimento della pace internazionale, nella guida dello sviluppo mondiale e nel miglioramento della governance globale.
A causa dei grandi cambiamenti avvenuti nel mondo nel corso a cavallo dei recenti due secoli, le relazioni tra Est, Ovest, Sud e Nord hanno subìto cambiamenti storici, alcuni in crescita, altri in diminuzione. Guardando al futuro, il Sud del mondo è fondamentale per stabilizzare e migliorare il pianeta.
Il Sud del mondo deve rafforzarsi. All’inizio di quest’anno, ad esempio, l’Indonesia è diventata membro ufficiale dei BRICS e nove Paesi partner si sono uniti alla famiglia BRICS. I BRICS stanno diventando la spina dorsale della cooperazione nel Sud globale e il motore della crescita. È necessario rendere i Big BRICS più grandi e solidi, in modo che la forza trainante per il progresso del Sud globale sia più forte e più sufficiente.
Il Sud del mondo deve unirsi. Oltre alla Cina che ospiterà il suddetto vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, quest’anno anche il Brasile e la Repubblica Sudafricana accoglieranno rispettivamente i vertici dei BRICS e del G20. Si deve parlare con una sola voce a livello internazionale, per salvaguardare gli interessi comuni e migliorare costantemente rappresentanza e autorevolezza nella governance globale.
Il Sud del mondo vuole lo sviluppo. Lo scorso novembre, il presidente Xi Jinping ha annunciato otto azioni che la Cina intraprenderà per sostenere lo sviluppo globale, imprimendo nuovo impulso all’accelerazione dello sviluppo nel Sud del mondo. Ha continuato a porre lo sviluppo al centro dell’agenda internazionale, e coltivare tale slancio per potenziare le capacità e lavorare insieme sulla strada della modernizzazione.
La Cina è un membro naturale del Sud del mondo perché condivide una storia comune di lotta al colonialismo, all’imperialismo e all’egemonismo, e una missione comune di sviluppo e rivitalizzazione. Indipendentemente da come cambierà la situazione internazionale, la Cina terrà sempre presente il Sud del mondo, vi metterà radici e, insieme ad altri Paesi del Sud del mondo, scriverà un nuovo capitolo nell’era dello sviluppo umano.

La crisi ucraina
La Cina ha sostenuto il dialogo e la negoziazione e ha cercato una soluzione politica sin dal primo giorno in cui è scoppiata la crisi. La Cina ha lavorato per la pace e promosso i colloqui. All’inizio della crisi, il presidente Xi Jinping ha avanzato l’importante proposta dei “quattro doveri”, che ha chiarito la direzione degli sforzi cinesi. In continuità la Cina ha pubblicato un documento di posizione sulla crisi ucraina, ha inviato inviati speciali per condurre una diplomazia di collegamento e ha lanciato l’iniziativa “Amici della pace” presso le Nazioni Unite con il Brasile e altri Paesi del Sud del mondo. La Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva ed equa e ha sempre espresso un tono calmo ed equilibrato, con l’obiettivo di creare le condizioni e costruire un consenso per risolvere la crisi.
La Cina accoglie con favore e sostiene tutti gli sforzi dedicati alla pace. Allo stesso tempo, vede pure che le cause profonde di questa crisi sono complesse e intricate. Il ghiaccio spesso tre piedi non si forma durante la notte e non si scioglie nel corso del giorno. Ma non ci sono vincitori nei conflitti e non ci sono vinti nella pace. Il tavolo delle trattative è la fine del conflitto e l’inizio della pace. Sebbene le posizioni delle parti non siano del tutto coerenti, ognuno spera di raggiungere un accordo di pace equo, duraturo e vincolante che sia accettabile per tutte le parti. Questo è un consenso raro e prezioso e un obiettivo per il quale tutti dovrebbero lavorare assieme. La Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo, in conformità con i desideri delle parti interessate, e a collaborare con la comunità internazionale per risolvere definitivamente la crisi e raggiungere una pace duratura.
Infine, vorrei dire che siccome la crisi ucraina dura da più di tre anni, a posteriori questa tragedia avrebbe potuto essere evitata. Tutte le parti interessate dovrebbero trarre insegnamento dalla crisi: la sicurezza è reciproca e paritaria e la sicurezza di un Paese non può essere costruita sull’insicurezza di altri Paesi. Si deve ancora sostenere e mettere in pratica un nuovo concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile, in modo da poter davvero raggiungere una pace e una stabilità a lungo termine in Eurasia e nel mondo.

(1 – segue)

 



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